0.1 buchi, bucho, buco, bugio, busi, buso, busso, buxi, buxo.
0.2 Da buca.
0.3 Doc. fior., 1286-90, [1288]: 1.
0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1286-90, [1288]; Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.).
In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300; Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).
0.7 1 Spazio vuoto entro un materiale solido, aperto da una parte o che permette il passaggio da parte a parte; foro. 1.1 Apertura, cavità (nel terreno o negli alberi) tale da offrire riparo ad animali; tana, nido. 1.2 Luogo chiuso e riparato. 1.3 Fig. Luogo chiuso nelle profondità della Terra, accessibile da un'apertura superiore. 1.4 [Per fraintendimento del lat. forum]. 2 Apertura che consente l'ingresso in un vano. 2.1 Orifizio del corpo umano (in contesto metaf.).
0.8 Fabio Romanini 19.11.2001.
1 Spazio vuoto entro un materiale solido, aperto da una parte o che permette il passaggio da parte a parte; foro.
[1] Doc. fior., 1286-90, [1288], pag. 202.17: p. It. per una asse da sedio con quattro buchi per gli 'nponitori de' chavalli, s. xiiij.
[2] Memoriali bologn., 1279-1300, 3.13, pag. 9: Disse l'altra comadre: «Per Deo, quel buso stagna, / ché fat'hai tal lavagna, - podrisi navegare».
[3] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 25.21: E [[Ipocras]] fecie prendere una botte vota, e feciela enpiere di chiara acqua di fontana, e fecie fare nel fondo XII buchi, e li chiuse con dodici zipoli...
[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 92, pag. 432.24: Di questo bitume volle Idio che questa arca fosse armata: questo significa, ne l'anima tua, che non ci dee essere rimaso nullo buco, nullo fessolino, onde acqua possa entrare.
[5] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. I, 20, pag. 108.18: tolle lo strolobo quando il cielo è stellato e raguarda il polo, cioè la tramontana, per l'uno buco e per l'altro del mediclinio e segnisi la moltitudine de' gradi ne la quale sia stato el mediclinio...
[6] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 7.53, pag. 66: Ne la settima pon li fieri marchi / che marcan li ladron ne' luoghi bui, / onde non son mai di vergogna scarchi; / ké, come di soppiatto punge altrui / la serpe, così il fur per ogni buco / entra in silentio, dirubando altrui.
[7] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 78.8: Item riobarbaro sì vuol esser de chollor çiallo e in veçiuda grosso e sallido sença buxi e quando ello se speça dentro ello resenblla a chollor çalleto e rosseto ed à segni sì como vene...
[8] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 208.5: tu Sceva, passato d'uno dardo per lo fianco, e rotto il viso con sassi, e l'elmo già per li colpi disutile, e lo scudo per li spessi buchi già perduto, ti gittasti in mare...
[9] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1323, pag. 85: Poi al sepulchro andai e stava suso / de qua de là vardando chon gran planto / pur per veder qualche sfesura o buso, / a zo che io vedese el chorpo santo / del mio fiol, e niente me valea, / ch'el iera chluso intorno tuto quanto.
[10] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 20, pag. 625.16: Che sì chome il zufolo che ssi suona conviene ch'abbia prima la nota da cholui che 'l suona e gli atti delle dita, i quali si ponghono e lievano in sul buco del zufolo...
[11] San Brendano ven., XIV, pag. 184.22: e davanti la spelonca de ver levante s'iera una fontana molto bela e redonda e insiva l'aqua fuora de la viva piera e iera a pruov' a la intrada de la spelonca o' stava lo santo servo de Dio, e lo rielo per spazio de uno brazo sì entrava in la piera ch' (i)era tuta sfloregada de picoli busi.
1.1 Apertura, cavità (nel terreno o negli alberi) tale da offrire riparo ad animali; tana, nido.
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 34, pag. 133.3: Tortola è uno uccello di gran castitade, e volentieri dimora dilungi da gente. E tutto verno dimora ne' buchi degli arbori, quando le penne le sono cadute, e fa il nido de' suoi figliuoli...
[2] Virtù del ramerino, 1310 (fior.), pag. 755.10: Se serpe o serpente fosse in alquno bucho e tu ttorai de· rramerino e fara' ne fuoco sì che 'l fumo entri in quello bucho, sì nne uscirae fuori o vi morrà entro.
[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 37, pag. 44.3: Empiono una noce di solfo, e di cera, e di paglia, e questa noce incendono al fuoco, e mettonla nel luogo della talpa, sicchè 'l detto buco riceva l'aria dall'uno lato, e dall'altro sfiati; ed in questo modo il fumo riempie il buco, e muore la talpa, o ella si dilegua.
[4] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 37, vol. 5, pag. 123.6: [8] Vada la bestia nello buco suo, e nella spelonca sua si stia.
[1] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 151.21: La colonna e il cànape era lungo bene un miglio su per altezza, lo piè della colonna era fermà giù nel fondo dell'acqua; disse San Brandano a' suoi frati: "Mettete la nave dentro per qualche modo in qualche bugio e vedrete questa maraviglia di Dio".
1.3 Fig. Luogo chiuso nelle profondità della Terra, accessibile da un'apertura superiore. || [2], sebbene il referente sia lo stesso, è rif. piuttosto all'apertura che al luogo inferiore.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 32.2, vol. 1, pag. 543: S'ïo avessi le rime aspre e chiocce, / come si converrebbe al tristo buco / sovra 'l qual pontan tutte l'altre rocce, / io premerei di mio concetto il suco / più pienamente; ma perch'io non l'abbo, / non sanza tema a dicer mi conduco...
[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 547.12: però che lli aviene a discrivere il tristo buco, cioè il foro per lo quale cadde il diavolo del Cielo, sopra il quale sono fondati tutti li circuli d'Inferno.
1.4 [Per fraintendimento del lat. forum].
[1] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 411.12: E li fori e ' buchi pare che si convengano all'amore; e chi potrebbe credere che si potesse trovare la fiamma inn istretto buco? || Cfr. Ov., Ars. am., I, 79: «Et fora conveniunt (quis credere possit?) amori: / Flammaque in arguto saepe reperta foro...».
2 Apertura che consente l'ingresso in un vano.
[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 42 rubr., pag. 291: Et anco de l'angelo il quale descexe dal celo, il quale tolse via la petra, la qale era al buco del monumento...
2.1 Orifizio del corpo umano (in contesto metaf.).
[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 93.5, pag. 211: Ed èmmi sì turato ogni mi' buco, / ch'i' ho po' che dar e vie men che tenere: / ben m'è ancora rimas' un podere, / che frutta l'anno il valer d'un sambuco!
[u.r. 21.03.2014]