BLANDIRE v.

1 Rivolgere parole o fare gesti teneramente affettuosi.

[1] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 49, pag. 823.28: Qui l'autore blandisce e lusinga Cesare al popolo romano.

1.1 Pron. Indursi al piacere.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 289.1: Ella [[scil. «L'anima semplicetta» di Purg. 16.88]], che non puote morire, ha paura della morte, e così è paurosa a' cadimenti del suo corpo, pascesi con raguardare de li occhi, dilettasi in [udi]re suoni; giocondasi in suavissimi odori; blandiscesi nelle vivande; ed avvegnach'ell[a] non si pasca di queste cose, neente meno, s'elle le saranno sottratte, gravemente s'atrista.

2 Mostrare un atteggiamento affettuoso allo scopo di carpire il favore di qno; lusingare.

[1] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 18, proemio, pag. 327.6: Alla IJ parte, dove discrive [la pena] inflitta alli ruffiani, li quali in latino sono chiamati lenones, è da sapere che il ruffiano è il proposto delle meritrici, o vero soducitore, così chiamato, però che lenisce, e pialla, e blandisce, cioè fa morbide e inferme le menti de' miseri, e così appianandole, le inganna.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 18, pag. 337.17: Li quali [[lusinghieri]] sì come gente per vilissimo intelletto, e con melate parole fregiano, e blandiscono...

2.1 Ingannare.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 13, par. 24, pag. 257.8: Ché udito Giesù Cristo Matteo 13 e Marcho 4 diciendo che «lla fallacie di ricchezze sufficie (quest'è istendere) la parola». Ove san Girolamo dicie: «Cierto blandans * sono le ricchezze, altre cose facciendo e altre cose promettendo».

[u.r. 11.02.2008]