BISOGNO s.m.

0.1 bbesogno, bbisogno, besegno, besogn, besogn', besogni, besogno, besognu, besong, besongi, besongie, besongio, besongno, besonio, besonju, bessogno, besunge, bexogni, bexognio, bexogno, biçognio, biçogno, biçongno, biçonio, binsongnio, bisogn', bisogni, bisognio, bisogniu, bisogno, bisognu, bisogny, bisomgno, bisongi, bisongio, bisongni, bisongnio, bisongniu, bisongno, bisongnu, bisonnio, bisonnu, bissogno, bisugn, bisuogni, bisuogno, bixogno, bizogne, bizogni, bizognio, bizogno, bizognu, bizongno, visognu.

0.2 Lat. mediev. bisonium (DELI 2 s.v. bisogno).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.3.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Lett. sen., 1294; Stat. prat., 1295; Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.); Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Stat. pist., 1313; Lett. sang., 1316; Stat. volt., 1336; Stat. collig., 1345; Stat. lucch., XIV pm.; Doc. amiat., 1363 (4).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1288; Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Esercizi cividal., XIV sm.; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Ritmo cass., XIII in.; Poes. an. urbin., XIII; Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Doc. orviet., 1334; Stat. perug., 1342; Stat. viterb., c. 1345; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Si registra qui la forma besogn', sebbene si possa supporre l'elisione di una -a (in questo caso la forma andrebbe considerata s.v. bisogna s.f.).

Locuz. e fras. al bisogno 1.3.1; andare per il bisogno del corpo 1.4.1; avere bisogno 1.1, 1.2, 1.6.1; bisogno corporale 1.3.2; di bisogno 1.3.3; essere a bisogno 1.6.2; esserci bisogno 1.3.7; essere bisogno 1.3.7; essere di bisogno 1.3.7; essere per bisogno 1.3.7; fare bisogno 1.3.8; fare di bisogno 1.3.8; in caso di bisogno 1.3.4; parere di bisogno 1.4.2; secondo il bisogno 1.3.5; tempo del bisogno 1.3.6; venire a bisogno 1.3.9; venire a grande bisogno 1.3.9.

0.7 1 Stato generale di necessità; mancanza o esigenza di qsa di indispensabile (o considerato tale). 1.1 Avere bisogno: necessitare di qsa; [in assenza di specificazione:] avere necessità di ricevere l'aiuto altrui. 1.2 Avere bisogno: essere necessario. 1.3 Locuz. 1.4 Fras. 1.5 [Prov.]. 1.6 Povertà, stato di indigenza. 2 Ciò che è necessario. 3 Faccenda; affare o questione personale.

0.8 Elisa Guadagnini 08.06.2001.

1 Stato generale di necessità; mancanza o esigenza di qsa di indispensabile (o considerato tale).

[1] Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.), 3.22, pag. 592: Sì me noia qi guerra acomença; / et en besong se me descavalo; / campo o' eu perdo la somença...

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 9, pag. 314.23: Et però nel buon tempo desiderare tempesta si pertiene al matto, et aiutarsi ne la tempesta, ciòne nel bisognio, si pertiene al savio.

[3] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 132.1: Chi ha pane e acqua quanto bisogna, sodisfa a la natura. Quello ch'è da indi in su nonn è per bisogno ma per vizio di volontà.

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 1, pag. 108.26: E la prima per che i giovani sono larghi e liberali, si è che 'l bene ch'elli ànno, ellino non l'ànno acquistato della loro propria fatiga, e non ànno avuti ei bisogni né le necessità dei beni corporali.

[5] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 434.29: Ed ora, non per vertù di mei, ma per paura di provato biçongno e di riceuta battitura mi sono connosciuto tristo e sconsilliato, e solitario mi sono trovato!

[6] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 567, pag. 37: L'ancilla reconúbete, e disse cha sou discipulo erj: / allora mercé trovasti, che gram bisogniu ne avivj; / per ciò mercede chiédote al mio grande mistero.

[7] Lett. pist., 1320-22, 15, pag. 62.8: E quantto magiori sarette, piue sarette fidelli alla corona, e mellio la poterette servire alli suoi bisongni; e possa che voi li guarderette e salverette quella tera...

[8] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 58, pag. 126.8: Neun uomo de' essere nel bisogno isdegnoso.

[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 129.13: o selve, e chi amò mai più crudelmente di me? ditelo, che voi lo dovete sapere; però che per lo bisogno molti si sono nascosti in voi: e con ciò sia cosa che voi abbiate così grande tempo, di cui vi raccordate voi che sia così disfatto per l'amore?

[10] Stat. volt., 1336, cap. 4, pag. 10.2: Item è ordinato che il camarlingo sia tenuto et debba per saramento ricevere, salvare et guardare per la detta arte tutto l'avere et cose della decta arte che a llui saranno date et perverranno per la decta arte, et di quello spendere et dare per li facti et bisogni dell'arte debitamente secondo sarà ordinato et stantiato...

[11] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 27, vol. 1, pag. 229.7: il Creatore, il quale benignamente lo fece, senza giusta cagione non l'afflige, e nelli bisogni non gli verrebbe meno.

[12] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 87, vol. 2, pag. 628.21: assai fu crudele in fare morire e tormentare uomini, ingrato de' servigi ricevuti in suoi bisogni e necessitadi, e vago di gente e amici nuovi, e vanaglorioso molto per avere stato e signoria...

[13] Stat. lucch., XIV m., pag. 209.33: Anco ordiniamo et amoniamo et comandiamo alla badessa et a ciascuna monaca [[...]] che ciasscuno anno debiano fare una loro depositaria appo la quale per schifare lo vitio della propietade si debbia serbare e diporre in luogo aconcio e seguro, con cosciensa e saputa della badessa, ongna cosa et tucto quello k'àe ciascuna o arae per suo uso e utilità e diputato ke sia o dato o lasciato o guadagnato per sue vestimenta o per sue infirmitadi o necessitadi e altri bisongni.

[14] Gl Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 4, pag. 59.8:Adjutor in opportunitatibus, in tribulatione: Egli è aiutatore ne' bisogni e nelle tribulazioni...

[15] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 242, pag. 107.20: [1] Pigla malvi et fluri di rosi et sucu di plantagini et fluri camomilla et poi li fa' bugliri cum lu sucu et autru tantu di vinu biancu, lu quali farrà confirmari buglendu et mictichi oglu rusatu et comu illu torna duru et tu lu leva di lu focu et usalu a li toi bisongni: verum est.

- Grande bisogno.

[16] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1502, pag. 75: Guardai qe no seai trovai / Al grand besogno desarmai, / Qé s'el ve çonçe li enemisi / Qe fieramentre v'à asisi, / Al col v'à metre tal cadena, / Çamai no ensirì de pena.

[17] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 251, pag. 97: Quel hom ke fa moviria ke 's guasta e ke marcisce, / Quel dura mal indarno e grandment se 'n pentisce, / Perzò k'al grand besonio tut perd e inpoverisce, / E grand malaventura ados ghe revertisce.

[18] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 66, pag. 73.11: Maggior malificio è di corrompere e di sforzare una femina, che di spogliare gl'altari, e d'imbolare e di portar via le cose sacrate; perché le dette cose si fanno molte volte per gran bisogno, ma quel si fa solamente per superbia e per non temperare la volontà.

[19] Stat. sen., c. 1318, cap. 73, pag. 74.22: Anco statuimo et ordinamo, che li massari poveri, li quali sònno stati de la cità o vero del contado de Siena di buono nascimento e nazione, e verrano o vero serano menati al detto Ospitale a dimorare et a ricevere loro necessità per grande bisogno e per cagione di povertà, abbiano e deggano avere uno servente, el quale acconci a loro le lecta, e dia a loro mangiare et a loro serva, a ciò che non patiscano defecto...

[20] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 75, vol. 1, pag. 143.3: sentendo i·rre Luigi e la reina Giovanna, ereda del duca di Calavra, tornati di nuovo ne·Regno, e ch'erano in fortuna e grande bisogno, e governavansi per consiglio di messer Niccola Acciaiuoli nostro cittadino, feciono trattare segretamente di comperare la giurizione ch'avieno in Prato.

1.1 Avere bisogno: necessitare di qsa; [in assenza di specificazione:] avere necessità di ricevere l'aiuto altrui. || Sogg. chi ha necessità.

[1] Ritmo cass., XIII in., 91, pag. 13: Homo ki fame unqua non sente, / † non è sitiente, / qued à besonju, tebe saccente, / de mandicare, de bibere niente?

[2] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 51.36: Mai sapie q'eu avi molte richeçe, domentre q'eu fui çovencela. Mai mo' quela abundança si è desomentida, ondeperqué eu ai besogno de plusor cause.

[3] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 34, pag. 31.7: Considerate bene chi sono stati gli amici vostri, e ricordatevi de' servigi che v'ànno fatto, e vedete i bisogni ch'ànno avuto di voi, e come ne sono stati serviti: allotta vedrete e conoscerete certamente coloro essere malamente trattati, e da voi non ànno avuto soccorso niuno, laonde i lor nimici sono avanzati e venuti in grande stato.

[4] Lett. sen., 1294, pag. 66.15: ma ss'egli è di vostro piaciere, e vedete che per li fati di Parisgi sia buono per noi, che mi piacie che vel metiate; e quanto che non, se i nostri d'Andeli n'avessero bisogno, sì ne potete parlare chon loro, e a me ne piaciarà ciò che ne farano.

[5] Off. Flagell. S. M. di Pom., a. 1329 (tosc.occ.), pag. 214.33: E sse fusse fuora della quaresima c'avessi bisogno di qualche gratia, facci quaresima una septimana e sia ben (con)fesso e (con)trito e dica questi paternostri (con) queste circunstantie e ssara' da Dio exaudito d'ogni gratia che domanderai.

[6] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 1, pag. 8.5: chè se nuy fossemo cussì insignati da lo Spiritu sancto como foro chilli, non averìamo bisogno de autro mastro, como chilli non de appero bisogno...

[7] Doc. perug., 1351-60, [1352], pag. 13.11: Et degga esso comparatore avere almeno êlla dicta camora per prestare a chi besogno n'averà xxx mine, e xxx meçe mine, e xx quarte, e xx meçe quarte, e cc paia de barigle, xij meçolina da olio mesurare, e vj meçe meçolina, e vj quarte...

[8] Stat. fior., 1354, cap. 26, pag. 24.7: Lo 'nfermiere sia sollicito, quando alcuno de' fratelli infermerà del corpo, per sè o per altrui, essere a lui a sentire che infermità è la sua, e s'egli à necessità e bisogno d'alcuna cosa, e ciò che sentirà rapporti a' capitani...

[9] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 43, pag. 456.10: «lugere, quasi luce egere», cioè avere bisogno di luce.

[10] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 86.13: Puoi che llo re abbe venta la Ginzera, non abbe bisuogno de tanta moititudine de iente. Licenziao li sollati.

[11] Stat. cass., XIV, pag. 33.21: S(et) quillo tempo lu quale r(e)mane poy de la matutina sia misso i(n) s(er)vicio de li frati li quali aven besunge de studiare lu salterio voy gramatica voy altre cose...

1.2 Avere bisogno: essere necessario. || Sogg. ciò che è necessario.

[1] Doc. venez., 1288, pag. 19.1: Item che la dita contrata de' dare l' auro che à besogno ala dita contrata.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.29, pag. 84: Si mamma arvenesse, che recontasse / le pene che trasse en mio nutrire! / La notte ha besogno che se rizasse / e me lattasse con frigo soffrire; / staenno a servire, ed eo pur piagnea...

[3] Stat. catan., c. 1344, cap. 1, pag. 28.20: E similimenti dichimu di omni cosa ki ad alcunu parissi haviri bisognu, tantu si esti necessitati corporali, quantu spirituali.

[4] San Brendano ven., XIV, pag. 50.24: E sì mese uno alboro in mezo de la nave e mese l'antena e tute cose che li aveva besogno a la nave.

1.3 Locuz.

1.3.1 Locuz. avv. Al bisogno: in caso di bisogno, quando è opportuno.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 339, pag. 612: Tut ço q'eu dig a voi per cert è veritadhe: / se volé mantegnir la santa cristentadhe, / freçai-ve de servir la vera Maiestadhe / e no fad como quele qe fo dementegadhe, / qe non ave al besogno le soi lampe adornadhe, / però stete de fora dolorose et iradhe.

[2] Microzibaldone pis., XIII/XIV, 6, pag. 199.10: Questa è l'ordinatione da .M. combattitori al biçogno.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 59, pag. 131.28: Questo medesimo, diss'egli, de' fare il savio; e' dee spandere per tutto le sue vertudi, sicchè da qualunque parte gli nascesse alcuno contradio, egli abbia sempre il soccorso presso, che sanza romore gli risponda al bisogno.

[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 121, pag. 24: Allo bisogno parese lo bon servo e llo rio.

[5] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 259.12: mandò pe' nostri ambasciadori, e commendando il nostro Comune di ciò ch'avea fatto sempre per Santa Chiesa, e l'onore e proferte fatte a lui, non facea bisogno lega, avendo speranza essere servito dal Comune a' bisogni, e così essere disposto egli, proferendo altamente essere apparecchiato per lo Comune.

- [Prov.].

[6] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 36, pag. 297: 10. Amico fidato, / ch'al bisogno è provato.

1.3.2 Locuz. nom. Bisogno corporale: necessità materiale (in opposizione ad un'esigenza spirituale).

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 4, pag. 665.2: Principalmente dee intendere alla mentale e spirituale devozione. E quando per lo udire, ovvero per altri corporali bisogni, impedimentissi la devozione della mente, ovvero le lagrime e pianto, allora è buona opera quelle cose riservare in altro tempo, acciò che non si perda quello che è meglio.

[2] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 67, pag. 176.30: E desso oltre al tuo bisognocorporale ti darà gionta grandi e maravigliosi doni ispirituagli, i quali ti faranno stare lieta e baldanzosa e umile e fervente.

1.3.3 Locuz. agg. Di bisogno: necessario.

[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 443.6: E apparecchiate le navi in numero grande di ventidue, caricate e fornite e piene d'ogni fornimento di bisognio, lo re Priamo comanda ad Antenore e ad Enea, de' quali di sopra è fatta menzione e a Polidama, figliuolo d'Antenore, che debiano entrare in su le navi in conpagnia di Pari per andare in Grecia, al quale rispuosero d'andare divotamente.

1.3.4 Locuz. avv. In caso di bisogno: se e quando sia necessario.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 27.400, pag. 188: Non parlo qui del reggimento suo, / Nè che saver le conviene a guardare, / In caso di bisongnio, la suo terra, / Quando lo re si ritrovasse absente; / Però che di ciò cade più il trattato / Nella seguente Parte, / E llà si troverrà tutto ordinato.

1.3.5 Locuz. avv. Secondo il bisogno: secondo necessità.

[1] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 531.26: De li uffitiali ch'erano in Roma e prima dei dictatori. Roma chom'io dissi avia dictatori, quando doi e quando IIJ secondo el bisogno.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 93, vol. 3, pag. 197.1: A' soldati a ccavallo e a piè non era né regola né numero fermo, ch'erano quando più e quando meno secondo i bisogni che occorrono al Comune.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 3, S. Niccolò, vol. 1, pag. 51.22: E santo Niccolaio distribuìe lo detto grano secondo il bisogno di catuno, sì saviamente come maravigliosamente, e non tanto per vivere ma per seminare bastò loro due anni abbondevolmente.

1.3.6 Locuz. nom. Tempo del bisogno: momento di pericolo o di difficoltà, in cui si rende necessario l'aiuto altrui.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 27, vol. 1, pag. 230.11: è infedele il signore, se abbandona il servo suo, e non gli soccorre, se puote, nel tempo del bisogno.

[2] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 27, pag. 51.1: La profferta, che ci fate graziosamente, accettiamo; la quale preghiamo che sia ferma al tempo del bisogno.

[3] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 40, pag. 163.30: Pregovi, per l'amore di Cristo crucifisso, che voi soveniate a questa sposa, bagnata del sangue dell'agnello, ché vedete che ogni uno le fa noia, e cristiani e infedeli, e voi sapete che nel tempo del bisogno si debba mostrare l'amore.

1.3.7 Locuz. verb. Essere (-ci) (di, per)bisogno: essere utile o necessario.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 372, pag. 575: Tal te parrave amigo a m[a]nçar teg ensembre / qe, s'el te fos besogno, no t'aidaraf defendre.

[2] Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.), 55, pag. 180: Conteco stao la sera e lo maitino: / besogn'è ch'io ti tenga al meo dimino.

[3] Doc. fior., 1272-78, pag. 440.26: Anche demo a Lapo f. Manno Iacopi lb. xiij (e) s. iij di pisani picoli dies viii uscente marzo nel lxxii, i quali danari avavamo Manno (e) Simone (e) mona Decha achatati da lui p(er) ispesa che (n)noi ne face(m)mo p(er) la famiglia di Baldovino a minuto, sì come fue bisongno; fecene charta s(er) Dono notaio.

[4] Stat. prat., 1295, pag. 447.7: Anco ordinamo che·l rectore colli suoi consillieri, quando fosse bisogno, possano spendere infino a cinque soldi e no· più, sança richiedere quelli della Co(m)pagnia.

[5] Stat. sen., 1280-97, par. 31, pag. 11.6: Item, ordiniamo che el rectore et el [c]amarlengo sia tenuto di fare mondare et acconciare tucte le vie e fonti di tucto el Comuno, se bisogno fusse, una volta nell'anno e due; e se chesto non facesse, perda el camarlengo e 'l conseglio la metà del loro salario.

[6] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 1, pag. 59.3: pregando Deo come bisogno loro era lui defendesse. Né esso mai per gioia né per ira non fo menato iust'a medire.

[7] Poes. an. urbin., XIII, 12.37, pag. 565: Non ç'è besongno a ddir null'altra cosa.

[8] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 502, pag. 577: Acqua calda, chi bevela, lo so stomaco menda, / cha lo cola e mundifica, ma spesso no la prenda; / chillo che spisso bevela nocumento d'actenda, / lo stomaco remollale, besognoè che l'ofenda; / se fai bullire l'acqua e poi la culi, / plu suctile la bivi, se-nde voli.

[9] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 19, pag. 62.19: E ben sapiti, signori, ke 'l savio homo disse, et è vero, ke meglo s'amanisse l'omo in so reposo ke quando li è besogno o defendersi o [o]fender altrui.

[10] Paolo Lanfranchi (ed. Zacc.-Pard.), XIII ui.di. (tosc.), 4.11, pag. 29: Or me di' ciò che tu vòi che gli dica: / che tu no[n] fini clamare mercede? / Perciò non è besogno andarne mica, / per aventura ch'ella no ti crede.

[11] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 45, pag. 65.30: Questo che fa lo serpente vecchio, di rinovarsi digiunando molto et che entra per lo pertuso de la pietra e quive lassa la pelle vecchia, e cusì aviene dell'omo peccatore, che tanto sta in dei peccati di fina ch'elli è vecchio; al quale è bizogno che digiunando e affrigendo lo su corpo e costringendo et Dio con buone orasione pregando ch'elli abbia misericordia di lui, e cusì si purga de li suoi peccati ed è facto nuovo; e cusì è quando elli esce del battismo e trova vita eterna.

[12] Doc. venez., 1304, pag. 36.9: El dito ser Mathio dixeva al dito Nani de darlli la feramenta che fosse de bessogno alla dita gall(i)a e mollte alltre parolle fo raxonade lle qual io no me harecordo e alltro digo no saver.

[13] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 121, pag. 117.20: \[D.]\ Or me di', magistre: perqué no ven Criste anze ke lo diluvio fosse? \M.\ S'El fosse venudo anze lo diluvio, li homini de quello tempo diraveno ke zo no era besogno, perzò ke li erano ben amaistradi da li soy parinti, li quay novelamente erano venudi da paradiso, k'erano amaystradi complidamente da Deo medesmo e no da li angeli.

[14] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.14, pag. 195.6: I quali, dentro alla terra, constrigneano le lagrime e non dimostravano le loro doglie, perchè vedeano era di bisogno di così fare per non morire.

[15] Stat. pist., 1313, cap. 22, pag. 189.16: Et etiamdio li camarlinghi del Comune di Pistoia della pecunia del ditto Comune possano spendere per la ditta casgione, al comandame(n)to de' singnori ançiani, quanto bisogno fosse, no ostante alcuno capitolo.

[16] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 13, pag. 375, col. 1: Quilli che ben conuscu / lo chiaro dallo fuscu / no lli ene bisogniu reprendere, / cha ben la sao comprendere...

[17] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), Prologo, pag. 607.10: Con ciò sia cosa che Dio creasse l'uomo in anima e in corpo, e in anima e in corpo voglia essere servito e onorato e venerato e adorato da noi, non per suo bene, ma per nostro, ché 'l nostro bene a lui non è utile, e 'l nostro male a lui non fia danno; dunque è bisogno e cosa necessaria, cioè, che noi sappiamo quello che l'anima hae a fare in via di virtú, e che il corpo; acciò che l'uno con l'altro stiano bene ordinati, e in tal modo procedano in via di virtú, che al fine prendano l'eterna gloria.

[18] Doc. orviet., 1334, docum. 24 agosto, pag. 175.34: e 'l detto capitano con tutta la gente sì, come bisogno serà e a llui piacerà, sia tenuto de fare contra cotali inobidienti all'executione.

[19] Stat. volt., 1336, cap. 8, pag. 12.15: Salvo che i decti consoli et camarlingo possano et a lloro sia licito dare parola a ciascuno d'aprire la sua bottega et di vendere delle cose per quelle cagioni et cose et a quelli tempi che credano essere bisogno o caso necessario, et di ciò nessuna pena si possa o debba pagare.

[20] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 60.16: Eciandeu da laudari esti la verecundia di lu populu, lu quali, offrenduse non pigramenti ma promptamenti a li fatighi et a li periculi, a chò intendia sullicitamenti que a li jmperaturi non fussi besognu de dari sacramentu di homu d'armi a nullu arendabili per testa: ca la grandissima puvirtati di cutali homini era suspecta, et emperò non a lur committiannu li armi publiki.

[21] Doc. pist., 1337-42, pag. 138.34: Ànne avuto, che lli ò paghati in più chose, chom'è stato di bisongnio, sichome apare alle xxiij carte soprascritte, nella faccia di là, lb. viij.c iiij s. xvj d. viiij pic.

[22] Stat. palerm., 1343, cap. 3, pag. 10.18: Ancora urdinamu e firmamu ki chascunu di la dicta cumpangna pagy continuamenti a li cambirlingy grana II per misi, ki ssu necessarii per oglu e candili e per altri cosi, ki su bisongnu per la casa; e cui per puvirtati non putissi pagari, non di sia tinutu.

[23] Stat. collig., 1345, cap. [16], pag. 18.25: E quali officiali così electi giurando incontanente el decto loro officio far bene e lealmente in mano del notaio dela decta arte comprino tanta cera quanta veggiono che sia per bisogno, e dela decta cera facciano fare ceri sufficienti a·numero di tucti quelli dell'università predecta et a peso ciò è di peso di sei uncie per ciaschuno maestro e di tre uncie per discepolo.

[24] Stat. lucch., XIV pm., pag. 86.45: lxxxvij Del menimare lo sangue. Li frati ogni sabbato si possano menimare sangue se bisogno fie et per licentia in tre mesi abbiano pitança.

[25] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 3.3, pag. 548: S'el te deletta saver dir per rima / ballatelle, canzone o ver sonette, / egli è bisogno che tutto somette / l'alma col core e la mente tua, en prima, / a quel signore Amor, che con sua lima / schiarisse, embianca, aguzza gli entellette / col gran desio che dentro esso ve mette / lo qual è de vertù principal cima.

[26] Passione genovese, c. 1353, pag. 30.16: De queste cosse fo monto torbao sam Pero e in per zo respose e disse: «Maystro, non me dyr pu queste parolle, ché te imprometo, si è bexogno, e' som apareglao de morir com tego, avanti che te abandonasse.»

[27] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 85, pag. 104: Quando la terra è troppo grassa / Lo gran mai ben garnire non lassa, / Ch'elo richade e sì se volta / Quello che la gamba dentro volta. / Convienti doncha ed è di bixogno / De seminare li gran matogno; / Quello fa la gamba piena dentro / Sì che voltare nol fa aqua, nè vento...

[28] Gl Esercizi cividal., XIV sm., 58, pag. 112.3: Glli visins, glli quagll s'ayudin un l'atri, al timp ch'è bisugn, soy çiart plasé a Dio ed a santi. Vicinos, qui ayuvant unus alium tenpore o[p]ortuno, sum certus placere Deo et santis.

1.3.8 Locuz. verb. Fare (di) bisogno: essere necessario.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 162.9: et in questo non fa bisogno usare parole per acquistare la benivoglienza dell'uditore, perciò che ll'onestade della causa l'à già acquistata per sua dignitade...

[2] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 20, pag. 140.18: Il terzo disiderio è quello di tutte le cose che fanno di bisogno alla vita dell'uomo; e questo rifrena Onestà, perch'è virtù che reca ad uso temperato tutte le cose ch'alla vita dell'uomo fanno bisogno.

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 85a, pag. 175.27: Ma etiamdeo mo' presente ne fa Deo alkuno de li miracoli corporali e vissibili quando fa besogno.

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.165, pag. 158: Ma cossì como la meisina, / chi è preciosa e fina, / a l'omo sempre no se dà, / se no quando besognofa; / cossì zurar no se covém / se gram caxom no se g'etrevém...

[5] Lett. sang., 1316, pag. 86.15: Credo che chi avesse C fior. d'oro per dare dove farebe bisogno, che lo Comune n'arebe grande honore.

[6] Stat. sen., 1329, cap. 17, pag. 293.1: Anco statuimo e ordiniamo, ch'e' rectori e 'l camarlengo sieno tenuti una volta di ciascuno mese andare inseme, se serann'a Siena, ogne frode remossa, a' pozuoli de la decta Università, a provedere se in essi fa bisogno alcuno aconciamento o alcuna cosa d'utilità.

[7] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 10.10: Cugnado mio e fradello mio, per mistero è che tu vadi al sancto Padre miser lo Papa Celestino, e dirai da mia parte ch'el me fa gram bixogno e mistero de l'aiturio e del conseglio soe...

[8] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 23, pag. 105.9: Lu Duca com so frati, congrigati genti assay di cavalli et di pedi, cum tutti li necessari chi fachianu bisognu, andaru inver la chitati di Roma contra lu Imperaturi, per liberari lu papa Grigoriu et prindiri lu antipapa.

[9] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 265.31: Signori, quanto sia stado per lo pasado tempo la vegnuda di quel maledicto Atila ad nui adverso, a vui nol fa bexogno manifestar, che cadaun di noi l'à receùdo in li precesori parenti et haver nostro, et àne discaçadi dele nostre citade et magne stançie, brusando et ruinando quelle fino ale fundamente.

[10] Doc. amiat., 1363 (4), pag. 88.19: Ancho lassa che a la sua sipoltura XXX lbr. chon q(ue)sti modi, chondiçioni: che si chonparino IIII doppieri di ciera di <IIII> V lbr. l'uno, e di questi quatro doppieri che due ardano a lluminare el Signore al suo altare, e gli altri due che rimarano sì ardano p(er) li morti andando e portandoli a le chase de' morti de la tera, e ardano sì chome bisognoffarà p(er) li morti infino a tutto aghosto, el q(ua)le ve(r)rà dipo la sua fine.

[11] Stat. perug., 1374, pag. 11.11: Perchè la descritione è mate de le vertù dicemo e ordenamo se fosse alcuno dei compangni a cui fosse fatta alcuna engiuria fuoro de ragione, ch'elli degga essere aitato e defeso e se fecesse besongno d'aradunare e vedere el modo che melglo se possa aitare.

[12] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.154, pag. 126: Tu te·n giray, cançon, col fronte aperto, / çerchando l'universo d'ogni parte, / mostrando l'argomento del mio sogno, / e conteray ch'a ciaschun fa bisogno / cognoscier dele sante dive l'arte, / se de l'etterno amor vuol essere cierto.

[13] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 2, pag. 135.8: Perciò che omne animale generare sole soio simile de corpo et de costumi, et emperciò per avere boni pollidri, besongione fa d'avere boni et belgi stalluni et cavalle, conciosiacosa che 'l bono patre et bello solgia generare bono et bello filgiolo...

1.3.9 Fras. Venire a (grande) bisogno: rispondere ad una necessità, risultare utile.

[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.27, pag. 496: «A bbesogno venite, / ké fra ll' atre smarite / eo so' la plu dolente / de qual ke mme sia gente.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 86, vol. 1, pag. 394.6: tutti s'incavallaro, sicché in poco tempo, standosi in Reggio e in Modona, furono più di CCCC a cavallo di buona gente d'arme bene montati, e vennono a grande bisogno e sussidio di Carlo conte d'Angiò e di Proenza, quando passò in Puglia contra Manfredi, come innanzi faremo menzione.

[3] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 632, pag. 227.38: Comecchè non sia puntualmente di nostra materia, ma perchè verrà a bisogno avere udito questo, nel detto anno fu soddutto in Vignone per mezzo dello re di Francia Carlo, figliuolo dello re Giovanni di Boemia.

[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 24, pag. 69.9: Io son cului lo qual vegno apelado Merlin, lo propheta. Ora io son vignudo a gran besogno per ti trar dela prexion o' che la damisela te avea messo per so incantamento.

1.4 Fras.

1.4.1 Fras. Andare per il bisogno del corpo: andar di corpo, evacuare.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 24, pag. 56.14: Venendo in su la mezza notte, essendo tristo e solo così incarcerato, gli venne volontà d'andare per lo bisogno del corpo, e non potendo altro luogo più comodo avere, nel mezzo del tempio scaricò la soma.

1.4.2 Fras. Parere (di) bisogno: sembrare necessario.

[1] Stat. sen., c. 1331, cap. 10, pag. 21.5: Anco, che ogne anno el'ottavo dì del mese di dicembre si debbano eleggere et eleggansi in Capitolo e dal Capitolo de la detta Casa tre frati de la detta Casa a corrèggiare et emendare chesti Statuti, ordinamenti e provisioni; e' quali possano aggiógnare e scemare e corrèggiare, se a loro paresse bisogno, e fare ordinamenti e provisioni per bene e per utilità de' pòvari e de le miserevoli persone, e de la detta Casa, et anco del Rettore e de' frati d'essa Casa.

[2] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 29, par. 1, vol. 2, pag. 371.10: murare e aconciare se deggano tucte glie casteglie del contado de Peroscia, [[...]], glie quaglie aconciare se deggono e murare, en quegnunque parte d'esse overo d'alcuno d'esse parrà besogno, del precço de le comunançe deglie dicte casteglie vendute overo etiandio le quale se vendessero.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 79, pag. 465.1: è questo nome «nocchiere» il propio nome di colui al quale aspetta il governo generale di tutto il legno, e a lui aspetta di comandare a tutti gli altri marinari, secondo che gli pare di bisogno...

1.5 [Prov.].

[1] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 57, pag. 298: 21. Bisogno fa fare / cosa da blasmare.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 85, vol. 1, pag. 391.27: e cadeci il proverbio che dice: «Bisogno fa prod'uomo».

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 166, pag. 413.7: «bisogno fa la vecchia trottare».

1.6 Povertà, stato di indigenza.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 18, pag. 325.1: in quello tempo essendo la camera del Comune al postutto vuota, ed al frumento venendo meno la spesa, i luoghi pubblici ch'erano intorno al Capitolio, ai preti, e agli aguratori, e a' flamini in possessione dati, costringnendolo il bisogno, si vendero, e sufficiente numero di pecunia si ne tolse, che a certo tempo aiutò la povertade.

[2] Stat. sen., c. 1331, cap. 35, pag. 40.13: Anco, che si dia limosina a le donne giacenti in parto et a le riscappate pòvare, di pane e di vino e di polli e di lardo e d'uova e olio, secondo la discrezione del Castaldo e del Rettore overo del Camarlèngo overo d'alcuno dei frati de la detta Casa, el quale sapesse el bisogno de la persona.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 28, vol. 1, pag. 54.12: e per bisogno impegnò alla Chiesa il Dalfinato per fiorini C.m d'oro...

1.6.1 Fras. Avere bisogno: trovarsi in stato di indigenza.

[1] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 98, pag. 275.19: E poi ch' ebbe consumato ogni cosa, fame grandissima venne in quel paese, ed egli cominciò ad avere bisogno.

1.6.2 Fras. Essere a bisogno: trovarsi in stato di indigenza.

[1] Stat. viterb., c. 1345, pag. 170.36: E se 'l governatore trovasse alcuno di quelli dela fraternitade che 'nfermassero che fosse a bisogno, aia licentia il governatore di sovenillo del dinari dela fraternitade i·nella necessitade, col co[n]selglo del quatro discreti, secondo che a lloro pa(r)rà.

2 Ciò che è necessario.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 28, pag. 267.38: Per le qua' cose nu' ve amoniammo, confortammo e preghemmo da la soa parte che vue, sì grandemente commo grandemente vu' siti devoti e fede[li] a lue e sì como questa vixenda è grande, ve dibiati apareclare e guarnire de tuto besongno, sì che quando seriti requesti vignati alegramente a quelo nostro sengnore Sa[n]som e re, in quelo chi sia soa alegreça e grandeça e sia vostro grande honore e demostramento de vostra grande devociom.

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 141.20: Eciamdeu lu re Agamenon, princhipali inimicu di li Truyani, mandau in aiutu di Turnu milli cavalli cuverti cum tucti lor bisogni.

[3] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 141.20: E quando ebeno ordinato tuto el bisogno, e l'altro giorno detteno la bataglia a la terra ed ebesi incontanente.

[4] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, cap. 8, pag. 241.2: Il pulcino, la quaglia, la starna, come escono dell'uovo, pongono il becco in terra, cercando il loro bisogno, seguitando la madre; noi malagurati piagnendo, se alla bocca non ci fosse posto il latte, sanza avere alcuno acorgimento a vivere, periremmo e verremmo meno.

3 Faccenda; affare o questione personale.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 36, pag. 121.6: Standu sanctu Gregoriu, pir commandamentu de lu papa, in Cunstantinopuli, allu palaczu de lu imperature, per certe resposte e bisogni li quali tractava intru lu imperature e lu papa, supravìnnichi illà duve illu - zo è sanctu Gregoriu - kistu Maximianu cum alcuni altri monachi.

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 30, pag. 152.25: E, essendo uno dì el detto Giuseppe per alchuno bisognio ne la camera de la Reina, e altri che egli e la Reina non v'era dentro, la detta Reina prese Giuseppe, richiedendolo d'amore...

[3] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 110.5: ci deono dare a dì VIIII di maggio MCCCXXXV fior. dumiglia d'oro, i quali prestamo loro chotanti detto die per lori bisogni che avieno a fare in chorte di Roma...

[4] Stat. pist., 1349, pag. 109.20: Item ordinat(o) e statut(o) [è] di quello che de' torre lo notaio delle scripture le quali fae nel nostro Chomune a petiçione d'alquna persona. Intendiamo di qualunche bando s. I [[...]], e de qualuncha accusa o vero dinonça che alquna persona apponesse co[n]tra alquna persona per alquno suo bisogno dr. VI...

[5] Lett. volt., 1348-53, pag. 181.2: Viene costà a voi Bindo di Cione del Frate da Siena, nostro caro e intimo amico, per certi suoi bisogni, secondo che ci dice, e bene che siamo certi che non bisogni perciò che si reputa molto vostro, preghiamvi che per amore di noi in ciò che vi rechiedesse vi sia racomandato, e in quello che da nostra parte vi dirà vi piaccia dare piena fede.

- [In ambito cavalleresco:] impresa.

[6] Tristano Veneto, XIV, cap. 194, pag. 174.6: E quelli de Cornovaya son molto çoyosi, inperciò che là o' qu'elli credeva verasiamentre che quelli de Yrlanda li farave onta et vilania, elli trovà tuto lo honor del mondo; et a lor sè cussì ben avignudo qu'elli ave tuto lo so besogno menado a bon fin, sì qu'elli fo molto honoradi in Cornovaia.

[u.r. 18.09.2019]