BISANTE (2) s.m.

0.1 bexante, bexanti, bexanto, bigianti, bisante, bisanti, bisanto, bisenti, bixantj, bizanti, bizantii.

0.2 Da bisante 1.

0.3 Doc. osim., 1151: 1.

0.4 In testi tosc.: Fiore, XIII u.q. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Doc. pist., 1302-3; Stat. pis., 1318-21; Stat. lucch., XIV pm..

In testi sett.: Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.).

In testi mediani e merid.: Doc. osim., 1151.

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. bisante bianco 2.1; bisante d'argento 1.1; bisante saracinato 2.2; bisante saracinesco 2.2; bisante saracinese 2.2; bisante saracino 2.2; bisante torrisino 2.3; bisante tripolato 2.4; non valere un bisante 3.

0.7 1 [Numism.] Moneta d'oro coniata a Bisanzio. 1.1 [Numism.] Locuz. nom. Bisante d'argento. 2 [Con specificazioni varie]. 2.1[Numism.] Locuz. nom. Bisante bianco: coniato a Cipro. 2.2 [Numism.] Locuz. nom. Bisante saracino, saracinato, saracinesco, saracinese: con iscrizione in caratteri arabi. 2.3[Numism.] Locuz. nom. Bisante torrisino: coniato a Tabriz in Persia. 2.4 [Numism.] Locuz. nom. Bisante tripolato: coniato a Tripoli in Siria. 3 Fras. Non valere un bisante: essere di scarso valore.

0.8 Pär Larson 02.11.2000.

1 [Numism.] Moneta d'oro coniata a Bisanzio.

[1] Doc. osim., 1151, pag. 151.17: qualeu(n)gua omo ista carta vole cor[um]pere v(e)l falzare voluero per qualecu(m)q(ue) omo i(n)ienio vengna i(n) pena de dare biza(n)tii ce(n)tu de auro mu(n)do, et postea ista carta firma e stabilis omnique tempore.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 53.6, pag. 108: «Se non ài che donar, fa gran pro[m]essa / Sì com'i' t'ò contato qui davanti, / Giurando loro Idio e tutti i santi, / Ed anche il sacramento della messa, / Che ciascuna farai gran baronessa, / Tanto darai lor fiorini e bisanti....

[3] Novellino, XIII u.v. (fior.), 9, pag. 150.2: Uno borgese di Bari andò in romeaggio e lasciò trecento bisanti a un suo amico con queste condizioni e patti: «Io andrò sì come a Dio piacerà; e s'io non rivenisse, dara'li per l'anima mia; e s'io rivengo a certo termine, quello che tu vorrai mi renderai, e li altri ti terrai».

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3 cap 10, pag. 118.21: Aristotile vi venne, e cognobbe la pietra, e fecesi aportare una bilancia e bisanti d'oro assai, e mise la pietra ne la bilancia, e li bisanti da l'altra; e tanti ne contrapesava la pietra, quanti vi se ne mettevano.

[5] Doc. pist., 1302-3, pag. 303.34: E de avere p(er) terzo di s. iiij 1/2 tor(nesi) g(r)oss(i) p(er) vj bisantid'oro p(er) censo che pagò lo munistero di Riondone di Brettangna p(er) vj anni...

[6] Stat. pis., 1318-21, cap. 56, pag. 1114.14: E del centenaio del cambio de' bisanti d'oro, per parte den. VI. E della pessa di saia di camo, per parte den. IIII. E del centenaio di bizanti di migliarasi per cambio, per parte den. II.

[7] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 14.1571, pag. 223: O Roma, capo degli atti possenti, / Quando ritornerai nel primo stato / Sarà la borsa giunta a li bisenti.

[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 35, pag. 176.5: io vi presenterò dieci piantoni di dattero coperti di frondi e di frutti, non d'una natura con gli altri, però che quelli, de' quali la mia terra è copiosa, a ciascuna radice hanno appiccato un bisante d'oro -.

[9] Fiorio e Biancifiore, 1343 (ven.>tosc.), st. 95.2, pag. 103: E F[iorio] lo vinse immantenente / al primo trat[t]o ben mille bigianti, / e 'l castel[l]ano del giuoco era perdente, / e per niquità sì git[t]ò via li guanti...

[10] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 36v, pag. 32.14: Biszanteus ea um, idest Constantinopolitanus; unde Biszanteus tei, idest moneta illius civitatis, que vulgo dicitur bisanti.

[11] Stat. lucch., XIV pm., pag. 76.5: Ma nella ecclesia dove sarà uno solo preite, prendasine uno altro extraneo preite lo quale faccia l'officio trecennario; lo qual facto, uno bisante et camiscia et brache nuove, secondo l'usança della casa, caritevilemente al decto preite sia dato.

[12] Poes. an. sic., 1354 (?), 16, pag. 23: Lu beni cumun tachisi, lu mal si isforza avanti, / nullu è ki staya in pachi, non ch'à nixun pinsanti, / virtuti frustra iachi pirduta di omni canti, / lu mal di altrui sì plachi plui ca nissun bisanti.

[13] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 168, pag. 140.10: Alchuno richo huomo viene a morte e fa testamento e llascia un grandissimo texoro ch'egl'à in un'archa in bixantj, o vuoj dire in fjorinj.

[14] Framm. Queste Saint Graal, XIV (ven.), pag. 477.4: Tu me as ben aldido de li iij sargenti a chi lo homo dè sti bexanti per vadagnar e per multiplichar: li ij fo sargenti boni e lial che li rendè bona raxon al so signor, mo lo terço che ave pur j bexante, sì fo sargente falso e deslial.

1.1 [Numism.] Locuz. nom. Bisante d'argento.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 272.12: In Setta si spendono doble d'oro e bisanti d'argento e moneta picciola, e ragionasi la dobla d'oro da bisanti 12, e il bisante denari 10.

[2] Stat. pis., 1322-51, cap. 129, pag. 570.30: Salvo che in tutto lo Garbo et Barbaria et in Spagna, sensa lor comsiglio, bandi di bisantidu' d'ariento imponere et tollere possano: et in del regno et tutta Cicilia, quarta uncia d'oro: et in Provincia et tutta Chatalogna, che vagliano soldi vinti di denari reali.

2 [Con specificazioni varie].

2.1 [Numism.] Locuz. nom. Bisante bianco: coniato a Cipro.

[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 55.23: In lLimixo sì è una moneda a la qual vien dita bexante blancho e lo bexante blancho sì val s. 4 de çiprexi piçolli.

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 82.14: All'altra maniera di grossi piccioli che n'entrano 96 in uno marchio di Cipri, de' quali 4 de' detti grossi piccioli si contano per uno bisantebianco; e il bisante bianco vale soldi 4 di piccioli, e i denari 2 piccioli si contano uno carato, di carati 24 per uno bisante bianco.

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 92.4: Il bisante bianco di Famagosta si ragiona aspri 7 di Candeloro.

2.2 [Numism.] Locuz. nom. Bisante saracino, saracinato, saracinesco, saracinese: con iscrizione in caratteri arabi.

[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 55.26: Mo' sapié che tuta la marchadantia che se fa in Limixo e per tuto Çiepro sì se fa a bexanto sarassinato e tornexi e gss.i de França se conta bexanto J sarasinescho e lo tornesse grosso sì val çiprexi p.i 23; per la tera se conta lo bexanto sarasinesco s. 13, dir. 4, lo qual bexanto sarasinato sì è bexanti 3 1/3 blanchi, doncha bexanti 100 blanchi val bexanti 30 sarasinati.

[2] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 62.9: In lLaiaça se fa li pagamenti de deremi e de tachollini e li 13 tacolini core per X deremi e li X deremi core per J bexanto saraxin e tal fiada val men e chi farà marchado a Laiaça a bexanto, lo bexante se (con)ta X tachollini.

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 95.3: E per ogni bisante saracinato che costò di primo costo in Cipri il cantaro del cotone al peso di Cipri viene costato il migliaio di Puglia tarì 19 e grani 14 di gigliati d'argento...

[4] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 78.20: Sciamiti si vendono a pezza tale com'ella ene, e dè essere braccia 15 di Cipri, a pregio di tanti bisanti saracinesi la pezza.

2.3 [Numism.] Locuz. nom. Bisante torrisino: coniato a Tabriz in Persia.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 31.2: Il bisante torisino si ragiona a comunal pregio in Vinegia soldi 11, denari 6 a grossi di Vinegia, di denari 26 a grossi il viniziano grosso di Vinegia.

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 26.20: Tutte spetierie grosse si vendono in Torisi a centinaio di mene, e a pregio di tanti bisanti torrisini il cento delle mene.

2.4 [Numism.] Locuz. nom. Bisante tripolato: coniato a Tripoli in Siria.

[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 64.7: Mo' debié saver che a Tripulli de Suria se fasseva li pagamenti a bexantetripollato, lo qual bexanto vallea carati 24 e per quello bexanto tripollato se contava gss.i tripollati d'arçento e gss.i 6 tripollati sì era bexante J tripollato...

3 Fras. Non valere un bisante: essere di scarso valore.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 4, cap. 6. par. 10, pag. 111.32: uno schudiere bello della persona, il quale non pensava d'altro che d'acconciarsi e di pulirsi, ed in tutte l'altre cose non valea un bisante.

[2] A. Pucci, Gismirante, a. 1388 (fior.), II, ott. 42.8, pag. 193:- Oimè lasso! - disse Gismirante - / ché 'l mio sapere non vale un bisante.

[u.r. 24.04.2019]