0.1 bizoche, pizzoche, vizoche; x: biçocha.
0.2 V. bizzoco.
0.3 Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi): 1.
0.4 In testi tosc.: Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.).
In testi mediani e merid.: x Doc. eugub., 1344-54; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Colei che conduce vita povera, devota e appartata, per lo più come appartenente al terzo ordine francescano.
0.8 Paolo Squillacioti 30.11.2000.
1 Colei che conduce vita povera, devota e appartata, per lo più come appartenente al terzo ordine francescano.
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 348, vol. 2, pag. 380.17: Anco, conciò sia cosa che sia disonesta cosa, le femene deputate al servigio di Dio, intendere a le vanità di questo mondo; statuto et ordinato è, che neuna donna o vero alcuna femena di penitentia, le quali mantellate si chiamano et bizoche, debia trainare per terra gonnella, guarnaccia o vero mantello se non solamente per uno quarro per lo più...
[2] x Doc. eugub., 1344-54, pag. 45: It. ave(m)mo dicto die da una biçocha per j mina de scelta che li ve(n)de(m)mo s. xvj d.vj.
[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 815, pag. 185: Non tanto le altre femene, vizoche et religiose / Multe gettaro l'abito et vidile fare spose, / Multi frati sconciarose per fare tali cose...
[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 108, S. Domenico, vol. 2, pag. 927.13: Ne la città d'Agosta, per la festa de la traslazione di san Domenico, tornando a casa alcune donne ch'erano state a la solennità de le Messe ne la chiesa de' frati, e trovando una femmina filare a' piè de l'uscio suo, cominciarolla a riprendere caritevolemente perché ne la festa di così santo Padre non si guardava di lavorare. Quella, crucciata di queste parole, rispuose: «Voi che siete pizzoche de' frati, guardate la festa del santo vostro».
[u.r. 24.09.2007]