0.1 bistante, bistanti.
0.2 Etimo non accertato. || La forma andrà prob., come già ipotizzato in Crusca (Gl.), messa in relazione con bistento.
0.3 Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.): 1.
0.4 Att. nel corpus solo in Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.).
0.5 Locuz. e fras. tenere in bistante 1.1.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.8 Pär Larson 12.09.2001.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 13.67, pag. 125: Questi tre figli, de' quai ti fo lume, / Costantino, Costanzio e Costante, / nomati fun da le paterne piume. / Venti quattro anni in questo bistante / tennon lo 'mperio e quel che men mi spiacque / fu Costantino, che più visse avante.
1.1 Locuz. verb. Tenere in bistante: trattenere, far indugiare. || Cfr. s.v. bistento, l'espressione tenere in bistento.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 17.21, pag. 385: Camedragonti, di questi son tanti / quante bisce in Maremma; e cui el punge, / una mezz'ora nol tene in bistanti.
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 23.78, pag. 403: Odio si porta tal [[il noceronte]] col leofante, / che spesso si combatton fino a morte: / non tien l'un l'altro, quando può, in bistante.
[u.r. 08.10.2008]