BOLLORE s.m.

0.1 bollor, bollore, bollori, bolor, bolore.

0.2 Da bollire.

0.3 Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.); Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Pratica del vino, 1342/48 (fior.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

0.5 Locuz. e fras. prendere il bollore 1.1.

0.7 1 Stato di agitazione di un liquido, con produzione di bolle d'aria, provocato da un forte riscaldamento. 1.1 Prendere il bollore: cominciare a bollire. 1.2 Liquido in ebollizione. 1.3 Fig. Agitazione. 2 [Detto di ampia distesa d'acqua:] vortice, violento movimento ondoso.

0.8 Elisa Guadagnini 19.01.2001.

1 Stato di agitazione di un liquido, con produzione di bolle d'aria, provocato da un forte riscaldamento.

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 63.15: Lo 'nperadore lo menò nella camera sua, e Merlino gli cominciò a dire: Messer, sotto il letto dove voi dormite à una caldaia che bolle molto forte e fa sette bollori; e tanto quanto i detti sette bollori dureranno o che la detta caldaia vi fia, voi non potrete uscire fuori di Roma, che voi possiate conoscere via o camino; e se voi levate la caldaia sanza spegniere i bollori voi perderete la veduta.

[2] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 8.8, pag. 23: quella giustitia che giammai non erra / dentro ad un fiume di sangue gli [a]fferra / che sempre bolle in bolliti bollori.

[3] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 6, 24.6, pag. 78: Ite, di poca credenza, / o maladetti di dentro e di fori, / nel foco dell'inferno, e mai partenza / voi non farete da que' gran bollori, / c'apparecchiat'ho a voi...

- [Come sogg. di levare 'entrare (in ebollizione)'].

[4] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 12.21: Un boticielo di tre some vole 6 chopie d'uve, e no più, ispiciolate e molto bene amachate, in uno quarto di vino bolito; e poi metile in uno paiuolo, e metivi suso uno meço quarto di vino, e fa' bolire. E qua[n]do lieva il bolore ed e' farà una gra[n]de ischiuma, e tu lo ischiuma...

[5] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 11, pag. 10.23: Quando i capponi sono cotti, fa' bollire insieme; e quando lieva il bollore, trai indietro per minestrare.

1.1 Prendere il bollore: cominciare a bollire.

[1] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 34.3, pag. 81: La ola che per poco focho spuma, / tosto perde el fervore et tosto scinde; / ma quella che più tardi el bolor prende / conserva quello et longo tempo fuma.

1.2 Liquido in ebollizione.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 12, 100-114, pag. 344, col. 2.3: Or ci movemmo. Qui scrive commo andonno per la prova, zoè per lo comenzamento del bolor vermeglio, zoè del sangue.

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 14, pag. 78.28: E allora dimanda Dante Virgilio ove si truova Flegetonte e Lete e Cogito, e Virgilio rispose che 'l bollore dell' acqua rossa fa segnio sì evidente, che n' esce l' acqua, sì che di ciò dicie, che non dovea dimandare...

1.3 Fig. Agitazione.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 42, vol. 2, pag. 69.20: Essendo la città di Firenze in tanto bollore e pericoli di sette e di nimistà, onde molto sovente la terra era a romore e ad arme, messer Corso Donati, Ispini, Pazzi, e parte de' Tosinghi, e Cavicciuli, e loro seguaci, grandi e popolani di loro setta di parte nera, co' capitani di parte guelfa ch'allora erano al loro senno e volere si raunarono nella chiesa di Santa Trinita...

2 [Detto di ampia distesa d'acqua:] vortice, violento movimento ondoso.

[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 188, pag. 877.8: Le Sirte atraggono, Caridde caccia sopra l'acqua sì come uno bollore.

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 3, pag. 175.10: alquanti credono l'abbondanza dell'acque fuggire; la fortuna gli guida contro a quelle; arrivano, e ne' fondi bollori periscono: case non forti; perocchè con calcina murate non sono, caggiono...

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 10.63, pag. 213: Io nol credea, perch'io l'avessi udito, / senza provar, che 'l Bulicame fosse / acceso d'un bollor tanto infinito.

[u.r. 31.07.2021]