BLANDO agg.

0.1 blanda, blande, blandi, blando.

0.2 LEI s.v. blandus.

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).

0.7 1 Teneramente affettuoso, dolce. 1.1 [Attributo di Dio:] disposto al bene, generoso. 2 Falsamente affettuoso, lunsighevole. 2.1 [Detto del demonio:] che s'insinua dolcemente per ingannare. 3 Facile a cedere alle lusinghe; debole, fragile. 4 Quieto, tranquillo.

0.8 Paolo Squillacioti 26.01.2001.

1 Teneramente affettuoso, dolce.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 12.24, vol. 3, pag. 191: Poi che 'l tripudio e l'altra festa grande, / sì del cantare e sì del fiammeggiarsi / luce con luce gaudïose e blande, / insieme a punto e a voler quetarsi, / pur come li occhi ch'al piacer che i move / conviene insieme chiudere e levarsi...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 174.24: Allora blandi e diletti vicendevoli gaudii toccano la mente sospesa del padre Enea: inmantenente comanda che tutti li arbori delle navi si rizzino, e che le braccia si stendano alle vele.

[3] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 550.9: La femena resolvuda senta la delettança dale sottane medolle e quella cosa deletta a doi de engualeça, né non cesse le blande vose e li iocundi mormoramenti, ma le improbe parole non tasa en meço li çuoghi.

[4] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 42.12, pag. 313: bench'io me pento, car mio cavaliero, / e è mister che pur lacrime spanda, / perché la carne è blanda, / dolce e suave, e trage a sua natura, / e piagner cum mesura / spesse fiate la rascion comanda.

[5] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.50, pag. 124: L'excelsa donna, magnifica e blanda, / nobile e contemplanda, / con la sua maçça rigida et acorta, / gli soy guidava per quella campagna.

1.1 [Attributo di Dio:] disposto al bene, generoso.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 554, pag. 619: Mai s'Tu no fussi cossì soaf e blando, / no cre[e]ria qe Paul fos vegnù santo.

[2] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 4, par. 12, comp. 44.6, pag. 128: Te sol servir dexio, / excelso segnor mio, / perché sey iusto e pio / et in far gracie blando.

2 Falsamente affettuoso, lunsighevole.

[1] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 7.10, pag. 85: Uomo ch'è dopio con parola blanda, / Porta mala girlanda, / Ch'egli è incostante per ogni suo andare.

[2] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 189.2, pag. 241: O velenoso mêle, o latte amaro, / Blando serpente, e lusinghevol tiro, / O de l'anima mia pace e martiro / Ognora eterna, o mio nimico caro...

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 132.67: La vaga intrata sua zascun inganna, / e 'l suo blando parlar tanti n'à colti / che, s'or fosser disciolti, / terrêno, per so scampo, altro camino...

2.1 [Detto del demonio:] che s'insinua dolcemente per ingannare.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 6.58, pag. 80: Mentre fui en pugna, sì stetti diritta. / Or lo reposo m'ha presa e sconfitta, / el blando dracone sì m'ha venenato.

3 Facile a cedere alle lusinghe; debole, fragile.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 22.85, vol. 3, pag. 366: La carne d'i mortali è tanto blanda, / che giù non basta buon cominciamento / dal nascer de la quercia al far la ghianda.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (ii), par. 9, pag. 129.32: Avviene adunque che quegli, li quali, come detto è, seco talvolta racolti sono, quantunque vere conoscano le dimostrazioni della ragione e santi i suoi consigli, nondimeno, d'altra parte ascoltando le lusinghe della blanda carne, i conforti del mondo, le persuasioni del diavolo, a poco a poco cacciando della mente loro il fervor preso del bene adoperare, non fermato ancora da alcun forte proponimento, intiepidiscono e divengon vili e timidi...

3.1 Docile, arrendevole.

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 201-10, pag. 73.3: E parendo loro essere salite un alto grado, quantunque conoscano sé essere nate ad essere serve, incontanente prendono speranza e aguzzano il disiderio alla signoria; e faccendosi umili, obedienti e blande, le corone, le cinture, i drappi d'oro, i vai, i molti vestimenti e gli altri ornamenti vari, de' quali tutto il dì si veggono splendenti, da' miseri mariti impetrano...

4 Quieto, tranquillo.

[1] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 156.8, pag. 826: Già mi percosse sì un raggio vivo, / che 'l mio camino a veder follia torsi, / e per mia sete temperare a sorsi, / chiar'acqua visitai di blando rivo.

[2] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 15.73, pag. 75: Io non credo ch'al mondo mai pantera / col suo odor già anima' tirasse, / faccendoli venir dovunque s'era / blandi e quieti, ch'a lei simigliasse...

[u.r. 11.02.2008]