BESTIALE agg./s.m.

0.1 bestia', bestià , bestial, bestial, bestïal, bestiale, bestiali, bestiar, bistiale, bistialj.

0.2 Lat. bestialis (LEI s.v. bestialis).

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. appetito bestiale 1.1.1; crudeltà bestiale 1.1.1; vita bestiale 1.1.1.

0.7 1 Che è proprio delle bestie, che appartiene alle bestie (contrapposte all'uomo e al divino). 1.2 Stolto, irragionevole. 2 Carnale (detto della natura corruttibile e mortale dell'uomo e degli animali, in contrapposizione con quella divina e spirituale).

0.8 Raffaella Pelosini 18.09.2001.

1 Che è proprio delle bestie, che appartiene alle bestie (contrapposte all'uomo e al divino).

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 582, pag. 583: Mal parà l'om qe mança d'ogn'ora ço q'el trova: / usança è bestïal; qi l'à, sì se'n remova.

[2] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 23 (84), pag. 246.25: Le toe vare e grise scì è cenere, sacchi e cilici, li toi cibi sono legome bistiale; da te descende ira, divisione, mellenconia, i(n)fi(r)mità, pallore…

[3] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 1, pag. 4.3: Ma però che ciascuno uomo a ciascuno uomo naturalmente è amico, e ciascuno amico si duole del difetto di colui ch'elli ama, coloro che a così alta mensa sono cibati non sanza misericordia sono inver di quelli che in bestiale pastura veggiono erba e ghiande se[n] gire mangiando.

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 321.12: Ercule uccise il detto Gerione; li poeti il fingono avere tre forme, umana, bestiale, e serpentina…

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 89, pag. 663.32: Alla qual cosa fare si misero, ma niente operavano, perché non sappiendo che farsi né qual partito in ciò prendersi, parendo loro male di portare le bestiali ossa a Roma e male di lasciare le romane quivi, lungamente stettero sospesi, tanto che la oscura notte loro sopravenne.

[6] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 17.39, pag. 83: Colì tornò ogni bellezza ad Io, / ch'ell'ebbe mai, e lasciò la pigliata / forma bestial che Giove le diè pio.

1.1 Che è degno delle bestie (detto dell'uomo, della sua vita, delle sue azioni, dei suoi comportamenti e modi); brutale, crudele; contrario ai principi della natura e della ragione umana, della religione; soggetto ai sensi più perversi, ai peccati più turpi.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 1, pag. 70.4: e per questa casione avarà a significare fatica, tribulazione, angustia, lamentazione, e la gente senza rascione e menscipia e bestiale a cascione de l'uso de le bestie…

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 17, pag. 152.19: Dunque appare che, coloro che dicono, io voglio seguire questa volontà di lussuria, e puoi me ne terrai, sono folli e bestiali; perciò che, come più il fanno, tanto il vogliono più fare.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 7.33, pag. 23: Tanti so li tumulti e gli émpeti carnale, / che la rascion taupina se 'nchina a quisti male; / deventa bestiale e perde onne rascione: / tanta confusione non se porrìa scoprire.

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 204.36: In quelli tempi quamvisdio che li Longobardi fosse batezadi, niente de meno elli coltivava le ydole, sì chomo li arbori, e eciamdio al muodo bestial lo ydolo dela vipera…

[5] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 20, pag. 386.4: ché, sì come di sopra nel settimo capitolo del terzo trattato si ragiona, così come uomini sono vilissimi e bestiali, così uomini sono nobilissimi e divini…

[6] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 115.19: che altresì santa Chiesa è larga là ove le bestie abitano, ciò sono li uomini bestiali, là ove li uomini razionali abitano, che sono li uomini buoni si è ella stretta, che la via è molto più ampia che mena a perdizione…

[7] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.358, pag. 165: Lo quinto è contra natura, / chi è gram desaventura; / che no se dé omo apelar / chi tém costume bestiar.

[8] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 38, pag. 51.6: E la raxon si è ke seguando delectacion corporal nu paremo bestial.

[9] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.33, vol. 1, pag. 194: e quei disse: "Tu pensi / forse a questa ruina, ch'è guardata / da quell'ira bestial ch'i' ora spensi.

[10] Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.), cap. 12, pag. 82.13: incominciandosi ad un grande di Grecia, nominato Aschiro, il quale, secondo Omero, fu crudelissimo e bestiale in tutte sue operazioni…

[11] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 26, 25-42, pag. 544, col. 1.29: quasi a dire: 'Vostro vizio fo cussí libidinoso e bestiale come quello'.

[12] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 17, pag. 147.24: Onde guardatevi che la sincerità della vostra fede non sia maculata dalla perfidia arriana; che questa loro dottrina non è appostolica, anzi diabolica e bestiale, e però propriamente mi furono mostrati in simiglianza di muli".

[13] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 425.3: L'Autore continuando questo capitolo al precedente, mostra a questo principio quanto questo peccato[re] fu bestiale e iracundo, che levòe ingiuriosamente le mani contra a Dio, e con le parole ingiuriòse Idio; di che due serpi li si gittarono adosso, come nel testo appare.

[14] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 11, pag. 143.18: sì che palesemente si dimostrasse che verso di lui il core della bestia era umano e mansueto, il core degli uomini era bestiale e crudele.

[15] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 86, pag. 174.21: Ma quello, che era tanto onesto, quanto gentile, non volse mai consentire al suo bestiale amore; e, non potendole campare dinanzi, partisse d'Atene cacciato dal padre per le perfide ed inique accuse della matrigna.

[16] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 10.43, pag. 455: O bestial gente, matta e disonesta, / vaga del vizio, stringi il freno al male, / fuggi qui il biasmo e di Dio la tempesta.

1.1.1 Fras. Appetito bestiale.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 31, pag. 542.3: Onde, a sapere pienamente il testo, è da intendere, che questo Anteo gigante, uomo del corpo grande e forte, e dello ingegno reo e pravo, e dell'appetito bestiale, dispuose sè tutto a crudeli opere…

[2] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 75.14: Oh poca fermezza, oh bestiale appetito degli uomini, che cosa non possono le femine in noi, s'elle vogliono, che, eziandio non volendo, posson gran cose?

[3] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, cap. 1, pag. 231.23: La quale sanza troppa dificultà apparisce essere uno appetito bestiale di sfrenata volontà, il quale in furioso incendio e in disordinato pizzicore commuove la nostra carne offuscando la ragione…

- Fras. Crudeltà bestiale.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 2, vol. 2, pag. 200.25: 5. Eciandeu Munaciu Flaccu, plù agru ca bonu diffensuri di lu nomu di Pompeyu, cun zò sia cosa que issu fussi assiyatu da lu jmperaduri Cesar inclusu intra li soy furtilizi, operau la sua bestiali crudelitati per firissima maynera di razza.

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 2, pag. 620.5: E Munazio Flacco [fu] più agro difenditore del nome di Pompeo, che laudevole: conciofossecosa che in Ispagna rinchiuso in Attegua fosse, et assediato da Cesare imperatore, operò la sua fiera crudeltà e più che bestiale con acerbissima generazione di mattezza e di furore.

- Fras. Vita bestiale.

[6] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 22.12: cioè la ragione che l'uomo àe in sé naturalmente per la quale puote l'uomo intendere e ragionare, e l'acconciamento a fare grandissime cose [[…]]se fosse chi lli potesse dirizzare, cioè ritrarre da bestiale vita, e melliorare per comandamenti, cioè per insegnamenti e per leggi e statuti che lli afrenasse.

[7] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 45.12: E dicie apresso: "Molti homini sono servi di volontà, bestiale vita allegiendo, seguendo deletto corporale".

[8] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 11, pag. 207.11: sì come operano, e vivono alcuni nelle parti di Cumania, che come fiere mangiano la carne cruda e umana, e sparano le femine gravide, e non dormono sotto coperto, ma a campo, e vivono sanza regola: questa si chiama vita bestiale.

[9] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae II.123, pag. 256: Ma Nino, ond'ogni historia humana è ordita, / Dove lasc'io il suo gran successore, / Che superbia condusse a bestial vita?

1.1.2 Sost. Chi si comporta in modo crudele e inumano.

[17] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 140.22: Questo è il luogo, lo quale chiude li maliziosi, e li bestiali

1.2 Stolto, irragionevole.

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 471-80, pag. 128.4: Qual piacere, quale onore, quale utile mai avesti tu da lei o ti fu promesso, se non dalla tua stessa sciocca e bestiale speranza, il quale poi ti fosse tolto da lei?

1.2.1 Sost. Chi è stolto.

[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 31-40, pag. 43.13: Tu dunque, piagnendo, attristandoti, rammaricandoti, sommo piacere fai a questa tua nemica. E chi son quelli, se non i bestiali, che a' lor nemici di piacere si dilettano?

2 Carnale (detto della natura corruttibile e mortale dell'uomo e degli animali, in contrapposizione con la natura divina e spirituale).

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 1, pag. 129.11: ma pir quantu nuy zo intindamu, pir zo ki nuy simu carnalj e bistialj, e kisti cosi non vidimu cum li oki curpuralj, multi fiati dubitamu si kisti cosi ki intindimu su viru voy non, pirkì nuy non li vidimu nì li sintimu.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 45, vol. 2, pag. 81.25: Ma della unione dell'anima nobile, invisibile, immortale, e razionale col corpo vile, mortale, e corruttibile, e bestiale ne assegnano li Santi una devota ragione, e considerazione, cioè, che per questa cotal unione si puote, e dee comprendere la eterna, e migliore unione, chè fiè di Dio allo spirito nostro in gloria, e che in alcun modo è qui per grazia.

[u.r. 24.04.2019]