0.1 bica, biche, biga, bige.
0.2 Longob. biga (DELI 2 s.v. bica).
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 2.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.
In testi sett.:. Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Mucchio di covoni (di grano o di altri cereali). 2 Estens. Mucchio di cose o di persone (con caratteristiche uguali o affini); quantità notevole. 2.1 Locuz. avv. A biche: in gran numero. 2.2 Locuz. verb. Fare bica, biche di qno o di qsa: accumulare; riunire.
0.8 Francesca Gambino; Elena Artale 02.11.2000.
1 Mucchio di covoni (di grano o di altri cereali).
[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 187.7: e uccisono parecchi uomini, e cominciarono a mettere fuoco nelle biche del grano e a tagliare le vigne...
[2] Gl Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 707, pag. 268.39: tanto che la state fu sì piovosa, che non si potè metere, che non se ne perdesse della biada e grano, e metuto quando era un'ora sole, innanzi che si potesse fare il covone, o la bica, era molle per pioggia, e innanzi che si potesse battere...
2 Estens. Mucchio di cose o di persone (con caratteristiche uguali o affini); quantità notevole.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 29.66, vol. 1, pag. 496: Non credo ch'a veder maggior tristizia / fosse in Egina il popol tutto infermo, / [[...]] ch'era a veder per quella oscura valle / languir li spirti per diverse biche.
[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 14.20, pag. 39: E chi nella larghezza più trascorre, / Che suo borsa non può, nel vizio cade / Di prodegalità, cu' poi abborre. / Della qual son le condizion sì lade, / Che 'n picciol monte ducon la gran bica; / E tiene in povertà chi 'n lei invade.
[3] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 17.31, pag. 46: S' alcun ti fa di lusinghe gran bica, / Guarda se quel di che ti loda, è vero, / E poi vedrai se t' ama o ti nimica.
- [In partic., rif. ai cerchi della botte:] di bica, (comprati) in bica. || Cfr. Stussi, Zibaldone, p. 142.
[4] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 41.4: Çerclli destessi da olleo V.C per mill(ie)r. Çerclli de biga CCL per mill(ie)r.
[5] Stat. venez., 1338, cap. 39, pag. 446.29: De presentar a lo gastoldo li cercli che serà compradi in bige. Item, che çascun de l' Arte che comprerà cercli in bige sia tegnudo de mostrarli a lo gastoldo et a li soi offitiali a lo plu tosto ch'elo porà; et lo dito gastoldo et officiali debia quelli cercli cerchare, et s'eli trovase in quele bige cercli roti o menor de la misura...
- Fare una bica (di più cose).
[6] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 29.4, pag. 72: Vanagloria è un vizio sospettoso / A chi con sentimento si nutrica; / Perchè, chi l'ha, vede viver pomposo. / Questa di tre brutture fa una bica, / Per contrapporsi a magnanimitade, / Ch'è d'ogni gentil cor verace amica.
- Fig.
[7] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 33.16, pag. 81: Ah! quant'è sozza e disonesta bica, / Quella che fa chi seguita suo voglie: / E sè, e 'l corpo, e l'anima nimica.
2.1 Locuz. avv. A biche: in gran numero. || (Ageno, Sacchetti, Rime, pp. 81-82).
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 64.374, pag. 64: e guardinsi le tigne / le serpi e le cicigne / e chi guasta le vigne / che le farfalle e' calabroni / e' dragoni / e' mosconi / e' leoni / con tutte le formiche / non si muovan a biche / a trar lor le vesciche.
2.2 Locuz. verb. Fare bica, biche di qno o di qsa: accumulare; riunire.
[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 22.12, pag. 735: i monti l'un dell'altro caricando, / infin al ciel di que' faccendo bica, / s'appressarono a Giove minacciando / per torli il regno...
[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 2.48, pag. 20: Poi si de' far tutt'altre genti amiche, / Amando ciascheduno nel suo stato: / E mai di nimistà non de' far biche.
[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 8, terz. 51, vol. 1, pag. 92: E torno addietro, non sanza fatica, / perchè nel cinquantuno gli Ubaldini / nel Mugel fecer di più gente bica; / cioè di Romagnuoli, e Ghibellini, / volendo fare a Monte a Cinico oste.
[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 82, terz. 20, vol. 4, pag. 80: De' qua' riscosse con molta fatica / venticinque migliaia, e in Lombardia / si tornò, poichè di danar fe bica, / incontro al padre suo...
- Assol. Ammucchiarsi, accatastarsi; radunarsi.
[5] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 26.41, pag. 68: E questa sicurtà sì nebulosa / È prodezza bestial tra no' chiamata: / E chi con seco l'ha non cura posa. / E questi cinque modi di brigata / Sanza prefezïon nell'uom fan bica, / Perchè non hanno virtù limitata.
[6] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 72, terz. 70, vol. 3, pag. 305: e 'n questo modo furono sconfitti, / dodicimilia morti fecer biche, / gli altri fuggír, per non esser trafitti; / ch'egli eran più, che non son le formiche.
[u.r. 04.09.2019]