BOTTEGA s.f.

0.1 bbotecha, boctega, boctegha, bocteghe, bocthega, boctica, boctiga, boctigha, boctighe, bocttega, botecha, boteche, botega, botege, botegha, boteghe, bothega, botiga, botigha, botighe, bottecha, bottega, bottege, bottegha, botteghe, bottheca, botthega, botthegha, bottheghe, bottiga, bottigha, bottighe, buctega, bucteghe, buctiga, butega, buteghe, butìa, butiche, butigha, butighe, buttega, buttiga, buttigha, buttighe, pontica, ponticha, pontiche, potecha, poteche, potega, poteghe, potteche, pottegha, putiga, putigi, putiki.

0.2 LEI s.v. apotheca.

0.3 Doc. pis., XII pm.: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. pis., XII pm.; Doc. sen., 1235; Doc. sang., a. 1238; Doc. pist., 1240-50; Doc. fior., 1256; Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.); Doc. volt., 1326; Stat. collig., 1345; Stat. prat., 1347; Doc. aret., 1349-60; Doc. amiat., 1360.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. vicent., 1348.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. orviet., 1339-68; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Stat. mess., c. 1338; Lett palerm., 1371.

0.5 Locuz. e fras. aprire bottega 1.1; aprire la bottega 1.1; chiudere le botteghe 1.9; compagno di bottega 1.2; dimorare a bottega 1.3; fare bottega 1.4; fare una bottega 1.4; mandare qsa a bottega 1.6; memoriale di bottega 1.7; mettere in bottega qno 1.8; ritenere qno in bottega 1.13; serrare le botteghe 1.9; stare a bottega 1.3; stare in bottega 1.10; tenere bottega 1.11; tenere bottega aperta 1.14; tenere bottega sopra sé 1.12; tenere la bottega 1.11; tenere la bottega aperta 1.14; tenere qno in bottega 1.13.

0.6 A Doc. prat., 1285-86: Botteghino f. Iacopi Boteghe ci de dare.

0.7 1 Locale aperto sulla via, situato al pianterreno di un edificio, adibito a deposito, esposizione o vendita di merci, laboratorio artigiano o esercizio di attività pubblica. 1.1 Locuz. Aprire (la) bottega: esercitare la propria attività commerciale. 1.2 Locuz. nom. Compagno di bottega: collega, persona con la quale si condivide il posto di lavoro. 1.3 Fras. Dimorare (stare) a bottega (in un dato luogo): esercitare la propria attività professionale in un dato luogo. 1.4 Fras. Fare (una) bottega: avviare un'attività commerciale. 1.5 Locuz. nom. Fatti di bottega: affari commerciali. 1.6 Fras. Mandare qsa a bottega: affidare una merce ad un laboratorio aritigianale, per farle subire una determinata lavorazione. 1.7 Locuz. nom. Memoriale di bottega: registro di un'attività commerciale. 1.8 Fras. Mettere in bottega qno: assumere, dare a qno un impiego all'interno della propria attività professionale. 1.9 Fras. Serrare (chiudere) le botteghe: interrompere l'attività produttiva o commerciale. 1.10 Fras. Stare in bottega: lavorare in una bottega. 1.11 Fras. Tenere (la) bottega: esercitare un'attività (artigianale, commerciale o notarile). 1.12 Fras. Tenere bottega sopra sé. 1.13 Fras. Tenere (ritenere) qno in bottega: far lavorare qno all'interno della propria attività commerciale o artigianale. 1.14 Locuz. Tenere (la) bottega aperta, chiusa, serrata (e sim.): esercitare o interrompere l'attività commerciale o artigianale.

0.8 Elisa Guadagnini 06.06.2001.

1 Locale aperto sulla via, situato al pianterreno di un edificio, adibito a deposito, esposizione o vendita di merci, laboratorio artigiano o esercizio di attività pubblica.

[1] Doc. pis., XII pm., pag. 5.12: Pisone di boteghe dr. xxxxi.

[2] Doc. sen., 1235, pag. 99.19: Ugolino da buctiga B(er)nardo v s. (e) viii d..

[3] Doc. sang., a. 1238, pag. 158.27: prestati foerunt p(er) kl. giunio, cho[m]pitati le vii l. dela botiga.

[4] Doc. pist., 1240-50, framm. 5, pag. 64.12: Lo Giuu(n)ta Barbieri alogò da noi e da' co(n)sorti la botega dela tore p(er) lo filio suo p(er) s. xxv l'ano: (co)ni[n]ciosi p(er) Oniasa[n]ti, nela prima sinioria Guilielmi Cane, qua(n)do corea ani Domini Mccxxxx.

[5] Doc. fior., 1256, pag. 257.8: ( e) p(re)ite Kiarito sì a(n)dò c(on) questo se(r) Ca(m)bio a co(m)p(er)are questa mezina dell'olio da Pegolocto ke sta nele bottege del vescovo.

[6] Doc. sen., 1277-82, pag. 260.31: Ancho VIII lib. et III sol. et VIII den. nel dì a Ventura dell'Aveduto per assi sottili et grosse per mettare intorno al muro de la buttiga et per le mostre et per le banche 've istanno suso i panni.

[7] Stat. pis., 1302, cap. 32, pag. 968.22: Et se adobatore o lavoratore contra facesse, sia cacciato de la dicta arte, [e] da quinde ad anno uno non sia ricevuto in alcuna bottega per lavorare.

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 168, vol. 1, pag. 154.2: Et li berivieri di missere la podestà dimorino 've ora dimorano. Salvo che avere non possa ad abitare le bottighe de le dette case, ma solamente quella parte de le dette case, la quale avere è usato per sè et sua famellia et berivieri.

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 140.77, pag. 576: Se marcantia usi o butega, / no aver la mente cega, / sì che la noite e lo jornu / tu te guardi ben intorno, / e jugui ben toa raxon, / ma ponni mente a la saxon / de saver ben dar e prende, / ché l'acatar mostra lo vende, / e quando alcun in ca' te ven, / avri i ogi e guarda ben; / no te star in tucte gente, / a le man gi ponni mente.

[10] Stat. pis., 1318-21, cap. 65, pag. 1119.20: Et che noi consuli iuriamo e siamo tenuti, a pena di livre XXV, la botega che ora tegnamo per lo Porto, o altra che piacesse a noi e al nostro consiglio, sì che al postucto una bottega abbia lo Porto, per tenervi ragione e armadure, altre cose bisognevili, quella terremo e manterremo, per onore della cità di Pisa…

[11] Doc. fior., 1306-25, pag. 77.23: Aloganmo ala Lora fante che fu di Bizo de' Rinucci una bottega con corte e orto e soppalco, posta in sul te(r)reno de' frieri delo spedale di qua da Monticieli nuovi, p(er) lb. IIJ s. X l'anno...

[12] Doc. volt., 1326, 10, pag. 26.4: Ancho, che già è sei anni o più l'arciprete di Colle di Valdelsa lo fece stare in pregione più d'uno anno perciò che li fu opposto che ruppe una boctega la quale tenea Piccardo di Guido Capocchi da Colle, posta nel castello di Colle, e di quella trasse più cose.

[13] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 3, pag. 186.46: Et che lo suprascripto Capitano overo Rectore siano tenuti et debbiano, a pena di libbre X d'alfonsini minuti, la suprascripta cascia con quelli acti fare stare continuamente in quella boctega del palasso de la suprascripta Villa, la quale est diputata per la Corte delli Maestri del Monte.

[14] Stat. sang., 1334, 30, pag. 121.24: Ancho, che ongni capomaestro della sua buttiga sia tenuto a pena di cinque soldi di none fare lavorare lana ad alchuno lavorente d'arte di lana se prima non à la puliçça del consolo.

[15] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 103.22: E deono dare detto die fior. uno s. tre d. cinque ad oro per medicine, che paghamo a la bottegha di Giotto ispeziale s. quindici choronati.

[16] Stat. mess., c. 1338, pag. 58.4: Item si li caldumi di li bestiami ki fannu vindiri li mircatanti in li buchirii oy in tuctu lu sou districtu, et vindanussi in li putigi illà duvi illi fannu vindiri la loru carni, et vindanussi ad opu loru, non divinu pagari nienti a lu cabellotu...

[17] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 40, par. 3, vol. 1, pag. 155.6: e fin[a]tantoché l'adunança durerà non se apra alcuna camora overo pontica, ma stiano chiuse e serrate.

[18] Stat. prat., 1347, cap. 15, pag. 18.25: E se alcuno discepolo sarà tenuto di dare alcuna cosa ad alcuno suo maestro, lo quale sia de' compagni della decta arte, e poscia andrà ad alcun'altra bocthega; lo maestro, overo lo maggiore di quella bottega, sia tenuto e debbia quello cotale discepolo non ritenere, nè darli a fare alcuno lavorio apartenente alla decta arte, nella sua boctega overo altrove, se prima non paga l'altro suo maestro di ciò che li è tenuto et obligato; cioè quando a quello cotale, che 'l rithiene, fie facto manifesto.

[19] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 94, vol. 3, pag. 199.11: Ben trovamo che da XXX anni adietro erano CCC botteghe o circa, e faceano per anno più di Cm panni; ma erano più grossi della metà valuta, però ch'allora non ci venia né sapeano lavorare lana d'Inghilterra, com'hanno fatto poi.

[20] Stat. vicent., 1348, pag. 11.6: Che ciaschedun mercadante che vol tenere arte di mercandaria debba avere in la sua botega bon passo, bona ballanza et bona stadella.

[21] Gl Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 17.7: Fondaco e bottega in Toscana. [[...]] Questi nomi sono e vogliono dire luogora dove si mette a guardia la mercatantia e ove stanno e riparano e' risedenti mercatanti e gente a guadagnare, e a salvare le loro mercatantie e merce e le loro scritture e cotale loro cose.

[22] Doc. aret., 1349-60, pag. 184.32: carta p(er) mano de s(er) Adatto de s(er) Bartolo fatta dì detto de sopra; fecese e·lla bottega del detto s(er) Adatto, testemoni Stefano de Muccio da Uliveto e s(er) Vanni de Simone; promise de recoleare le viti ch'ei sono suso ongni anno enfine al detto tempo.

[23] Doc. amiat., 1360, pag. 86.1: Ancho adimando io Tura la mia pa(r)te de' frutti di q(u)ello che la bottigha à guadagnato da X anni in q(u)a; la q(u)ale tasso i(n) mia parte p(er) anno XX fior. d'or(o), mo(n)tano CC fior. d'oro.

[24] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 68.30: Quinsay tanto è a dire quanto Città-del-cielo [[…]] ed havi dodici arti, che ciascuna per sé ha dodici migliaia di stazzoni, o volete botteghe, e in ciascuna ha il meno diece uomini e in tale più di quaranta tra maestri e lavoranti, e niuno vi puote fare altra arte che quella che fece il padre suo, se 'l suo valesse mille migliaia di monete d'oro, e havi ben tremilia stufe dove i cittadini si dilettano.

[25] Stat. lucch., 1362, cap. 40, pag. 105.2: E che neuna persona, di qualunqua condictione sia, ardisca o presumma andare gridando a fregi vechi, ariento, oro, perle nè pietre overo gemme o ferro vechio a vendere per la città di Lucha, borghi o sobborghi o per le sei millia, o comperare da alcuna donna o femina, se non in bottega del compratore, alcuni fregi, o ariento o oro o gemme o pietre o perle o ferro vechio, o altre cose; sotto pena di libre venticinque della dicta moneta, per ciaschuno che contrafacesse e per ciaschuna volta.

[26] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 128.11: Angniluçu di Petru di Loddo chamorle(n)gu del'uopera pagò a prete Nuciu chappellanu dela echiesia di s(an)c(t)a Maria e scie(n)dichu e pruchuratore del chapitulu e di chalonaci di s(an)c(t)a Maria sichome apare p(er) manu di s(er) Cieccho di do(n)na Rosa, p(er) piscione di cierte pontiche: cioè la ponticha dove sta el dettu chamorlengu, p(er) duo fiorini l'anno, e p(er) la ponticha posta ne·rriione di s(an)c(t)u Salvatore, la quale fu di mastru Pietru de· rRe, p(er) quindici lb. l'anno…

[27] Stat. sen., 1357-72, pag. 26.1: Ancho, providero e ordinaro che né figliuolo né fratello di maestro speziale non sia, n'essare debba chostretto aprovarsi all'arte quando la buttiga gli rimanesse per via di ridità o per altro modo che di ragione gli sucidesse, sì veramente che paghi el dritto dell'arte cioè uno fiorino.

[28] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 84.22: Io stava in una pontica, là dove venne uno a comparare cannele de cera e confietti e spezie.

[29] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 79.23: E in quelle plaze per la plu gran parte erano multe e diverse poteche e stazune ordenate de diversi artificii et altre mercadantie.

[30] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 63, pag. 137.7: Sentendo la fama sua un grossolano artefice, e avendo bisogno, forse per andare in castellaneria, di far dipignere uno suo palvese, subito n'andò alla bottega di Giotto…

[31] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 115, pag. 99.16: Se vuoli che mai non ti manchi d'avere [danari da vivere, fa ch'abbi] una bottega di qualche mestiere che sia…

- Fig.

[32] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 31, pag. 127.15: Così voglio che vi serriate nel costato uperto del Figliuolo di Dio, el quale è una bottiga aperta, piena d'odore, in tanto che 'l peccato diventa odorifero.

1.1 Locuz. Aprire (la) bottega: esercitare la propria attività commerciale.

[1] Stat. volt., 1336, cap. 8, pag. 12.13: Salvo che i decti consoli et camarlingo possano et a lloro sia licito dare parola a ciascuno d'aprire la sua bottega et di vendere delle cose per quelle cagioni et cose et a quelli tempi che credano essere bisogno o caso necessario, et di ciò nessuna pena si possa o debba pagare.

[2] Stat. prat., 1347, cap. 23 rubr., pag. 22.13: Che veruno non lavori nè apra bottega il venerdì sancto.

[3] Fr. di Giov., Ricord., 1342-48 (fior.), pag. 145.37: [Raffermato] il deto del vescovo e' mandosi il bando per Firençe, che e' no fose persona che ofendese il Ducha né sua gente, a pena de l'avere e della persona, e che ongni persona, cioè artefici, aprisono le boteghe e facesono l'arte loro, e che tuti i seralgli ch'erano fati per Firençe su pe' chanti si disfacesono, e di questo fato fu ongni uomo chontento.

1.2 Locuz. nom. Compagno di bottega: collega, persona con la quale si condivide il posto di lavoro.

[1] Stat. pis., 1304, cap. 1, pag. 654.17: Et che neuno electore possa essere ad alcuno di questi officii, nè eligere padre, nè figliuolo, u frate carnale, u compagno de la bottega, ad alcuno di questi offici.

1.3 Fras. Dimorare (stare) a bottega (in un dato luogo): esercitare la propria attività professionale in un dato luogo.

[1] Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.), pag. 121.19: Ènde charta per mano di ser Saluco di Porta Santo Donato lo quale dimora a bbotecha in dela chasa di d(omi)no Bernardo Bo[l]gharini gudici.

[2] Doc. fior., a. 1338, pag. 116.26: E dì XXIII del detto mese di nove[m]bre si paghò la ghabella della dota a ser Arigho Fei ed a' compangni comperatori della deta ghabella, e stavano a bottegha sotto chasa i Bucielli, da San Pulinare.

[3] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 71.14: Le femmine anche tutte morirono; e non conosco loro figliuoli, salvo Neri orafo, che sta dirimpetto a Vacchereccia a bottega, e à casa in Borgo San Lorenzo presso al canto a la Macina.

1.4 Fras. Fare (una) bottega: avviare un'attività commerciale.

[1] Stat. pis., 1304, cap. 66, pag. 707.10: Et che nessuno lanaiuolo de la città di Pisa possa nè debbia, per sè nè per altrui, fare alcuna bottega per tessere panni, vel per tessere alcuno lavoro d'arte di lana ad pregio; pena et bando, per ciascuno panno, vel pessuola di panno, vel alcuno altro lavoro, di soldi cento di denari.

[2] Stat. volt., 1336, cap. 12, pag. 15.24: Et che qualunque volterrano leverà o farà di nuovo bottega di decta arte paghi per entratura alla decta arte lire cinque.

[3] Stat. sen., 1356-68, cap. 53, pag. 22.23: Anco ordeniamo, che se alcuno forestiere nella città di Siena facesse boctigha, o se con alcun altro dipentore s'aconpagnasse, che 'l decto forestiere paghi al camarlengo de l'arte cinque livre di denari, [o veramente pigliando lavorio in suo capo.]

[4] Giov. Pinciardi, Ricord., 1362-69 (ssep./fior.), 4 [1369], pag. 364.22: e promette Bartolo che Ughuccio suo figliuolo farà al Borgho una botegha d'arte di lana per la detta conpagnia quando per noi se diliberà...

1.5 Locuz. nom. Fatti di bottega: affari commerciali.

[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 105.12: Di che Lamberto mio padre, essendo tornato di Francia, s'ingegnò di porlo con altrui, e puoselo con Bonamico di Giovanni Iacopi nostro vicino e amico; il quale Bonamico il mandò in Cicilia a Palermo, per fatti di bottega.

1.6 Fras. Mandare qsa a bottega: affidare una merce ad un laboratorio aritigianale, per farle subire una determinata lavorazione.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 1, cap. 68, pag. 181.13: Et che neuno panno si possa mandare a bottiga di neuno tegnitore, nè in altro lugo, se prima non è pagato el prezzo interamente.

[2] Stat. sen., 1308-67, cap. 21, pag. 174.13: Item ordinato è, che neuna persona debbia mandare per lana, o portare o mandare lana a bottega se non in panno, a pena di VJ denari per ciascuna volta chi contra facesse.

1.7 Locuz. nom. Memoriale di bottega: registro di un'attività commerciale.

[1] Doc. lucch., 1332-36, pag. 120.3: E se obrigare <civol> si volesse, sì nde faccia chosciensia a' chonpangni, e del ditto obrigho si nde faccia mensione in del memoriale di bottegha; ed ancho che neuno presti alchuna moneta né merchadantia ad alchuna p(ersona), e se-l facesse ungni danno che nde venisse alla chonpangnia sì si debbia ponere a chointo di cholui che prestasse.

1.8 Fras. Mettere in bottega qno: assumere, dare a qno un impiego all'interno della propria attività professionale.

[1] Doc. lucch., 1332-36, pag. 117.25: It. de avere, che ci asengnò a ricevere dalle testrici che misi in bottegha, cioè: da m(onna) Bonuccia in k. viij lb. Vij…

1.9 Fras. Serrare (chiudere) le botteghe: interrompere l'attività produttiva o commerciale.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 7, vol. 2, pag. 299.3: Tutte le taverne e le botteghe furono chiuse; e Giustizio fu fatto a corte…

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1015, pag. 232: In quillo dì li artifici le pontiche inserraro / Sì che per quillo jorno le Arti non laboraro; / Tucte campane de Aquila la sera se sonaro, / Et tinnerole tanto che tucti ne assordaro.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 27, vol. 2, pag. 492.32: per tale cagione il papa e ' cardinali ebbono gran paura, e lla città tutta prese l'arme serrate le botteghe, e solo si contendea a ffare steccati e bertesche sì alla città sì al gran palagio del papa, e a provedersi di vittuaglia, e co·soldati s'atendea a buona guardia, e di dì e di notte.

1.10 Fras. Stare in bottega: lavorare in una bottega.

[1] Doc. fior., 1355-71, vol. 1, pag. 80.23: Matteo di Tadeo delgli Albizi venne a stare co(n) noi per anno per istare in botega, e incomincia il termine dì primo d'agosto a(n)no ' 355. Dè avere l'a(n)no per suo salaro f. 10 d'oro.

1.11 Fras. Tenere (la) bottega: esercitare un'attività (artigianale, commerciale o notarile).

[1] Doc. fior., 1272-78, pag. 435.9: Anche diedi a Martino f. Aldobra(n)dini cho(n)pangno di Guidi setaiuolo che tiene botegha a sSa[n]ta Mariia sopra Porta lib. vij (e) s. x in fiorini dies xx d'otobre, i quali d. ebe p(er) uno drapo ad oro che ssi puose indosso a Baldovino il die che si sopellio…

[2] Doc. fior., 1281-97, pag. 519.31: Ricordanza che Ricchomano Iachopi mi fece una charta di lb. CC in fio. dies X di genaio ne l'LXXXIIJ, e fecela ser <Bent> Beni[n]chasa d'Altomena notaio <che stava> che teneva botecha soto chasa di Chava[l]chanti: <per> fecela per atenere i·lodo ch'io diedi intra lui e Dino suo filiolo.

[3] Stat. sen., 1298, dist. 8, rubricario, pag. 139.35: LXV. Che neuno lanaiuolo possa nè debbia tenere bottiga insieme con neuno conciatore o cardatore.

[4] Stat. pis., 1304, cap. 64, pag. 700.7: Et che lo notaio sia tenuto di tenere bottegha in della dicta corte, et non altre: et abbia per suo feudo, delli beni della corte, livre XVIII denari.

[5] Stat. sen., 1356 (2), pag. 8.15: Item, providdero et ordinaro che ciascheuno spetiale chi bottiga di spetiaria tenesse, debbano fare bone medicine et dricte confectioni, siroppi, unguenti, empiastri et ongne cosa per necessità d'infermo bisongna…

[6] Lett. palerm., 1371, pag. 142.11: Dicu eu primo secundum Deum et veritatem lu dictu Bartholomeu tinni la butìa ab anno V Ind. IJ preterite citra usque nunc, videlicet a tempore subversionis quondam Laurencii de Murra successi anni XVIIJ, di lu quali tempu pir parti appi lu lueri et parti di lu dictu tempu tinni in usu sou la dicta butìa: ni divi deducciri zo kindi appi et zo ki divi pir lu sou usu.

1.12 Fras. Tenere bottega sopra sé.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 24, pag. 276.2: Salvo che quelli che non fusse a la compra, non possa addomandare incanto d'alcuno avere, se non tiene bottiga sopra sè.

1.13 Fras. Tenere (ritenere) qno in bottega: far lavorare qno all'interno della propria attività commerciale o artigianale.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 27. Rubrica, pag. 276.22: Che neuno maestro dell'Arte tenga in bottiga ad insegnare ad alcuno che non sia sottoposto dell'Arte.

[2] Stat. pis., 1304, cap. 70, pag. 719.20: Et sia tenuto ciascuno tinctore di guado tenere seco in della bottegha uno lavatore per aiutare lui a lavare quella lana e panni li quali tingerà: pena di soldi cento di denari, per ciascuno, et per ciascuna volta.

[3] Stat. fior., 1357, cap. 65, pag. 369.4: Statuto et ordinato è che niuno di questa arte possa o debbia ritenere nella sua botegha alcun discepolo il qual giuochi danari ad alcun giuocho di dadi.

1.14 Locuz. Tenere (la) bottega aperta, chiusa, serrata (e sim.): esercitare o interrompere l'attività commerciale o artigianale.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 583, vol. 1, pag. 361.21: et che nel dì de la detta festa neuno ardisca o vero possa tenere la bottiga aperta, nè alcuna mercantia vendere o vero comprare...

[2] Stat. fior., 1310/13, cap. 49, pag. 43.22: E che ' rettori sieno tenuti sotto la detta pena comandare overo comandare fare, ciò è ciascheuno rettore nel suo sesto, a tutti e ciascuno artefice de la detta arte che tenghino le botteghe chiuse e serrate, sì come tenghono il die de la domenica, il die che alcuno de la detta arte e compagnia morisse.

[3] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 87 rubr., pag. 177.36: Di guardare le infrascripti festi, et non tenere botteghe aperte.

[4] Stat. collig., 1345, cap. 7, pag. 9.10: It. per modo simile ordinaro e statuiro che neuno artefice dela decta università possa nè debbia aperto tenere l'uscio dela sua boctigha nell'infrascripti dì nè in essi dì vendere nè vendere fare nela decta boctigha nè di fuore alcuna cosa.

- Bottega aperta.

[5] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 16.150, pag. 756: Pu me deleto in veritae / quando e' vego per citae / buteg[h]e averte con soe cose, / che quando e' le vego pjose; e 'n domenega e in festa, / se la fose cosa honesta, / mai no jose le vorea, / ché vêr dentro ò gran covea.

[u.r. 10.05.2010]