BOTTO (2) s.m.

0.1 botti, botto. cfr. (0.6 N) bottu.

0.2 LEI s.v. *bott‑; *bond‑/*bold‑; but(t)‑; *pott‑ 'gonfiore; cavità' (6, 1466.40).

0.3 Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 1.

0.4 In testi tosc.: Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.).

0.5 Ageno, Sacchetti, Rime, p. 15, considera la forma botti un plur. femm. in -i (su cui Rohlfs, § 362).

0.6 N La prima att. potrebbe trovarsi nella Postilla amiatina, 1087, secondo la nuova lettura e interpretazione di Breschi, Postilla amiatina: «Ille adiuvet de iure bottu» (a fronte di «de ill rebottu» delle ed. precedenti), dove bottu sarebbe usato fig. per indicare una persona velenosa (al pari dei rospi, secondo la concezione medievale), forse con valore di nome o soprannome (Bottu).

0.7 1 [Zool.] Rospo.

0.8 Elisa Guadagnini 01.05.2001.

1 [Zool.] Rospo.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 13.2735, pag. 292: Aspro veleno dico ch'è nel botto / Che per freddezza fa le membra morte, / Ha gli occhi ardenti e il corpo come un otto.

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 10.12, pag. 9: Per ascoltare i tuo' nuovi sermoni / di cave, di sotterra e di marmotti, / del veder lei riebbi i vaghi doni; / quando gridavi coccodrilli e botti, / scovrì gli orechi per udir tuo' soni / con risi più che mai d'amor condotti.

[u.r. 16.02.2010]