0.1 bbocca, bboccha, boc', boca, bocc', bocca, boccha, bocche, bocchia, bocha, boche, boga, boke, boqe, boque, buca, bucca, buccha, bucha, buche, buchi, buchy, bucki, buka, buki, mala-bocca, vocca, vocha, voccha, vocche, vucca.
0.2 Lat. bucca (LEI s.v. bucca).
0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 4.1.10.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Ruggieri Apugliese, Lauda, XIII m. (sen.); Lett. sen., 1260; Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Doc. pis., 1288-1374, [1288]; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Stat. prat., 1295; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Doc. lucch., 1337; Doc. pist., 1337-42; Doc. amiat., 1367 (3).
In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1299 (2); Caducità , XIII (ver.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Doc. moden., 1347; Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).
In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Stat. viterb., c. 1345; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Ingiurie recan., 1351-96, [1351]; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.5 Per avere la bocca chiusa > chiudere; chiudere la bocca > chiudere.
Locuz. e fras. a bocca 4.1.1; a bocca aperta 1.1; a bocca pasa 1.2; a bocca piena 5.1.1; andare di bocca in bocca 4.1.3; a piena bocca 4.1.2; aprire la bocca 4.1.4; aprire la bocca a qno 4.1.5; avere a bocca 2.2.1; avere in bocca 4.1.7; avere la bocca chiusa 4.1.6; avere miele in bocca 4.1.8; con bocca aperta 1.1, 1.3; baciare in bocca 2.1.1; baciarsi in bocca 2.1.1; bocca a bocca 2.1.2, 4.1.9; bocca dello stomaco 8.2.6; bocca di gladio 8.2.5; bocca di lampada 8.2.1; bocca di luce 8.2.2; bocca di spada 8.2.5; bocca verde 9; con bocca pasa 1.2; dare pace in bocca 2.1.3; dare pace per bocca 2.1.3; di propria bocca 4.1.11; dire con la bocca 4.1.10; fare bocca da ridere 2.1.4; in bocca 8.2.7; male della bocca 1.4; menare per bocca 4.1.12; mettere bocca 4.1.13; metterci bocca 4.1.13; mettere in bocca 4.1.14, 5.1.2; miele in bocca 4.1.8; pendere dalla bocca di 4.1.20; per bocca 1.5, 4.1.15; per bocca di 4.1.16; per la bocca di qno 4.1.16; portare in bocca il freno 4.1.17; rendere pace in bocca 2.1.3; rendere per bocca 1.6; spese di bocca 5.1.3; tenere la bocca chiusa 4.1.6; tenere la bocca con un freno 4.1.17; uscir fuori dalla bocca 4.1.18; uscir fuori della bocca 4.1.18; vizio della bocca 4.1.19.
0.6 A Doc. sen., 1235: Iachomo del Boccha da Cuna.
0.7 1 [Anat.] L'organo anatomico (cavità e corrispondente apertura nel volto o nel muso) per mezzo del quale uomini e animali ingeriscono cibi e bevande (adibita anche ad altre funzioni, come la respirazione, l'emissione di suoni, la parola). 1.1 [Con rif. o per similitudine con belve feroci:] locuz. avv. A, con bocca aperta: con le fauci spalancate, in attitudine minacciosa. 1.2 Locuz. avv. A, con bocca pasa: a bocca spalancata (anche fig.). 1.3 [In rif. ad esseri umani:] locuz. avv. Con bocca aperta: con meraviglia. 1.4 Locuz. nom. Male della bocca: mal di denti. 1.5 Locuz. avv. Per bocca: per via orale. 1.6 Fras. Rendere per bocca: vomitare. 2 La parte esterna, sul volto umano, dello stesso organo anatomico; 'il disegno della bocca'; le labbra. 2.1 Locuz. e fras. 2.2 Estens. Viso. 3 Sede del gusto. Estens. Gusto. 3.1 [Prov.]. 4 Sede della parola. 4.1 Locuz. e fras. 4.2 [Prov.]. 4.3 Estens. Ciò che viene detto, insegnato, comandato. 4.4 [Personificazione:] Malabocca: maldicenza. 5 Luogo deputato a ricevere il nutrimento (anche fig.). 5.1 Locuz. e fras. 5.2 Fig. Appetito. 5.3 [Prov.]. 5.4 Fig. Persona (in quanto necessita di cibo). 6 Sede del fiato. 6.1 [Rif. all'atto di gonfiare qualcosa soffiando]. 7 [Rif. a luoghi:] apertura, via naturale d'accesso o di passaggio. 7.1 Bocca del vulcano: cratere. 7.2 Voragine aperta nel terreno. 7.3 [Rif. a golfi o porti:] imboccatura. 7.4 [Rif. a corsi d'acqua:] foce. 7.5 Valico montano. 7.6 [Rif. a piazze]. 8 [Rif. ad oggetti:] imboccatura. 8.1 [Rif. a una fornace]. 8.2 Locuz. 9 [Bot.] Locuz. nom. Bocca verde. 10 Signif. non accertato.
0.8 Elisa Guadagnini 15.06.2001.
1 [Anat.] L'organo anatomico (cavità e corrispondente apertura nel volto o nel muso) per mezzo del quale uomini e animali ingeriscono cibi e bevande (adibita anche ad altre funzioni, come la respirazione, l'emissione di suoni, la parola).
[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 2, pag. 562.34: Et lo celo era de rame, et adhornato de flori narati. Et de sopre avea iiij.or delphini de rame, li quali gettavano l'acqua per la vocca.
[2] Gl Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 32.5: Capitol de la bocha.
[3] Lio Mazor, Appendice 1312 (venez.), pag. 44.25: e così me branchà-l cole man et grafà-me la bocha sì che sango li n' esì...
[4] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 520.36: Ancora era bisognio d'andare ad uno drago orribile, gittante le fiamme del fuoco per la bocca, e con questo drago conbattere e ucciderlo, e, morto lui, divellere li suoi denti delle mascelle e poi seminargli in questa terra per lui lavorata colli buoi di prima.
[5] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 618.17: altri ripiena la bocca loro di piombo strutto, altri tagliati minuto con coltello e poscia insalati, altri ferrati a modo di cavagli, altri rotto loro l'ossa con bastoni, altri posti a cavare metallo e pietre e rena, ed altri diversi martirii, i quali iscrivere sarebbe malagevole.
[6] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 35, vol. 1, pag. 105.4: Quando le Saracine vogliono fare allegrezza, fanno così, che menano la lingua per la bocca, e fanno suono a modo di ranocchi, che non è niuna persona che l'avesse udite, che non facesse sbigottire.
[7] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 128r, pag. 33.3: Hos oris... idest la boccha, quia per hos, tamquam per hostium, panem intromittimus et sputum emittimus...
[8] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 3, pag. 146.8: Et ha queste virtute, che, chi ll'à cum sì, non pò vegnir morto in batagia, né porrà perde questione in corte. E tolle la sette, chi la tenne in boca.
[9] Ingiurie recan., 1351-96, [1351], pag. 485.22: Remictite malvagia, cactiva, demoniaca, che te esscu li diavoli de corpu, che t'è entrato nepotito per lu culo et rescitote per la bocca.
[10] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 285.22: hoc os, ris, la boccha.
[11] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 17.29, pag. 232: Due denti grandi, qual de' leofanti, / gli uscian di bocca affilati e taglienti / e forti, come fosson diamanti.
[12] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), III, st. 27.7, pag. 169: In questa pena èno tormentati / tuti quelli che la soa lengua hano vilana, / che pure de li fati altrui se stanno pensosi, / diranno conse che mai non sono pensade, / e come cani de dire mali stano afamati / de metere in mala fama altrui; / eli stanno in lo foco a boca averta, / mostrane la gola ardente a la descuverta.
[13] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 1, pag. 50.6: E dice la ystoria che chisto pecoro vestuto de auro fosse stato sotto la diligente guardia de Dyo Marte et erano deputati a guardarelo per incantamento duy buovi superbi che gittavano flamme de fuoco incindiente per le boche, e uno drahone, orrebele de viso e delle sanne, chi gittava fuoco abampito e mortale per la bocha e per le nasche.
[14] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 8, pag. 25.25: Fé fare una incela a pé de la calonega per soa stantia; la caxone, ke lu era tropo vego e no aveva ma' uno dente in bocha e dubitava de fare fastidio a li atri zuvene relioxi per la soa vegeza.
[15] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 20, pag. 149.18: Poi se mene p(er) lla ter(r)a co l'acqua collo frino in boccha, poi se mene colla sella.
- Estens. Becco.
[16] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 6, pag. 25.20: In pietto portavano una palomma bianca, la quale teneva in vocca uno ramo de oliva in segno de pace.
- Fig.
[17] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 118, pag. 263.3: Nel canestro mettea fichi tortoni, o con la bocca aperta, che appena gli averebbono mangiati i porci...
- [Con doppio senso osceno].
[18] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 208, pag. 536.28: uno di questi granchi, sì come quelli che mai non truovono luogo, cercando de' fori donde possano uscire, e ancora rimbucarsi, uscì per la bocca del detto carniere, ed entrò tra l'uno lenzuolo e l'altro, accostatosi alla donna verso la parte dove è la bocca senza denti, forse per rimbucarsi; e la donna sentendolo, come paurosa, con la mano toccandolo, per sentire quello che fosse, e 'l granchio per lo sentirsi toccare, come fanno, ristrignendosi, per lo labbro prese la detta bocca, e stringendo, fu costretta Peruccia di trarre un gran guaio.
1.1 [Con rif. o per similitudine con belve feroci:] locuz. avv. A, con bocca aperta: con le fauci spalancate, in attitudine minacciosa.
[1] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1161, pag. 294: Tu no cognosi de Cristo omniposente, / lo qualo t'à creao e fato de nïente, / ni cognosi la malvasia la quala regna en ti / ke tu persegui ognomo ke ten la soa fé, / e vai a bocca averta cum' fa lo lione, / devori gi devoti, no g'ài remissïone...
[2] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 25, pag. 65.18: Exendu lu monacu da lu monasteriu, ascontrauli unu grande dragune standu venendu inver lu monacu cum la bucha aperta.
[3] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 50, pag. 92.5: E, com'ella andava facendo questo fracasso, vide uno cavaliere armato tutto quanto ad oro, il quale avea di sopra all'arme uno cuoio di giovenco, e in capo, sopra l'elmo, una testa di lupo con la bocca aperta; ed era sì grande, che lo capo soprastava a tutti li altri.
1.2 Locuz. avv. A, con bocca pasa: a bocca spalancata (anche fig.).
[1] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 9.13, pag. 413: e star nel fresco tutta meriggiana; / la vostra borsa sempre a bocca pasa, / per la miglior vivanda di Toscana.
[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 1, pag. 5.4: E' cavagli erano forte correnti, e' cavalieri vigorosi e potenti; e veníano con sì grande tempesta, che veramente pareva una folgore, col piè dinanzi tutta l'erba abbruciando e con quegli dirieto tutte le pietre fendendo, facendo sì gran polverina, che n'andava all'aria del cielo, colla bocca pasa a guisa di dragone, e' cavalieri colle lance in mano a guisa di leone.
1.3 [In rif. ad esseri umani:] locuz. avv. Con bocca aperta: con meraviglia.
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 25, cap. 2, par. 7, pag. 393.12: Io vedeva Apemen figliuola di Bezace amica del re, che gli sedeva a lato dalla parte destra, e toglieva la corona del suo capo e ponevala a sé, e dava le guanciate al re della sinistra mano, e sopra ciò con aperta bocca il re la mirava...
1.4 Locuz. nom. Male della bocca: mal di denti.
[1] Doc. fior., 1286-90, [1287], pag. 170.12: It. a frate Donato, per lo male de la bocca, s. vj.
1.5 Locuz. avv. Per bocca: per via orale.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 2.812, pag. 177: Dello soverchio che da donna muove / Pascesi creatura, e non per bocca, / E ciò si mostra per antiche prove. / Per l'ombilico va ciò che nutrica, / Stando legato sì che il verme tocca.
1.6 Fras. Rendere per bocca: vomitare.
[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 103.2: E se a collui che prende medicina aviene troppo gran fiebolezza per li omori che sono venuti troppo abondante mente ala forciella per la forza dela medicina, sì ssi conviene il malato ischaldare e farlli istroppiciare i piedi e le mani e fare per alquna medicina rendere per bocha, sì come per catapoucis vomica e aqua tiepida.
2 La parte esterna, sul volto umano, dello stesso organo anatomico; 'il disegno della bocca'; le labbra.
[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 28.11, pag. 321: Chi vide mai così begli ochi in viso, / né sì amorosi fare li sembianti, / né boca con cotanto dolce riso?
[2] Contempl. morte, 1265 (crem.>sen.), 455, pag. 87: Amico, tu che giaci <n>êl vaso, / Ove <a'> <l>e riccheçe et li ochi e 'l naso, / La bella boccha et [i] bianchi denti. / Che molto so' neri et ruginenti...
[3] Poes. an. ven. (eug.>umbr.-march.), XIII t.q. (3), 61, pag. 16: Nichodenmo l'esclavelava, / la sua mare l'abraçava, / la boca e i ochi li basava, / çà consolare nun podea.
[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 38.75, pag. 139: Di tanto son gioioso, / ch'ho visto lo suo viso, / e la boc[c]a e 'l dolze riso / e 'l parlare amoroso, / che d'altro paradiso / non saria mai voglioso...
[5] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 98, pag. 491: i cigli bruni e sottili avolti in forma d'arco / mi saettano al cor d'una saetta; / la bocca, piccioletta e colorita, / vermiglia come rosa di giardino, / piagente ed amorosa per basciare.
[6] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 6.13, pag. 410: e pulzellette e giovani garzoni / baciarsi ne la bocca e ne le guance; / d'amor e di goder vi si ragioni.
[7] Poes. an. mant., XIII/XIV, Madona avinent.28, pag. 237: Boca ridenti, / plena d'oliment, / a vu me so rendut; / mercé, avine[n]te, / secorm'en presenti, / ché ne mor al postut...
[8] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 5.136, vol. 1, pag. 94: Quando leggemmo il disïato riso / esser basciato da cotanto amante, / questi, che mai da me non fia diviso, / la bocca mi basciò tutto tremante.
[9] Rime Arch. Not. Bologna, 1302-33 (bologn.), [1333] L'amore m'... preso, 4, pag. 175: L'amore m'à preso e te' me sì al desota / d'un damisello che par de paradiso, / quand'eo lo miro nel so dolce viso / e in i ochi vaghi con la dolce boca...
[10] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 29.20: E vede li occhi simiglianti alle istelle risprendenti di fuoco; vede la piccola bocca, la quale non basta pur avere veduta; loda le dita e le mani e le braccia ignude più che mezze...
[11] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.46, pag. 147: Move da la tua bocca, quando ridi, / una fiorita e gaggia primavera / e con dolce maniera, / che fa ne l'andar tuo ciascun contenti.
[12] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 650, pag. 42: O fiol mio, non è quela la bocha / da chui basata brama eser la sposa, / chomo el savio nela chanticha tocha. / Chomo potè quela vituperosa / bocha de Juda, falso traditore, / aprosimarse a quela gloriosa?
[13] Ricciardo d. Albizzi (ed. Carducci), XIV m. (fior.), Non era ancor duo gradi.61, pag. 145: ov' è 'l viso pulito / sí ben sestato, e la picciola bocca, / e la gola che fiocca / di neve par, sí ben divelta e tonda?
[14] Passione genovese, c. 1353, pag. 29.45: Ello sì à usanza com li soy discipuli, che quando nissum de lor ven de fora, che elli lo saluam e sì lo baxam per la bocha.
[15] Laudi Battuti di Udine, XIV m. (tosc.-ven.), 36.8, pag. 84: El ve baxà quel traditor / la vostra boca cun rio cor, / e senza fe' e senza amor, / da po' ch'el ve ave abrazà, / cun si el mena una compagnia / piena d'orgoglio e de folia; / i ve pia, anema mia, / menave via streto e ligà.
2.1.1 Fras. Baciare, baciarsi in bocca.
[1] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 3, pag. 58.13: E [co molte] lagrime sì 'l basciò in bocca e sì lgli disse: «L'angelo di Dio sia senpre con teco».
[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.4, pag. 185.19: A dì XXVJ d'aprile 1304, raunato il popolo sulla piaza di Santa Maria Novella, nella presenzia de' signori, fatte molte paci, si baciarono in bocca per pace fatta, e contratti se ne fece; e puosono pene a chi contrafacesse...
[3] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 6, pag. 32.18: L'imperadore Teodoxio sì l'abraçò stretamente, baxandolo per la boca cum grande amore, forte començando a piangere e a lagremare, digando: «Bene se parte da mie lo conseglio mio, bene se parte da mie lo sostiegno mio...».
[4] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 192.25: Fecese con grande solennetade e con grande amore e basciarse en bocha egl scenteche, e quillo dentro e quillo de fuore.
[5] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 75.27: E al tenpo del detto miser Pino chapitano con sua magnanima prudenza ordinò la pace infra' ghibelini e' ghuelfi, e tornoro in Siena di buono amore e charità, e ogniuno rimisse ogni ingiuria, come per mezanità di miser Pino, chapitano; e così si bac[i]oro in bocha l'una parte e l'altra. E fu tanta la festa, che si fece in tal pace, che non si potrebbe dire.
[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 641, pag. 145: In quillo anno medesmo, Popletani tractaro / Pace et parenteza, et tanto se menaro / Che miser, ser Lalle et Nanni se accordaro; / Ad Santa Croce de Luculo in bocca se basciaro.
[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 7, pag. 231.17: Aldobrandino lagrimando pietosamente gli ricevette e tutti basciandogli in bocca, con poche parole spacciandosi, ogni ingiuria ricevuta rimise.
[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 159.23: Puoi, secunno la connizione della iniuria, aitro e tanto quello che patuto aveva ne faceva a quello lo quale fatto aveva. Allora se basavano in vocca, e llo offeso dava integra pace.
2.1.2 Locuz. avv. Bocca a bocca: strettamente avvinti.
[1] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 179.11: E quando furono tutti addormentati, Troylus segretamente andò a vedere la donzella, e tutta la notte stettero insieme braccio a braccio e boccha a boccha.
2.1.3 Fras. Dare/rendere pace in bocca, dare pace per bocca: baciare in segno di pace.
[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 498, pag. 343: Ma ne lu primu introytu ke fe' ne lu castellu / la compangnia preiata, / sì venne la Iustitia cum soy sanctu troppellu, / cum tucti s'è adbracçata. / A la Raione adpressase, deoli lu soy mantellu, / pace in boccha ly ày data...
[2] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 10.27: Quando fono apresso la nave, l'imperadore li de' la benedictione soa, diandoli paxe per boca, e disse: «Va', che Dio sia sempre cum tego».
[3] Stat. viterb., c. 1345, pag. 158.14: Poi sì dica l'orationi, e dette l'orationi, lu prete sì li dia la frusta e iectili dell'aqua benedetta, e chilui vasi la mano al prete quando li dà la frusta; poi renda pace al governatore in bocca in p(er)sona di tutti.
2.1.4 Fras. Fare bocca da ridere: sorridere, stirare le labbra in una mimica che manifesta ilarità.
[1] San Brendano ven., XIV, pag. 146.1: E como eli ave cusì dito, lo abado fese boca da rider e rise uno puoco e puo' dise: «Io me fazo gran meraveia como vui se' cusì sinpli...».
[1] Off. Flagell. S. M. di Pom., a. 1329 (tosc.occ.), pag. 215.27: El martedì s(an)c(t)o inançi che tu mangi o bea inginocchiati a ppiè della croce a ginocchia ignude colla bocha in sulla piana terra come fé Maria Madalena quando andò sotto la tavola a llavare colle sue lagrime e sanctissimi piedi dello suo dolce maestro (Iesu) nostro Salvatore, e tancto pianse che gli perdonò e suoi pechati.
[2] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 44.7, pag. 394: El buon Iesù allor si l'appropinqua: / el s'inginocchia, la bocc'a la polve / accosta e Iesù lui e ' suoi absolve.
2.2.1 Fras. Avere a bocca: avere vicinissimo.
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 26, pag. 135.15: E però dovremmo stare sempre apparecchiati, sì che dovunque la morte ci trova, e in qualunque tempo, noi fossimo sicuri, che l'avemo così presso la morte, che l'avemo a bocca, e non ci ne curiamo!
3 Sede del gusto. Estens. Gusto.
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 20, pag. 41.13: E la Fede, se ben ti ricorda, ne diede cena di questa forma, perché v'ebbe da cena quanto fue bastevole a coloro che vi cenaro; e fue il cibo sano per lo corpo e saporito alla bocca; e del rilievo della sua mensa si consolaro tanti poveri, che non credo che giamai de le cento parti l'una ne vedessi.
[2] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 210, pag. 569: ma se cimino o [anisi] o çinçibaro ci mecti, / securo de po' essere ca buono cibo aspecti; / carne salpresa cocta colle rape / quanto a la bocca credo buono sape.
[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 46, pag. 131.2: Sì como lo fructu ke non è de soa saçone non è placevole né ben satisface a la boca de quello ke l'asaia, saço e cognosco certamente ke lo fructu de le mie parole non serà ben placevole né ben satisfacerano a le orecle de quelle persone ke le audirano.
[4] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 77.6: Item la chognosença de la çedoara: ella vuol esser sallda e grosa e destesa e longa e vuol tegnir in chollor rosseto e vuol essere amara a la bocha et ella sì è squaxio de chollor de çençevro e così sì è fata la bona.
[5] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 23, pag. 105.12: Ancora la bocca ebbe pena per l'amaritudine del beveraggio. La barba ebbe pena, perchè gli fu pelata.
[6] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 373.19: Zettoaro vuol essere saldo e none intarlato, e netto di terra, et vale meglio quello ch'è dentro del suo mezzo che quello che è di fuori della sua scorza e della sua ritondezza di fuori in questo modo: [[...]], e vuol essere amaro alla bocca.
[1] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 264, pag. 305: 124. Male si tocca / dolze con bocca.
[1] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 158.3: e lo savi' omo sì covre le soi lagreme cun la soa boca, la qual sa parlare alegre parole.
[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 5, pag. 156.6: Per queste tre cose dice Salamone in li Proverbii: «Filliolo mio, prende la sapiença nel tuo core (et) abbia prudentia innella bocca. [[...]]»
[3] Orazione ven., XIII, pag. 134.24: O anima, tu m'à' sì dolcementre pregado, de farte doni e gratie eo te son aprestado: s-tu faras quello k'eo t'è amaistrado, eo te meterè in sì olto stado, ke lo to cor no lo poria pensar, la toa boca no lo savria demandar.
[4] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 187, pag. 35: D'onne bitïu guàrdate, se boy placere a Deu, / Ca quill'omo è dïabolu, k'è ppeio ke iudeu, / Ke nne la vocca è apostulu, 'nnu cor è ffariseu: / Da li cotali guàrdate, per lu cosiliu meu.
[5] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 58, pag. 75.4: Disse lo ladrone: Io sappo che la bocha che mente, uccide l'anima, e imperciò né ad te né altrui voglio mai mentire.
[6] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 264, pag. 64: dond'eo così a li boni vojo diro, / k'igi se deba d'entro vui partiro / e trarse tuti da la parto dextra / per vegnir cum ego a far la festa / en quel glorios santo regno, / lo qual sì g'à aprestà lo meo pare benegno, / e lì avì tanta gloria trovar / ke boca nol po dir nè cor pensar.
[7] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.139, pag. 157: Dê, como zuram levemente / o per poco, o per niente! / Che lenjeramenti vam / zurando cum boca e cum mam / su qualche libero o cartolario; / e serà tuto lo contrario / de zo che 'li deveràm dir, / per far l'aotru' raxom perir.
[8] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 75, pag. 44.10: venne a llei e col suo ornatissimo sermone, il quale stillava della sua bocca come da alcuna beata fonte di bello parlare, lungamente s'ingegnoe di rivocarla dal cominciato consiglio...
[9] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 112.9: Lo savio homo ano la bocha in lo chuore e llo mato ano lo chore in la bocha.
[10] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 4, pag. 14.7: chillo me tuccao la lingua cum chella lancecta e dissemi: 'Ecco che eo sì mecto le parole de Dio a la bocca tua'; et da tando eo aiu pridicato, et ecciandio quando eo bene volesse, no porria tacere de parlare le parole de Dio'.
[11] Stat. bergam., XIV pm. (lomb.), cap. 2, pag. 259.16: In prima li ministri e li homini de la dita congregatione sì hano statuito e ordinato che cescaduna persona che volia intrare in questa regola de la disciplina, sia tenuta e debia perdonare cum la bocha e cum lo chore a tuti queli che i à offenduto e offendono e offenderano e che faza e far debia efficazamente confessione de tuti li soy peccati.
[12] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 39.10, pag. 584: E se saveste quanto sconsolata / per lo camin sen va, come chi vène / vòlta per voi, ché d'altrui no' i sovène, / vedendose longiare ogne fïata, / so certo che pietà, ch'è nel cor vostro, / faria volger la bocca e gli occhi cari / a consolar glie miei pensèri amari.
4.1.1 Locuz. avv. A bocca: a parole, a voce, oralmente.
[1] Stat. sen., c. 1303, cap. 22, pag. 87.22: Anco, che tutti di questa Compagnia sieno tenuti di venire a la convocazione facta per li signori e camarlengo di questa Compagnia, o vero alcuno di loro, se 'l sapia, o vero se comandato sarà a lui, o vero a loro, da' detti signori, o vero camarlengo, o vero da alcuno di loro, o vero per loro certo messo, o vero bando messo, o vero per comandamento a lui fatto a la casa, o vero a bocca.
[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 6, pag. 241.37: E la començata de la nostra ambaxata contene et a nu' diligentemente fo dicto a boca che nue devesemo salutare vue, messere podestà, e gi savii homigni de questo conseio, questo comune tuto da parte de la nostra podestà e del conseio e de tuto quel comune, e nu' lo facemo molto alegramente e voluntera.
[3] Quad. F. de' Cavalcanti, 1290-1324 (fior.), [1320], pag. 39.27: Anchora fece s(er) Fra(n)cescho un'altra charta di L fior. d'oro, malevadore m(esser) Attaviano, p(er)ò che m(esser) Attaviano m'à promesso a boccha ch'io faccia q(ue)sta prestança (e) che ongni da(n)no che sse ne avesse porterebbe elgli.
[4] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 30, pag. 49.12: Et che li notari de la Corte seano tenuti et debiano scrivere in dell'acti della Corte cioè che denonciato fosse loro a boccha per li suprascripti sindichi, sensa alcuno salario quinde avere de le dicte denonciagione, nè pagaria che prendesseno da li suprascripti sindichi per loro officio ricevere, a pena di soldi XX d'alfonsini minuti a chi contra facesse.
[5] Doc. lucch., 1337, pag. 289.33: E le predicte cose dimanda che si giungano a' pacti del Provento della baractaria, come di ragione a bocca più volte anzi che volesse incantare lo provento.
[6] Doc. aret., 1337, 771, pag. 658.10: XXVII. Al chapitolo che Regholino ci domanda a boccha siamo chontenti chome n'avemo detto mettendolo eglino cho gli altri chapitoli.
[7] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 17, pag. 568.30: e preste corporale sacramento e promissione de fare bene, lealmente, solicitamente e diligentemente e segondo la forma de le constitutione nostre e de le commissione chi serano facte a llui, a bocha o per lettere, per lo Rectore o per suoi judici o officiali...
[8] Doc. amiat., 1367 (3), pag. 101.12: Date fede a Simone di Va(n)ni di quello che p(er) p(ar)te di questo Comune vi dirà a boccha.
4.1.2 Locuz. avv. A piena bocca: con enfasi.
[1] Caducità , XIII (ver.), 225, pag. 662: Tal parerà ke la barba se 'n tir / k'al cor piçol' grameza n'à sentir, / e se no fos vergonça, a lo ver dir, / li plusor de lì s'avo [de]partir, / digando l'un a l'altro a plena bocca: / «Econe greve fato e greva angosa...».
4.1.3 Fras. Andare di bocca in bocca: essere ampiamente diffuso a voce.
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 36, pag. 250.18: Allora la donna, che le parea mille anni ch'ella si fosse partita da lui, andò e ragionollo con una sua vicina, e posegliele in credenza, e s'ella l'aveva mal saputa tenere, questa la tenne peggio e disselo con parecchie, e tanto andò di credenza in credenza e di bocca in bocca che tutte le donne di Roma il seppero...
4.1.4 Fras. Aprire la bocca: essere sul punto di parlare; cominciare a dire.
[1] Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.), 197, pag. 822: E lo Lïon Raynaldo guarda, / avre la boca e sì ge parla: / «Bestia malvasia de natura, / con' tu à' pesima figura!».
[2] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), [1335] 5.92, pag. 33: E sed e' pure avene / che veggi quel che qui tua rima tocca, / apri la bocca e dillo tutto intero: / perché non può mal dir chi dice il vero.
[3] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 25.22, pag. 65: Ma guardisi ciascun d'aprir la bocca / Per dir bugie a fine d'ingannare: / Però ch'a falsità prende la rôcca.
4.1.5 Fras. Aprire la bocca a qno: far parlare.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 2, pag. 229.11: Allora Cassandra, secondo che più volte aveva predetto, apre la bocca a' futuri fati per comandamento dello deo non creduta mai da' Troiani.
4.1.6 Fras. Avere/tenere la bocca chiusa: parlare poco o tacere.
[1] Poes. an. urbin., XIII, 39.39, pag. 621: Ki ad Te vol servire cun tucta veretate, / dé la sua conscïentia servare in puretate, / e nnei soi portamenti aver plen'onestate / e ssempre conversare molto umelemente. / La bocca dé aver clusa e la lengua affrenata, / e stare in parlamento molte poke fïata, / e cconfessare spesso tucte le soe peccata, / ad onne adversetate dé essar patïente.
[2] Laudi Battuti di Udine, XIV m. (tosc.-ven.), 1.65, pag. 25: Pilato disse: - fa toa scusa, / aldi che zascheduno t'acusa, / no tegnir la bocca clusa, / parla e di' lo tuo honore. - / Jesù no parla niente, / ma stava molto paciente / et oldiva quella zente, / che faxeva grando remore.
4.1.7 Fras. Avere in bocca: dire.
[1] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 21, pag. 96.17: Et chistu era innimicu di li Cristiani et multu infestu; kì chistu si era multu calidu et maliciusu in lu fattu di la guerra et valenti et fraudulenti, chì una cosa havia in bucca et l'autra in cori et non servava fidi.
[2] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 27, pag. 203.15: A la perfine non li poterono mai insegnare più su che 'Ave Maria'. E costui con questo si rimase, ficcando ogni pensiero a l''Ave Maria', e mai altro non avea in bocca.
4.1.8 Fras. (Avere) miele in bocca: parlare cortesemente, o (in senso spregiativo) in modo falsamente cordiale.
[1] Insegnamenti a Guglielmo, XIII (ver.), 24, pag. 517: Se per ventura tu no à' melle in bota, / fa' sì ke tu n'abie in la tua boca; / parola dolça gran pax fas fare.
[2] Poes. an. bologn., 1321, 29, pag. 213: Megli'è che pace aver star d'on guirero, / che in boca à mele et in man lo coltelo.
[3] Poes. an. perug., c. 1350, 80, pag. 17: Ècce nessun che l'un l'altro non trada / col mele en bocha e 'l rasoio a centura / mostrando risa che pocho gli agrada?
[4] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 11 [Fazio?].48, pag. 27: Il mele in bocca e 'l fele indela mente / porta ciascun per fornir suo disio; / quei che traditte Idio / e che 'l vendette per poco tesoro, / seria leal tenuto infra costoro.
4.1.9 Locuz. avv. Bocca a bocca: privatamente (nel linguaggio biblico).
[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 8, vol. 1, pag. 45.9: Se alcuno di voi è profeta del Signore, apparirogli in visione, o parlerogli per sogno; ma al mio servo Mosè, il quale in tutta la mia casa è fedelissimo, parlerò boccaa bocca...
[2] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Nm 12, vol. 2, pag. 71.3: [7] E non farò così al servo mio Moisè, il quale è a me in ogni cosa fedelissimo. [8] Io parlerò a lui a bocca a bocca; e palesemente mi vederà, e non per figure, e non per sogni.
4.1.10 Fras. Dire con (la) bocca: dire a voce, parlando.
[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 100, pag. 603: Le grand pene d'inferno ve stoverà sofrir, / q'è cento milia tanto maior, sença mentir, / qe nui' om no porave escoltar ni audir, / né en lo cor pensar, ni con la boca dir.
[2] Ruggieri Apugliese, Lauda, XIII m. (sen.), 56, pag. 16, col. 1: Ma, se noi volemo avere credentia / a quello che disse co sua boccha Christo, / difendare ne potemo co l'astinentia...
[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 522, pag. 230: In zo fo cognoscudho ke pur quant el poëva / Col cor e co la boca Ave Maria diseva, / E k'el in quella dama verax amor haveva, / E k'el a bona fe in tug li soi fag zeva.
[4] Matazone, XIV sm. (lomb.), 46, pag. 792: el segnor per lì pasava / et ela l'ovra lasava; / al cel levà le mane, / con boca dixe plane: / «Meser, vendeta fay / de colù che va lay».
4.1.11 Locuz. avv. Di propria bocca: parlando in prima persona.
[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 65, pag. 563: No se dé alcun laudar de soa propïa boca, / qé Deu sa ben e i omini quanta bontà lo toca.
[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 4, pag. 8.16: A questo domandamento, suspirando imprima duramente, dissi:- Maestra de le Virtudi, a volere cotesto di mia bocca sapere, non è altro che voler or qui rinovare le mie pene.
[3] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 112.5, pag. 233: E' disse de soa bocca Salamone / questa parola, se l'hai bene 'ntesa: / né più né meno lo mal a l'om pesa, / se non quanto esso al core se ne pone.
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 5, vol. 1, pag. 413.21: Avendo fatto il re Manfredi di fornimento a' passi, come detto avemo, sì mandò suoi ambasciadori al re Carlo, per trattare co· llui triegue o pace; ed isposta loro ambasciata, il re Carlo di sua bocca volle fare la risposta...
4.1.12 Fras. Menare per bocca: sparlare.
[1] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 2, pag. 218.33: Né no pensare che Cristo sia pura criatura, çoè a dire no tel menare per bocha levemente né per ogne cosa, como tu farissi un'altra criatura...
4.1.13 Fras. Mettere, metterci bocca: intervenire.
[1] Doc. venez., 1299 (2), pag. 23.27: e quelo che vui v' acordé ensenbre meté o signé per sì che de quelo nui no ge volemo metere bocha e de quelo ch' è en questione signé per sì che quelo volemo nui definire».
[2] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 708, pag. 383, col. 2: Volsese allu doctore, / feceli uno argominto / soctile ad compleminto, / lu quale de Omero fone, / lu primo che allegone; / e dapoi mise vocca / e multi savii tocca / e tucto lu sou sermone / provoli ben per rascione.
4.1.14 Fras. Mettere in bocca qsa in qno: suggerire o ispirare a qno un discorso.
[1] Stat. prat., 1295, pag. 448.10: Anco ordinamo che ciascheuno si debbia guardare d'alcuna cosa la quale vedesse o udisse infra noi, di mecterla i(n) bocca i(n) alcun'altra p(er)sona; la quale cosa potesse tornare i(n) vergogna o scandalo di q(ue)sta Co(m)pagnia, no[n] esse(n)do (con)tra fede di romana Eclesia.
4.1.15 Locuz. avv. Per bocca: oralmente.
[1] Lett. sen., 1260, pag. 270.7: Unde el Montepulcianese vide che noi li eravamo indosso (e) guastavàlo, inchominciò a tenere mene di choncia, (e) bastaro le mene parechie dì, (e) achorda[r]si le mene in chesto modo, ch'elino dovevano fare la fedeltà di mess(er) lo re Manfredi (e) di Siena, (e) di giurare la fedeltà ciascuno di Monte Pulciano, p(er) bocha a uno a uno, da quatordici anni i[n]sino a setanta...
[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 4.41, pag. 15: Confessione pareme atto de veretate, / occultata malizia redutta a chiaretate; / per la bocca reiettase tutta la 'nfermetate, / reman l'omo en santate, dal vizio purgato.
[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 2.12: Io sono, disse elli, la vigna, e voi siete i tralci. In altro modo i tralci fuorono belle vertudi e gloriosi esempli che elli mostrò per opera ed insegnòe per bocca, e fuorono le virtudi perfette e piene di verace beatitudine che elli mostròe a' suoi privati amici...
4.1.16 Locuz. avv. Per (la) bocca di qno: con la voce o le parole di qno.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 9, pag. 40.12: per bocca di Moises fue a quelli d'Egitto da parte dell'onnipotente Iddio comandato, che il popolo suo lasciassero al suo servigio andare là ove fosse la loro volontade.
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 45.15: 10. Ma quistu, que eu diroiu modu, fu manifestati per la buca di lu deu Appollo, lu quali adivinau la morti di Appiu per viraci adivinalya.
[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 4, par. 2, pag. 36.17: E cotale contumace per legetemamente confesso en iuditio sia avuto e cusì co' se per propria bocca legitimamente avesse confessato el malefitio possa essere condannato.
[4] Cronaca di Venezia, 1350-61 (venez.), pag. 243.9: universalmente li maçor de tuti questi luogi e grande multitudine de povolo, rechordandose quello che Dio aveva impromesso al povolo so per la bocha del propheta digando ch'ello li dava un chavo, [et] ch'el serave [un] prinçipo [in] meço de lor, per çenerale chomandamento clamadi e çitadi tuti in Erecliana, çoè Çitanuova, concordevolmente elli se reduse là, statuendo et ordenando de fare un segnore de tuta la provinçia, lo qual fosse reçetado et apellado doxe.
[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 21, pag. 192.2: A la quar lo diavo respose per boca de quello villam e dise: «E se esio de questo in chi intrerò?».
[5] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 162.18: All'anno primo del regno de Ciro re di Persia, ad ciò che fosse adimpieta la parola de Dio, per bocca de Ieremia propheta suscitao Dio lo spiritu de Ciro re de Persia et in tucto lo regiamo sou la soa voce traduxe.
4.1.17 Fras. Portare in bocca il freno, tenere la bocca con un freno: parlare poco o tacere.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 4, pag. 156.31: Ella seppe tutto quanto ciò che adovenire doveva; ma nol poteva dire, chè Appollo le teneva la bocca con un freno.
[2] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 70.50, pag. 347: Chi porta in boca el freno, / non li pò venir meno / misericordia. / Dio ce meta concordia, / che discordia c'è troppo.
4.1.18 [Detto di parola o espressione verbale:] fras. Uscir fuori dalla/della bocca: venir detto.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1636, pag. 233: Né non sie sì sicuro / che pur un motto duro / ch'altra persona tocca / t'esca fuor de la bocca...
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 112.28: Foy homo grande de persona, yamay Troya non produsse homo de tanto vigore, nén de sì grande ardire, foy multo piluso quasi in onne miembro. Yamay da la soa bocha non insio parola iniuriosa, né sconvenebele...
4.1.19 Locuz. nom. Vizio della bocca: difetti di pronuncia.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 6, pag. 31.10: Addunque nel pronunziamento tuo dei osservare e avere temperanza di voce e di spirito, e nel movimento del corpo e de la lingua dei molto considerare, e discacciar da te tutti vizii de la bocca se n'ài, acciò che le parole tue non siano infiate nè gorgottate ne la gola, e non sia la voce tua ismancevole nè aviluppata infra i denti, nè non sia fatta con grandi aperimenti di labri e discoprimento di denti, ma sia expressa igualmente e lievemente e chiaramente detta, sì che ciascheduna lettera e ciascheduna parola sia detta col suo suono, sanza ognie remuore e grido, acciò che per le molte grande grida e distendimento di collo non sia impedito lo tuo parlare.
4.1.20 Fras. Pendere dalla bocca di qno: ascoltare con attenzione e interesse.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 4, pag. 276.12: Ora, esso medesimo dì compiuto, domanda i conviti, e come fuore della mente domanda d'udire ancora le fadighe de' Troiani, e pende ancora dalla bocca d'Enea narrante.
[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 111.10: Chortexia de bocha assai vall e pocho costa.
[2] Prov. pseudoiacop. Aggiunte, XIV pm. (umbr.), 284, pag. 58: de ciò parla la bocca, de quel che 'l core è pino.
4.3 Estens. Ciò che viene detto, insegnato, comandato.
[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 44, pag. 126.1: E l'angelo de Deo li dixe: «Per quello ke non fusse obediente a la bocca de Deo e non guardasti so commandamento, non serà portato lo to corpo in lo sepulcri de li toi patri».
4.4 [Personificazione:] Malabocca: maldicenza.
[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 19.14, pag. 38: «Perciò che Castità e Gelosia / Sì ànno messo Paura e Vergogna / In le' guardar, che non faccia follia; / Ed un villan che truov'ogne menzogna / La guarda, il qual fu nato i· Normandia, / Mala-Boc[c]a, que' c[h]'ogne mal sampogna».
5 Luogo deputato a ricevere il nutrimento (anche fig.).
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 173, pag. 61: I og m'en dai per vedher, la boca per mangiar, / Lo ventre per impir sí k'eo possa ingrassar: / De molt guise condugi De m'á voiuo laxar, / Dri quai, doment k'eo posso, eo voi godher e usar.
[2] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1372/73] lett. 4, pag. 25.2: Benedicete el mio figliuolo frate Simone; diteli che disponga la bocca del desiderio a ricevare el latte, ché la mamma ne li mandarà.
5.1.1 Locuz. avv. A bocca piena: con il boccone in bocca.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quinquaginta curialitatibus ad mensam, 146, pag. 320: La sexta cortesia sí è pos la trentena: / Se 't fa mesté parlar, no parla a boca plena. / Ki parla e ki responde inanz k'el voi la boca, / Apena k'el poësse aleïnar negota.
5.1.2 Fras. Mettere in bocca: mangiare.
[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 4.10, pag. 29: Donna Filippa assai n'è biasimata / da tutti i suoi amici e da' parenti. / Or acendete il foco e sì cocete / cosa che spesso in bocca si metta; / se non, per certo morir la farete...
5.1.3 Locuz. nom. Spese di bocca: costi per il vitto.
[1] Doc. prat., 1296-1305, pag. 327.3: Anche demo a Puccio da Carraia p(er) ispese di sua boccha, qua(n)do po(r)tò lo pane, s. IJ.
[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 22.31: Ragionasi che uno mercatante con uno turcimanno e con due fanti e con avere della valuta di 25 migliaia di fiorini d'oro spenderebbe infino al Gattaio da 60 in 80 sommi d'argento volendo fare masserizia; e per tutto il cammino da tornare dal Gattaio alla Tana, contando spese di bocca e salario di fanti e tutte spese intorno a ciò, sommi 5 alla soma o meno.
[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 217.11: «Che è ricchezza?» «Ricchezza è peso d'oro e d'argento, ministro di rangole, diletto sanza allegrezza, invidia da non saziare, desiderio da non compiere, bocca grandissima, concupiscenzia invisibile».
[1] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 115, pag. 300: 50. Entra per bocca / che uomo trabocca.
[1] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 276, pag. 305: 130. Mano lavora / che bocca divora.
5.4 Fig. Persona (in quanto necessita di cibo).
[1] Doc. prat., 1296-1305, pag. 359.4: In prima ci cho(n)sigliarono di fare macinare del grano e dare al'i(n)fermi e a quelle di pa(r)to J qua(r)to di farina p(er) bocca, chom'era usata. Demo i(n) prima a Martino Moro(n)ti mu(n)gnaio a macinare istaia di g(rano) VJ.
[2] Doc. pist., 1337-42, pag. 135.25: Del detto grano feciono limosina di pane per l'anima di messer Cino iij mattine, che danno uno pane per boccha a chiuncho viva al Ceppo e dannone per mattina in torno di omine xvj.
[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 94, vol. 3, pag. 198.5: Istimavasi avere in Firenze da LXXXX di bocche tra uomini e femmine e fanciulli, per l'aviso del pane bisognavano al continuo alla città, come si potrà comprendere apresso...
[4] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 83.12: E da poi ordinoro che s'andasse pe' le contrade, e in questo modo si desse per bocha o grano o farina. E in questo modo si messe la divizia in Siena della grande charestia che c'era venuta.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 23, pag. 249.1: E tragendo sempre l'aere, e entrando per la boca, e passando per la canna del polmone ad enfreddare lo core, trovamolo rescaldato, e potemolo mandare fore de la bocca caldo o volemo freddo: caldo se noi apriamo la bocca, fredo se noi la cludimo.
[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 248.7: Fa' che l'unghie non sieno troppe lunghe e sieno sanza sozzura e che niuno pelo ti stea nella nare; né il fiato della tua bocca sia cattivo; né il marito né 'l padre della grege sozzi li tuoi anari.
6.1 [Rif. all'atto di gonfiare qualcosa soffiando].
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 383, vol. 2, pag. 395.17: Et neuno carnaiuolo o vero gignore d'essi, possa o vero debia in alcuno modo gonfiare o vero fare gonfiare alcuna bestia o vero con vento o vero bocca ingrossare.
[2] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 14, pag. 131.13: Et li tavernari che scortichasseno o faranno schorticare, non possano nè debbiano emfiare con boccha alcuna bestia che schorticasseno, nè riempiere alcuno rignone d'alcuna bestia d'alcuna grassa aposticia, a pena di soldi X per ciascuna volta che contra facessino...
7 [Rif. a luoghi:] apertura, via naturale d'accesso o di passaggio.
[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 429, pag. 541: La bolpe fai asai boqe a la tana o' conversa, / l'un'ampla, l'autra streta, çascuna fai deversa; / e quando lo can caçala e 'l caçaor l'apresa, / per una entra, per l'autra esse, così scampa de presa.
[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 73, pag. 85.32: Lo leone si li adiriçça diriecto, credendo passare e prenderlo, e non può per la strecteçça del luogo né girare né volcere non può. Allora lu leopardo lo quale è iscito per altra bocha, torna da la parte dirieto del leone, e cussì ingannandolo lo conquide a morte.
[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 112.1: Et illocu era Cerberu, lu gran serpenti cum III bucki aperti, lu quali videnduli si irsi per latrari et stava a la bucca di una gructa, a la quali la Sibilla vinni dananti di killu serpenti cum una suppa confecta di meli et farina et gictaulila in gula et incontinenti lu dictu Cerberu si adurmintau.
[4] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 10, pag. 27.16: E la domane a la matina lo priore con tuti li girixi tòrnon a la porta de la fosa e fi averta. Si trovano l'omo a la bocha de la fosa sì lo reçeveno con grande festa e retóneno a la gexa con grandi canti, stan' XV dì in grandi oratione...
- [Generic:] punto dell'orizzonte.
[5] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 1, 37-48, pag. 11, col. 2.3: Surge ai mortai, çoè che diverse sono le asensioni e li orienti del sole sovra lo emisperio degli abitanti nel mondo. [Foci], çoè boca. La lucerna, çoè 'l sole.
7.1 Bocca del vulcano: cratere.
[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 202.31: Zuan papa con quelli, cholli quali lu era, abiando fato ben, da poi ch'elli tornà a Ravenna, da quello in prexon lu li fe' morir; ma driedo questa crudelitade la divina justisia è seguida, che XC dì driedo questa malicia de subita morte ello fo morto, l'anima del qual un homo santo remitta vete per Zuan papa esser zetada in la bocha del volchan.
7.2 Voragine aperta nel terreno.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 7, pag. 172.13: E già fo veduto uscire fore uno fiume de fuoco de la bocca del monte de Mongibello, e questo fiume corse per spazio de cinque millia e più per fine entro lo mare...
[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 139.9: Nel miluogo della cittade repentemente la terra s'aprio, e per una grande bocca si vide il ninferno. Stette grande tempo questa spaventevole bocca, con terribile fiamma, e de' vivi terribile sepultura, i quali che cessasse aspettavano la misericordia di Dio.
[3] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 4, 36, pag. 63.18: Siando ensidi de fora, la Madona comandà che 'l montasse suso una grande piera, ch'era sovra una boca de terra averta; e guardando in çoso, vete lo abisso infernale, che ghitava flame solferegne e puça grevissima e plena d'ogne tormento.
[1] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 136, pag. 121.11: \D.\ Perqué vos -Ello fugire in Egito più ke in altra contrada? \M.\ Per mostrare k'El era lo verax Moyses ke deveva trare lo povelo de li fedei de mane de l'inimigo e de la bocha de inferno a lo regno de la vita beada, sì com fé Moyses lo povelo de Israel de mane de Faraon in tera de promisione.
[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 203.8: e dice che caliga, cioè afumica tra 'l detto monte Pachino e 'l detto monte Peloro [[...]] il quale fumiga, non se[co]ndo le favole che dicono, ch'è una bocca d'Inferno, per la quale quello gigante, detto Tifeo, spira continuo fuoco e fummo, ma per solfo, del quale è venata e proporzionata la montagna...
[3] San Brendano ven., XIV, pag. 154.6: E abiando fato tuto questo, Dio li mandà uno bon vento che li portà viazamente in oto dì a pruovo la boca de lo Inferno, inver la parte de Aquilone, ond'è lo vento che nome Buora.
[4] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 169.27: Et subito apparse como una bocca de inferno et per la exalatione et refiato che ossia de la bocca predicta multi homini forono morti...
[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 109.16: la terra, rasa dalle squame, suona; lo nero alito, ch'esce della bocca stigia, guasta l'avvelenate erbe.
7.3 [Rif. a golfi o porti:] imboccatura.
[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 193, pag. 299.25: La cità si è posta in su la bocca del golfo di Calatu, sì che vi dico che veruna nave non vi puote né passare né uscire sansa la volontà di questa città.
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 2, cap. 4, vol. 1, pag. 66.16: E troviamo nelle storia di Giulio Cesare, nel secondo libro di Lucano, quando Cesare assediò Pompeo nella città di Brandizio in Puglia, uno de' baroni e signori della città di Firenze ch'avea nome Lucere era in compagnia di Cesare e fue alla battaglia delle navi a la bocca del porto di Brandizio, valente uomo d'arme e virtudioso...
7.4 [Rif. a corsi d'acqua:] foce.
[1] Doc. pis., 1288-1374, [1288], pag. 748.36: Salvo che si lassi in del dicto fiume, et sia, una boccha per la quale le schafe caricate et voite possano ire et tornare, u vero essere menate et reducte liberamente per lo dicto fiume d'Ozari.
[2] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 19, pag. 198.16: Ordiniamo, che ogni fossa possa difendere et mantinire un'altra boccha et uno speraglio, sì che l'una bocha sia fondurata con l'altra et exspedita, che ll'omo possa usare dall'una all'altra, et anco lo speraglio possano difendere, per qualunqua boccha si lavorasse...
[3] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 25, ch., pag. 279.17: E l'altra cagione principalissima che 'l mare non trabocca si è che continuamente tanta acqua esce del mare a le bocche de' fiumi e de le fonti, quanta i fiumi e le fonti vi ne rigittano dentro.
[1] Microzibaldone pis., XIII/XIV, 8, pag. 204.24: La qual cosa Dio omnipotente lo suo pregho exalditte, et quelli cussì due grandissimi monti insieme s'agiungesseno, rimanendo tra loro due monti bocca di .xv. passi tanto.
[1] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 331.28: Feciono comandamento alle guardie che stavano alle bocche della piazza che non vi lasciassono entrare dentro persona, e che non debbia ricevere da que' di fuori né da quelli dentro saccho veruno, voto o pieno, né porgere a quelli che fossono di fuori in niuna maniera, e che no' llasciassono fare niuna raghunata fuori delle boccha della detta piazza, che 'ncontanente li chacciassono via colli bastoni.
8 [Rif. ad oggetti:] imboccatura.
[1] Doc. fior., 1290-95, pag. 573.13: It. in una asse per la boccha del sedio de la casa di Perotto s. IJ.
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 108, pag. 354.16: come il nostro spirito rende più chiaro suono, quand'egli è tratto per uno stretto condotto d'alcuno strumento, e poi è spremuto per bocca larga, e aperta, così la stretta necessità de' versi fa i nostri sentimenti più chiari.
[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 12, pag. 283.7: Ed anche dicono sì dell'uve, come d'ogne frutto d'arbore, abbiendo vasi di terra forata dall'una parte, e mettendovi entro il frutto così appiccato al ramo, o tralce, e rinchiudendo la bocca, e ingessando bene, e sospendendo questi vasi su l'arbore, basteranno verdi e' frutti su l'arbore lunga etade.
[1] Stat. sen., 1301-1303, cap. 29, pag. 22.2: La fornaciata de la calcina per ogne bocca, IIIJ soldi kabella.
[2] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 514.44: Intorno a la greppa del colle erano molte grotte le quali parivano bocche de fornace de fabbri; dentro ve s'odia lo grande martellare, el quale tucto el colle tremando resonava.
8.2.1 Locuz. nom. Bocca di lampada.
[1] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 9, pag. 248.33: El geta espelue si cum fai or. E nos devem geter savies paroles e bones de sentencijs sanctorum patrum, e si devem eser bocade lampa; car lo chesender fai clartà en la maisun.
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Fedra, prol., pag. 30.17: io il quale sono chiamato in lingua ebrea Boccadi lanpana e nella lingua greca Guardia d'Amore e che questo libro recai di gramatica in volgare fiorentino a vostra stanza e per vostro amore, siccome puro servidore, non sanza gran fatica, vi conforto che sicuramente leggiate.
8.2.2 [Rif. a San Giovanni Evangelista:] locuz. nom. Bocca di luce.
[1] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 92.11, pag. 637: E se besogna che alcun santo vegna / più nel suo aiuto, quello apostol chiama / ch'è bocca de lumera...
8.2.3 Bocca della porta: soglia.
[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 105.26: Lo terzo bene che fa sobrietà si è che guarda la porta del castello contra l'oste del diavolo, cioè la bocca ch'è la mastra porta del castello del cuore, che 'l cuore assalisce tanto com'elli puote. Ma sobrietade li vieta la porta, cioè la bocca, e quando la boccadella porta è aperta è aperta, l'oste del peccato v'entra leggermente...
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 61.21: Allora Medea allegra fo multo e clamao una sua domestica e fedele assay e sì la mandao secretamente a Iasone. La quale, commo Iasone l'abe sentuta subitamente se levao da lo liecto, e co lliente pedate in compagna de quella domestica per li obscuri luochi de lo palazo sì pervenne a la camera de Medea, la quale la trovao in bochala porta et aspectavalo...
[1] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 203, par. 1, vol. 2, pag. 279.12: Quignunque farà overo buglierà alcuna mondecça overo sucçura enn alcuna citerna overo pocço overo fonte overo guasterà alcuna bocca overo pectorale d'alcuno pocço overo citerna overo fonte en tucto overo en parte, sia punito en cento libre de denare e de ciò per la podestà overo capetanio s'enquiresca e baste la pruova de la piubeca fama.
[2] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 154, pag. 126.27: Se vuoglj sapere quanto sono in tutto tra ttuttj e otto, cioè la pianezza della bocchadel pozzo, si multjprichi 8 via la radicie di 6257 che fa la radicie di 400497 7/9; e tanto è la poxexxione della pianezza della boccha del pozzo.
8.2.5 Fras. Bocca di gladio, di spada: punta della spada.
[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 34.103, pag. 233: Guai a le pregne donne sì se metta, / et anco a quelle ch'a' figli dae il lacte, / ché gran pressura aparechia in fretta, / sopra tutta la terra il mal se accatte, / et sopra questo popol viràe l'ira / del gran Segnor, che contra lor conbatte. / Et tutti in bocca de gladio suspira, / e[t] in ogne gente vien menati prexi...
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 256.28: Per la quale cosa li Grieci montando suso a mmuodo de feroci nemici chyunca trovavano dentro occisero crodelemente, non avendo respiecto né a masculo né a ffemena, né a pizulo, né a grande, né a viechyo né a citiello tutti le menavano suoci, occidendolli e taglyandolli per bocca de spata. || Sebbene De Blasi rimandi ad un originale «in ore gladii», in G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 233 il passo recita: «violenter occidunt».
8.2.6 Locuz. nom. Bocca dello stomaco.
[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3, pag. 150.36: Lo stomaco sì è di diversa natura, che lla boccha delo stomaco sì è fredda e secha e perciò nodriscie poco e ingienera sangue fredo e malinconoso, ma il fondo dello stomaco sì è chaldo e umido per lo grasso.
8.2.7 [Nel dare misurazioni:] locuz. avv. In bocca: in larghezza all'imboccatura.
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 147, vol. 2, pag. 68.10: e' quali bozoli sieno et essere debiano di rame et sieno d'ampieza, in bocca, d'otto once, et li detti bozoli sieno et stare debiano appesi a le tramogia con buone catene di ferro et marcati, o vero sugellati con marchi, o vero segni del comune di Siena.
[2] Iscr. fior., 1310-27, [1327] 3, pag. 369.10: La via del Comune dentro ale mura è braccia XVI (e) le mura grosse br(accia) III e ' fossi ampii in bocca br(accia) XXX (e) la via di fuori in sui fossi braccia XII (e) le fossette dala via ale canpora ***; (e) così dee essere in tucto braccia LXI.
9 [Bot.] Locuz. nom. Bocca verde.
[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 108, S. Domenico, vol. 2, pag. 926.19: "Femmina, conosci tu queste cose?" E contolle per nome quattro generazioni d'erbe, cioè bocca verde e pilatro e lapazio e sugo di porro.
[1] Doc. moden., 1347, par. 38, pag. 157.31: Anchora: lo lavore[ro] de lo portegello de le boche unde elo domanda le predicte cosse et ben esere redute in comunione et a lui la s[o]a parte eser disignata et data s'elle g'eno et s'ele non g'eno la stimaxon cosse e ben sì como cosse et beni comuni.
[u.r. 26.03.2024; doc. parzialm. aggiorn.]