0.1 bestento, bistento.
0.2 Da bistentare.
0.3 Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 1.1.
0.4 In testi tosc.: Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Indugio, ritardo, attesa. 1.1 Locuz. verb. Dare bistento, stare in bistento: indugiare. 1.2 Locuz. verb. Tenere in bistento: trattenere, ritardare.
0.8 Pär Larson 11.12.2000.
[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 189, vol. 2, pag. 753.30: Per la qual cosa la cavalleria e gente del duca usi a grandi spese per lo bistento e lungo dimoro non potendo avere battaglia, istraccarono e non poterono durare; e tornò in vano la 'mpresa del duca, che gli era costata grande tesoro, e per necessità si partirono tutti del paese col duca insieme.
1.1 Locuz. verb. Dare bistento, stare in bistento: indugiare.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 28.5, pag. 211: Quando alcum ben te vem a mam / o bon lavor da dever far, / tosto lo fa': no aspeitar / ni ge dài termen a deman. / Ché quelli chi bestento dam / em ben compir e ordenar, / tar vento se gi pò canjar, / che for' zà mai saxom no àm.
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 94, vol. 1, pag. 556.3: e stando il detto stuolo in bistento in attendere novelle de' detti legati, come avessero adoperato, i quali maestrevolemente dal re d'Araona furono tenuti in parole sanza potere fare nullo accordo acciò che 'l detto stuolo non ponesse in Cicilia...
1.2 Locuz. verb. Tenere in bistento: trattenere, ritardare.
[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 56, vol. 2, pag. 98.10: I Fiaminghi sono di grande pasto, e tutto dì sono usi di mangiare e di bere; tegnendoli noi in bistento e digiuni, gli straccheremo, e non potranno durare, perché non si potranno rinfrescare; si partiranno del campo a rotta da lloro schiere, e come voi vedrete ciò, spronate loro adosso con vostra cavalleria...
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 540.8: Egli n'ha tutta notte tenuta in bistento e te ha fatto agghiacciare: ma sai che? Portatelo in pace, ché quello che stanotte non è potuto essere sarà un'altra volta...
[u.r. 09.09.2011]