0.1 bestïon, bestione.
0.2 Da bestia.
0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Decameron, c. 1370.
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 [Detto di persona:] chi rinnega o disconosce Dio e la religione; uomo dai modi rozzi, stolto, ignorante.
0.8 Raffaella Pelosini 18.09.2001.
1 [Detto di persona:] chi rinnega o disconosce Dio e la religione; uomo dai modi rozzi, stolto, ignorante.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 404, pag. 44: Trop è quel mat e osso ke vol met De a rason: / De pò fá zo k'el vol, tut zo k'el fa è bon, / E quel ke 'g vol mendar con soe reprensïon, / Segn è k' l'è renegao on k'el è bestïon".
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 1, pag. 333.2: ma, per ciò che mai né per fatica di maestro né per lusinga o battitura del padre o ingegno d'alcuno altro gli s'era potuto metter nel capo né lettera né costume alcuno, anzi con la voce grossa e deforme e con modi più convenienti a bestia che a uomo, quasi per ischerno da tutti era chiamato Cimone, il che nella lor lingua sonava quanto nella nostra 'bestione'.
[u.r. 08.10.2008]