BISESTO s.m./agg.

0.1 bisesti, bisesto, bisexti, bisexto, bixesto.

0.2 Lat. bi(s)sextus (LEI s.v. bi(s)sextus).

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sang., 1334.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.).

0.5 Locuz. e fras. anno del bisesto 1.1; mettere in bisesto 1.2.

0.7 1 Giorno che ogni quattro anni si aggiunge al mese di febbraio. 1.1 Locuz. nom. Anno del bisesto: anno bisestile. 1.2 Locuz. verb. Mettere in bisesto. 1.3 Agg. [Detto del mese di febbraio]. 2 Anno bisestile.

0.8 Pär Larson 16.07.2001.

1 Giorno che ogni quattro anni si aggiunge al mese di febbraio.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 260.26: E nullo fo milgiore astrologo ke esso et appo li latini trovao primo lo bixesto et anke non abe sì grande paura ke nne lassaxi lo scrivere.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 22, pag. 243.34: E per sostenere fermi i comenzamenti e le fini e le solennità e li termini e li calendi, se sostene e fura e·llo calendario per ciasche quattro anni uno die lo quale è chiamato bisesto; e per questo bisesto stanno fermi e·llo calendario li 'ncomenzamenti de li anni e le solennità e li termini e li calendi.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 39, pag. 256.13: E comandò Cesare che feste fussero riguardate; e poi stabilì lo calendario, e stabilì che l'anno fusse trecentosessantasei dì e sei ore, sì come lo sole corre li dodici segnali. Lo giorno del bisesto ordinò elli, e conchiuse ne l'altro anno, et assegnollo in certo luogo del calendario.

[4] Paolo Gherardi, Corso luna e sole, XIV po.q. (fior.), pag. 76.37: Delle VJ ore, che ssono più ch'uno anno, si fae il bisexto cioè che 'l primo anno sì cci avançano VJ hore, e 'l sechondo ci avançano altre VJ, saranno XIJ, e ll'altro anno ci avançano altre VJ hore, saranno XVIIJ, e ll'altro anno sì cci avançano altre VJ hore saranno XXIIIJ; ed àj ch'avemo fatto in quattro annj uno die chompiuto. Questo die si chiama il die del bisexto.

[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 599.29: l'anno del Sole ha dì trecento sessanta cinque ed ore sei al popolo, le quali sei ore fanno in quattro anni uno dì; sicchè questo anno ha trecento sessanta sei dì, appellato anno bisestile. Questo dì si dà a Febrajo; e così ha Febrajo quello anno dì ventinove, e però si sta in sulla lettera F due dì, sexto Kal. Martii. Ed è detto bisesto, da bis che è due, e sexto, cioè VI Kal....

1.1 Locuz. nom. Anno del bisesto: anno bisestile.

[1] Stat. sang., 1334, 30, pag. 103.15: due la Purificatione di Santa Maria, a dì tre Santo Biagio, a dì V S(an)c(t)a Agata tanto che ssi faccia la processione, a dì XXII le catrede di Santo Piero, a dì XXIIII Santo Matthia apostolo, ma l'anno del bisexto è a dì XXV.

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 2, pag. 15.22: Per quelle sei ore che sono scritte di sopra più di CCCLXV dì, aviene che d'ogni quattro anni cresce un dì e ciò sono XXIIIJ ore. Ed è quello anno CCCLXVJ dì, e questo chiamiamo noi l'anno del bisesto, e il detto dì è messo nel mese di febbraio cinque dì all'uscita, ed è quel mese allora XXVIIIJ dì.

1.2 Locuz. verb. Mettere in bisesto.

[1] Paolo Gherardi, Corso luna e sole, XIV po.q. (fior.), pag. 77.2: Nel primo bisexto metteraj in bisexto il primo die della septimana cioè la Domenicha, nel sechondo bisexto metteraj im bisexto il sechondo die della septimana cioè Lunedie, nel terço bisexto metteraj im bisexto il terço die della septimana cioè il Martidie, e chosj averaj in XXVIIJ annj messo im bisexto tutti e sette i die della septimana, acciò che ttue averaj fatto VIJ bisexti e sarà tornato a punto cholà donde si mosse il primo anno, et riconinciasi alla Domenicha e mette in bisexto.

1.3 Agg. [Detto del mese di febbraio].

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 42, vol. 1, pag. 347.6: Ma per ciò che egli si è grave alle comune genti a sapere quel poco ch'è oltre li trenta dì, fu ordinato per li savi antichi, che una parte di mesi ne avesse trenta dì, e un'altra parte n'avesse trent'uno; tutto che febbraio non abbia che ventotto, quando non è bisesto.

2 Anno bisestile.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 19.1, pag. 201: De bisexto. Sum lo bisesto tuta via / sum le .f. vem sam Mathia. / Lì dei doi jorni computar; / ma sì te dei aregordà / de no festar lo dì primé, / ma semper quelo chi ven deré. || Per la lettera .f., non capita dagli editori - cfr. Cocito e Nicolas, ad loc. - cfr. sopra, l'es. 1 [5].

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 2, pag. 15.26: E però sono nel calendario due dì in una lettera, ciò è f, ed è la quinta lettera al fine di febbraio. E quando il Sole ha fatti sette bisesti in suo corso, in tal maniera ch'ogni dì della settimana ha suo bisesto, allora ha compiuto tutto suo corso intero, e torna al suo primo punto.

[u.r. 14.02.2019]