BISCOTTO agg./s.m.

0.1 bescoto, bischotti, biscoto, biscotti, biscotto, biscuotto.

0.2 Lat. volg. *biscoctus (LEI s.v. *biscoctus).

0.3 Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.); <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Doc. pist., 1337-42.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; San Brendano ven., XIV.

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.5 Locuz. e fras. mattone biscotto 1.1; mettere in galea senza biscotto 2.

0.6 N Nel Breve degli Officiali del Comune di Siena del 1250 si impone ai portatori che consegnano i mattoni delle fornaci ai compratori «quod non deferrent mactones biscottos studiose, nisi fuerit de voluntate contrahentium» (Banchi, Breves Officialium, p. 100).

0.7 1 Cotto due volte, essiccato. 1.1 Locuz. nom. Mattone biscotto: cotto due volte (oppure cotto a lungo) e quindi particolarmente duro. 2 Sost. Lo stesso che pane biscotto. 3 Vettovaglia essiccata in genere.

0.8 Pär Larson 11.12.2000.

1 Cotto due volte, essiccato.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 21, pag. 161.26: Spandonsi i fichi in sul canniccio, ovver graticcio, e lasciali stare in fine al meriggio, e poi ancora così molli li rovescia in un qualo. E scaldato il forno a modo come di cuocer pane, mettansi in sul fondo due o tre pietre, sicchè non ardesse, e pongavisi suso il qualo co' fichi; e chiuso il forno, quando fie 'l fico biscotto, così com'egli fie caldo si metta in un vaso di terra bene impeciato... || Cfr. Palladio, Op. Agr., p. 131: «clauso forno ubi discocta ficus fuerist».

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 210, pag. 544.11: Chi strigne le labbra e chi le spalle; e' convenne loro pur bere, sanza l'acqua, che era naturale secondo il nome del luogo; il pane parea di mazzero e biscotto, come se fossono in galea...

- [Detto, in partic. del pane].

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 292, vol. 1, pag. 219.35: una guardarobba, ne la quale si mettano et si ripongano, et mettere facciano, li detti Nove, le cose infrascritte, cioè: X staia di pane biscotto; XII staia d'aceto; VI staia di fave; VI staia di sale, et funi, et canapi, et quadrella et balestra, et massaritie et altri fornimenti...

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 38.6, pag. 234: L'un manja pim de beschizo, / l'atro va fora a l'apostizo. / Se, per correnza o cun dinar, / eli se pòn ben avinar, / de tuto tenne negao / pam bescoto in vernigao: / a un traito lo bevem pim: / parlà gi fa greco e latim.

[5] San Brendano ven., XIV, pag. 86.20: questo bon omo li parlà e dise cusì: "A vui, servi de Dio, sì besogna a far un gran viazo, e perzò io ve conseio che vui inplé tuti li vostri vosieli de l'aqua de questo flume e porté con vui de lo pan seco quanto vui podé portar e salvélo per uno altro ano; e io ve ne darò quanto la vostra nave porà portar e tegnir". E abiando cusì dito, quelo tornà indriedo e sì li aduse lo pan biscoto, lo qual elo li aveva inpromeso.

[6] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 87.12: lo procuratore disse così: "A voi servi di Dio vi bisogna fare un lungo viaggio e perciò io vi consiglio che voi empiate i vostri vaselli d'acqua di questo fiume e portate con voi del pane biscotto quanto voi ne potete portare". E avendo così detto e' torna indietro e porta loro del pane biscotto che gli aveva inpromesso.

1.1 Locuz. nom. Mattone biscotto: cotto due volte (oppure cotto a lungo) e quindi particolarmente duro. || Cfr. 0.6 N.

[1] Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.), 8.3, pag. 57: Par Die, Min Zeppa, or son giunte le tue, / or ti difendi, s' tu sai, d'esto motto: / che ti fu dato d'un matton biscotto / nel capo, che nne saria mort'un bue...

[2] Doc. pist., 1337-42, pag. 129.15: E de dare, diedi a Naldo fornacciaio per ccxxxiij mattoni bischotti, s. vj d. viij pi.

2 Sost. Lo stesso che pane biscotto.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 11.33: Questo pane appelliamo noi nostro, ch'elli fue fatto di nostra pasta. Benedetta sia la prode femina che del suo vi mise lo fiore, ciò fu la vergine Maria. Elli è nostro, che per noi fu elli cotto e fritto; [[...]], che ciò fece elli per lo grande ardore dell'amore ch'elli avea a noi; cioè lo biscotto ond'elli guernisce sua nave, cioè santa Chiesa per passare il grande mare di questo mondo periglioso.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, docum. 9.96, vol. 3, pag. 129: calcina con lancioni, / pece, pietre e ronconi, / balestra e l'altre molte / ch'ài per castello accolte; / aqua e salata carne, / aceto e sal portarne, / oleo, cascio e legume, / biscotto.

[3] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 199, vol. 2, pag. 105.9: Lo secondo dì ci partimo dal Cairo, e andamo in Babillonia con tutta la nostra compagnia, e comperamo pane, biscotto e uova e formagio e carne di montone insalata e aceto e otri da portare acqua, e altre cose ch'erano bisogno per portare per lo diserto.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 17, vol. 3, pag. 335.14: Il duca e sua gente veggendosi così fieramente assaliti e assediati dal popolo nel palagio con più di CCCC uomini (e non avea quasi altro che biscotto e aceto e acqua), ma credendosi guarentire dal furioso popolo, la domenica fece cavaliere Antonio di Baldinaccio il quale non si volea fare di sua mano...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 104.21: Levata l'oste de campo, esse fòra de Negroponte don Manuello, lo patriarca, con cavalieri e pedoni, con vettuaglia de biscuotto e fava, carne secca e vino.

[6] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 64.76, pag. 56: Chi ha cotto / non paga scotto / che 'l biscotto / si porta in galea; / e se fortuna rea / gli fa mislea, / camponne Enea; / ma se la va in fondo, / fassi giocondo / chi è al mondo / a tondo / a tondo / che 'ntro non vi fu.

- Fras. Mettere in galea senza biscotto: mettere in difficoltà.

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 6, pag. 533.33: Tu sì hai apparato a esser beffardo! Tu ci menasti una volta giù per lo Mugnone raccogliendo pietre nere: e quando tu ci avesti messi in galea senza biscotto, e tu te ne venisti e poscia ci volevi far credere che tu l'avessi trovata!

[8] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 125.1, pag. 148: Io ho messo in galea senza biscotto / l'ingrato vulgo, e senza alcun piloto / lasciato l'ho in mar a lui non noto, / ben che sen creda esser maestro e dotto: / onde el di su spero veder di sotto / del debol legno e di sanità voto...

3 Vettovaglia essiccata in genere.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 191, pag. 298.13: Ancora vi dico ch'egli si ànno di molti buoni pesci, e fannone biscotto; ch'elli tolgono questi pesci e tagliali a pezzuoli quasi d'una libbra il pezzo, e poscia sì li apiccano e fannoli seccare al sole; e quando sono secchi sì li ripongono, e così li si mangiano tutto l'anno come biscotto.

[u.r. 16.03.2021]