BLANDIMENTO s.m.

0.1 blandimenti, blandimento.

0.2 LEI s.v. blandimentum.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Parola o gesto teneramente affettuosi (per lo più al plur.).

0.8 Paolo Squillacioti 26.01.2001.

1 Parola o gesto teneramente affettuosi (per lo più al plur.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 16.30, vol. 3, pag. 260: Come s'avviva a lo spirar d'i venti / carbone in fiamma, così vid'io quella / luce risplendere a' miei blandimenti...

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 8.28, pag. 697: E ciascheduna cosa i blandimenti / ora dell'ombre cerca; ma tu sola, / Lia, trascorri per l'aure cocenti...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, conclusione, 35, pag. 714: Per Dio, dunque, ciascuna / donna pregata sia che non s'attenti / di farmi in ciò oltraggio; / ché, se ne fia nessuna / che con parole o cenni o blandimenti / in questo in mio dannaggio / cerchi o procuri, s'io il risapraggio, / se io non sia svisata, / piagner farolle amara tal follia.

- Nutricare in blandimento.

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 33, pag. 282.18: Tempo era che lo sole era in lo signo de Tauro, quando li prati verdisceno, li fyury respendeno ne l'arbory e le rose rossegiavano nel verzeri, e li aucelli cantano dolcemente, zoè in quello mese de Maio lo quale le adusse et notrica in blandimento, quando l'oste de Orreste asseyò la citate de Clitemestra et Egisto multo duramente.

[u.r. 11.02.2008]