BESTIAGLIA s.f.

0.1 bestiaglia, bestiaia, bestialglia, bestialia, bestiallia.

0.2 Fr. ant. bestaille (DEI s.v. bestiaglia).

0.3 Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.).

In testi sett.: Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.).

In testi mediani e merid.: Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Lo stesso che bestiame.

0.8 Raffaella Pelosini 18.09.2001.

1 Lo stesso che bestiame.

[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 44, pag. 39: E li leviti e li sacerdoti / como bestiaglia foro venduti / e 'nfra l'altra iente poi sperduti.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 1, pag. 64.8: E questa gente non trovaréno en questo regno da vìvare né da mangiare: deano menare co· lloro e mettarse ennanti la bestialia, come so' capre e stambecchi e capricorni e altra bestiallia, perch'elli possano vìvare del latte e de la carne e de lo casio...

[3] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1831, pag. 97: E mo menè l'altrú bestiaia / Al paschollo con molta travaia.

[4] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 2, pag. 92.18: che quando el re Priamo mandò per suo padre a uno suo castello che devesse abitare ella cità de Troia, esso era molto grande e avea molte barone ed era molto ricco d'oro e argento e de fedeglie e d'annimaglie e bestialglia, sicchè esso passò molto aconcio de qua.

[u.r. 02.09.2019]