BIÀSIMO s.m.

0.1 basimi, basmo, biasemo, biasimi, biasimo, biasmo, biassino, biaxemo, blasemo, blasimo, blasm', blasmo, blasmu, blasmus, blaxemo.

0.2 Da biasimare.

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 1.4.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giac. Pugliese, Rime (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Lett. sen., XIII u.v.; Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, De Cruce, XIII tu.d. (mil.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Per le forme del tipo blasmo, v. Cella, I gallicismi, pp. 340-344.

Locuz. e fras. a biasimo di 1.3; apporre biasimo 5.1; apporre il biasimo 5.1; avere biasimo di 2.1; cadere in biasimo 1.4; essere fuori del biasimo 5.1; in biasimo 1.3; in biasimo di 1.3; mettersi in biasimo 1.4; per biasimo di 5.1.

0.7 1 Riprovazione, condanna morale. 1.1 Condanna da parte dell'opinione pubblica. 1.2 Azione degna di riprovazione; colpa, peccato. 1.3 [Con verbi del tipo parlare, dire]. Locuz. avv. In biasimo: con disapprovazione; locuz. prep. A/ in biasimo di. 1.4 Fras. Cadere, mettersi in biasimo: porsi in una situazione meritevole di disappunto; essere disapprovato. 2 Disprezzo. 2.1 Fras. Avere biasimo di qno: sdegnare, disprezzare. 3 Scherno. 4 Disonore. 5 Rimprovero. 5.1 [Dir.] Riprensione giuridica, accusa. Fras. Apporre (il) biasimo a qno: incolpare, accusare.

0.8 Francesca Gambino; Elena Artale 17.06.2003.

1 Riprovazione, condanna morale.

[1] Giac. Pugliese, Rime (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 3.12, pag. 184: Per biasmo e per pavore / de la gente / già neiente / non mi lasso...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 14, pag. 46.10: E in questa maniera fu forte Ettore che dottava il biasimo di Polidamante, e amando il suo lodo intraprendeva le cose pericolose e dottabili...

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 32.3, pag. 118: Maravigliomi forte / ch'ag[g]io trovato assai / ch'a l'amor danno blasmo, / che dicon che dà morte / crudel, piena di guai...

[4] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 14.14, pag. 93: Dunque se 'n dir disovro, / biasmo in me non già monta, / a cotal pena fèra / ch'ad ogn'om credo sovro...

[5] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 23, pag. 73.6: Unde, a schivar omne blasmo et omne carco, ne ve conseglo ke in alcuna guisa debiati prendere arbitrii...

[6] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 1, pag. 3.9: le due altre, avegna che l'una più, sono degne di biasimo e d'abominazione.

[7] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 198.21: e non sarai lieto lungo tempo della morte del fanciullo, della quale tu hai più biasmo che loda.

[8] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 14, vol. 2, pag. 253.22: necessario di ponere quì ora alcune delle molte cose, che fanno a detestazione, ed a biasimo del peccato immondo, acciocchè ci dispiaccia...

[9] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 40, vol. 1, pag. 300.20: Allora parlò C. Claudio, il zio d'Appio, più per modo di preghiera, che di biasimo e di reprensione.

[10] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 7.20, pag. 154: Or come ti può il core sofferire / che la pietà per me sie tramortita? / Se mi consumi o fai perder la vita, / onor non ti sarà, ma biasmo rio.

[11] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), tenz. 5, 2.16, pag. 775: Ma pur, se andar cherendo me fai l'ésca, / lo blasmo è tuo, s'io fo quel che te 'ncresca.

[12] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 24, par. 11, pag. 398.17: e conmettendo malvagitati piene di biasimo e d'abominazioni, apertamente si scandalizza il popolo dell'essenpro di quelli...

[13] Doc. fior., 1362-75, [1368] 214, pag. 218.25: E considerando che all'Arte della lana potrebbe seguitare biasimo e reprensione ongni volta che il decto lavorio non seguitasse secondo la decta deliberagione facta ...

1.1 Condanna da parte dell'opinione pubblica.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, docum. 1.26, vol. 2, pag. 18: Guarda la pena di colui che falla, / e 'l blasmo, e la vergogna, / sì che freno a te pogna / se tentato / o mal guidato / fossi...

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 113, pag. 375.14: ma in verità ti dico, che ti converrà spesse volte essere giusto con biasimo, e con vergogna, e allora, se tu se' savio, la mala opinione bene acquistata ti...

[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 35, pag. 22.29: Così volle che si dimenticasse la fastidiosa usanza della elezione, acciò che 'l biasimo della detta infamia non passasse a dannazione della sua gloria.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 9, vol. 2, pag. 101.4: l'altra li inflissi blasmu et infamia, exiliu, vendiciuni di li soy beni, puvirtati, odiu di la patria et morti...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 3, vol. 2, pag. 155.26: De guisa que per modu di iniuria et di blasmu a li malvasi custumi di li fimini se uppuni lu nomu di Afrania.

[6] Ventura Monachi (ed. Mabellini), a. 1348 (fior.), Benchè degli altri, 7, pag. 108: Rompese amor se non se serva el patto; / Infamia, biasmo s'areca quell'atto, / Quanto se doglia la vista delusa.

[7] Jacopo Passavanti, Tratt. vanagl., c. 1355 (fior.), cap. 3, pag. 268.28: quasi dica: Non è cosa d'averne loda nè gloria, ma d'averne biasimo e infamia.

- Biasimo della gente.

[8] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 103.8, pag. 325: ed amerag[g]io con pura leanza, / sol che tu guardi al biasmo de la gente: / ché sovente ore vanno indovinando / l'altrui talento, per noia donare...

[9] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 19.4, pag. 140: non dimostrando quanto vi porto amore, / per biasimo di tanta mala gente.

[10] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 25, pag. 66.21: Lo biasimo de le malvage genti mi vale per una lode.

[11] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 168, pag. 872.27: ed ella dica: «io lo fo per coprirti dal biasimo de le genti, ma chi è acerbo non mette sé sotto altrui segnoria»...

[12] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Canace, prol., pag. 102.9: Macareo si fuggio, cessando l'ira del padre ed il biasimo delle genti.

[13] Legge di Maometto, XIV m. (tosc.), pag. 11.17: Poi temendo el biasimo delle genti, disse, ch'aveva carta da cielo, ch'egli la ricevesse: e fece legge...

[14] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 2, pag. 10.26: mercatante, rico, inventurato, temoroso e in ogni cosa servente, amatore d'Iddio e temente del biasimo della gente, giusto e di buono consiglio per sé e per altrui...

1.2 Azione degna di riprovazione; colpa, peccato.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 41, vol. 1, pag. 418.19: il quale non si studiò tanto di scusarsi e di levarsi il biasimo e la colpa, come elli si sforzò di laudare e di esaltare Tempanio. || Cfr. Liv., IV, 41, 9: «amovens culpam quam Tempanium meritis laudibus ferens».

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 206, pag. 44: Lo monte li promisero, retolto a lloro fone; / Vivendo poi in blasmo, lo viscovo le caccione.

1.3 [Con verbi del tipo parlare, dire]. Locuz. avv. In biasimo: con disapprovazione; locuz. prep. A/ in biasimo di.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 128.5: E diceva che l'uomo non dee parlare di sé nè in lode nè in biasimo, ché lodarsi è vanità e biasimarsi è follia.

[2] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 178.17: Questo non dico io in biasimo di voi; anzi dico io che altro non si convenia...

[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 333.28: Onde il tiranno non guardò alle parole oziose della donna che prima disse in biasimo di lui; ma solo guardò alle sue parole...

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 13, vol. 1, pag. 102.15: Or questo basti per ora aver detto a biasimo della mala fede e delle incantazioni e delle malìe e indivinazioni.

1.4 Fras. Cadere, mettersi in biasimo: porsi in una situazione meritevole di disappunto; essere disapprovato.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 276, pag. 571: Com femena d'autr'omo no se vol trop sedhere, / qé l'omo se'n dà guarda, e 'n blasmo 'n pò caçere.

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, (1288) 35.14, pag. 67: ché l'on che dice e no ne fa nïente / si mete in blasimo e 'l nimico è campato.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 2, pag. 4.11: Niccomedes era re di Bettimia. In biasimo cadde l'uno dell'altro. || Cfr. Fet des Romains, p. 10: «et fu blasmez li uns de l'autre».

[4] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Appendice, ball.22.3, pag. 355: Non è dolor né più mortale spasemo / come, senza falir, cader in biasemo: / el ben se tace e lo mal pur se cigola.

2 Disprezzo.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2654, pag. 267: ma tu non pensi come / lo spregio ch'è levato / sì possa esser lavato, / né pur che mai s'amorti / lo blasmo, chi chi 'l porti: / ché tale il mal dire ode / che poi no· llo disode.

[2] Bonvesin, De Cruce, XIII tu.d. (mil.), 115, pag. 25: Mintro mo' sont habiudha in blasmo et in dexdegnio, / In molta reverentia da mo' inanze eo venio...

[3] Lett. sen., XIII u.v., pag. 50.12: e 'l dispregio et biasmo de' rî huomini et peccatori riputatevelo ad grande honore.

2.1 Fras. Avere biasimo di qno: sdegnare, disprezzare.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 142.1, pag. 286: «Il bel valetto di cu' biasmo avesti / Giadisse, sì [è] colui che lle ti manda...

3 Scherno.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 45, vol. 2, pag. 80.5: persone o gomberute, o per altro modo inferme, e rimproverano loro cotali difetti, perciocchè questo biasimo, e questa derisione torna contra al Creatore...

[2] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 1, pag. 37.17: Onde Seneca dice che con forte e diritto animo portare si debbono i biasimi e gli scherni degli stolti.

4 Disonore.

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 471-80, pag. 126.1: per che lei mostrarti, avresti veduto in onor di te, non in biasimo, essere stato fatto da lei.

[2] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, pag. 93.1: peccati isdicevoli e abbominevoli e disonesti, per li quali pare loro meritare disonore, vituperio e biasimo...

[3] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 294, pag. 168.17: e simile vi potrebboro intervenire d'altre cose che ti sarebbe troppo grande disinore e biasimo.

[4] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), 2 Cor 6, vol. 10, pag. 169.5: ancor passando per li onori e per li disonori, e per il biasmo e per la buona fama...

5 Rimprovero. || Quasi sempre al plur.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 76, pag. 191.31: L'uomo dee sanza cruccio udire i biasimi, e le rampogne, che fanno i folli.

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 5, pag. 108.4: si mosse mai a vanagloria per le lode degli uomini, né a tristizia per li biasimi, né per altra tentazione, e così in ogni cosa, e accidente servava la mente...

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 2, proemio, pag. 18.16: quinto, introduce Cato predetto a rendere con grida e con biasimo sollicite quelle anime, sì come nella esposizione del testo appare...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 142, vol. 2, pag. 699.6: Onde in Firenze ebbe molti ripitii e biasimi dati a coloro che non aveano lasciato prendere l'accordo co' Tedeschi...

5.1 [Dir.] Riprensione giuridica, accusa. Fras. Apporre (il) biasimo a qno: incolpare, accusare.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 21, vol. 1, pag. 392.6: dicendo, che Minucio avea apposto a Melio falso biasimo, e che Servilio l'avea morto senza condennare. || Cfr. Liv., IV, 21, 4: «falsis criminibus a Minucio circumventum Maelium arguens».

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 26, vol. 2, pag. 329.35: li gentili uomini, non pur solamente quelli a cui l'uomo apponea il biasimo, ma tutti insieme dicevano, che il biasimo non era già de' gentili uomini... || Cfr. Liv., IX, 26, 11: «nec ii modo in quos crimen intendebatur».

[3] Stat. sen., 1356 (2), pag. 13.19: Ancho, con ciò sia cosa che niuno ricerchatore possa avere né charico, né biasimo di neuna cosa non dritta che si trovassero...

- Locuz. prep. Per biasimo di: con l'accusa di.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 7, vol. 1, pag. 186.7: relevau la morti di l'amicu sou per odiu di lu inimicu e la sua vita ristrinsi per blasmu di consilyu et ficissi malvuliri... || Cfr. Val. Max., IV, 7, 4: «vitam suam consilii crimine astrinxit».

- Fras. Essere fuori del biasimo: essere esente da accuse.

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 25, vol. 2, pag. 328.2: Capua medesima non fu fuori del biasimo, sì come fu trovato per inquisizione. || Cfr. Liv., IX, 25, 2: «nec Capua ipsa crimine caruit».

[u.r. 22.05.2014]