0.1 beschaza, biscazza, biscazzando, bischaçò.
0.2 Da biscazza.
0.3 Mattasalà, 1233-43 (sen.): 1.
0.4 In testi tosc.: Mattasalà, 1233-43 (sen.); Dante, Commedia, a. 1321.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Rischiare, sperperare al gioco.
0.8 Pär Larson 06.11.2000.
1 Rischiare, sperperare al gioco.
[1] Mattasalà, 1233-43 (sen.), pag. 21r.19: It. iij l. (e) ij s. i quali bischaçò Ispinello, del fondacho. It. x s. a Bucio, del fondacho.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.44, vol. 1, pag. 180: Puote omo avere in sé man vïolenta / e ne' suoi beni; e però nel secondo / giron convien che sanza pro si penta / qualunque priva sé del vostro mondo, / biscazza e fonde la sua facultade, / e piange là dov'esser de' giocondo.
[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 11, proemio, pag. 195.18: a sse medesimo per forza sì fa ingiuria ch[i] si occide e fiere; nelle sue cose medesime s'offende, giucando e biscazzando la sua facultade.
[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 11, proemio, pag. 196.5: Conviene adunque che l'uomo ami prima sè, e poi il prossimo; e amare non puote il prossimo con la persona sua, s'elli la priva della vita; nè sovenirlo colle cose sue, s'elli le biscazza...
[5] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Inf., 112, pag. 238: e nella selva stessa, / dopo gli uditi miseri sermoni, / da nere cagne un'anima rimessa / vide sbranare, e seppe a tal martíro / dannato chi la sustanzia, commessa / all'util suo, biscazza.
[u.r. 24.09.2007]