BONARIETÀ s.f.

0.1 bonarietà , bonarietade, bonarità , bonaritade, buonaeretà , buonairetà , buonarietà .

0.2 Da bonario non att. nel corpus.

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.).

0.7 1 Giusta indulgenza.

0.8 Elisa Guadagnini 29.01.2001.

1 Giusta indulgenza.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 27, pag. 75.4: di tanto debbono ei re e i prenzi essere più mossi a fare vendetta e punire ei mali, quanto più debbono guardare la giustizia e la ragione che li altri, e con più debbono guardare il bene comune che li altri, e perché la virtù di bonarietà vuole più ch'ei re ei prenzi perdonino e puniscano secondo ragione, che li altri.

[2] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 173.19: Vedi quanto io m'assicuro; vedi quanta luce mi nasce della tua bonarietade e del senno tuo in potere dire davanti al tuo cospetto.

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 74.26: Et in questo si puote conoscere la bonarità di Iesù Cristo benedetto, che ci promette nel vangelio di rendere per uno cento, dando noi per lo suo amore di quello ch'è tutto suo, e imperò questo bene non si vuole dimenticare.

[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 20, pag. 269.19: Nè non è cosa dovuta che l'uomo parli al presente di bonarietà , nè di misericordia. Noi abbiamo pezzè perduto lo diritto nome di pietade e di misericordia e di merciede; perocchè i ma'fattori ci hanno donato materia da ciò che perdonare sì sovente fiate a tali ossi di malfare.

[u.r. 17.12.2008]