BÌVERO s.m.

0.1 bevero, bieveri, bifaro, bisaro, bivaro, bivero.

0.2 Lat. tardo biber (LEI s.v. biber/beber).

0.3 Doc. venez. (>pis.-lucch.), 1263: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

0.5 La forma bifaro può risalire a un diverso strato germanico; bisaro può essere un semplice errore di lettura di bifaro da una fonte scritta.

0.6 N Pur trattandosi dello stesso animale, il nome bivero non è mai associato alla leggenda del castoro che si taglia i testicoli per salvarsi la vita (ma cfr. fibro).

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Zool.] Lo stesso che castoro. 1.1 [Pell.] La pelliccia dello stesso.

0.8 Pietro G. Beltrami 09.11.2000.

1 [Zool.] Lo stesso che castoro.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 17.22, vol. 1, pag. 280: e come là tra li Tedeschi lurchi / lo bivero s'assetta a far sua guerra, / così la fiera pessima si stava...

[2] Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.), cap. 17, pag. 99.11: qui della qualità d'alcuno animale nominato bivero, così si ragiona, che nelle lagune della Magna naturalmente stando, e vivendo di pesci alcuna stagione dell'anno, così a sua pastura s'acconcia, essendo di grandezza e di forma come di faina, et avendo la coda formata di pescie...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 316.28: 21. E come là tra li Tedeschi ec. Ad intendere questa simiglianza è da sapere, che nelle parti della più profonda Alamagna hae uno uccello, o vero, animale acquativo, chiamato bevero, che usa nelle lacune, e alcuna stagione dell'anno de' pesci soli si nutrica...

[4] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 17, pag. 85.20: Bisaro è uno animale, che à el capo come faina e infino al collo e 'l meçço de le spalle e àe due piè sì come aquila e à ale come spiritello, e 'l ventre à pennuto come anatre, e dal terço in giù sì à coda di pesce...

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 2.44, pag. 187: Per quel cammin, che più ci parve presso, / per la pineta passammo a Ferrara, / dove l'aquila bianca il nido ha messo. / Ne' suoi lagumi un animal ripara / ch'è bestia e pesce, il qual bivaro ha nome, / la cui forma a vedere ancor m'è cara.

[6] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 17, pag. 291.19: E fa un'altra comparatione del bifaro, il qual nasce ne li fiumi de Alemagna, in quelli lochi che sono tra li Todeschi e li Urchi, li quali sono presso le montagne...

[7] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 16, pag. 260.14: Quando, eziandio tornando Dedalo in vita, saprà elli con tanto ordine, con tanta misura al lume comporre i fiari, li quali di cera all'oscuro compongono le pecchie? a che ora saprà tessere le tele de' ragnoli? quando i nidi di molti uccelli o quello del bivero?

[8] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 17, pag. 137.16: Bevero è una bestia molto industriosa e maliziosa ed è di grandezza d'un tasso e ànne assai nella Magnia e usono a un fiume che si chiama la Danoia, cioè Danubio overo Chystro. E àe il bevero la sua choda di pescie e ll'altro inbusto di bestia e pasciesi di charne e di pescie.

1.1 [Pell.] La pelliccia dello stesso.

[1] Doc. venez. (>pis.-lucch.), 1263, pag. 28.16: Ed ancho abeo bieveri xxj li quali sono miei propi...

[2] Lett. fior., 1375 (7), pag. 31.12: I due primi avevano ciascuno uno mantello così traverso alle spalle foderato d'ermellini e uno cappello di bevero foderato d'ermellini di detti due duchi.

[u.r. 14.02.2019]