BUDELLO s.m.

0.1 budele, budella, budelle, budelli, budello, budellu, budellus, budelo.

0.2 DEI s.v. budello (lat. botellum).

0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. lucch., 1288; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1301-1303; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. budello culare 1.4; empiersi il budello 1.5; giurare per le budella di 1.6; per le budella di Dio 1.6.

0.7 1 Intestino, interiora di animale o umane. 1.1 [In partic.:] interiora di ovini utilizzate per la fabbricazione di corde musicali. 1.2 [Anat.] [Rif. all'ombelico e nell'espressione budello del bellico:] il cordone ombelicale. 1.3 Involucro dell'intestino di animale riempito di carne, salsiccia. 1.4 [Anat.] Locuz. nom. budello culare: ultimo tratto dell'intestino, retto. 1.5 Fras. Empiersi il budello: mangiare a sazietà. 1.6 [Con connotazione triviale, in imprecazioni o formule di giuramento pronunciate con ira]. Locuz. escl. Per le budella di Dio. Fras. Giurare per le budella di qno. 2 Fig. Luogo sotterraneo profondo e oscuro, fitto di cunicoli.

0.8 Fabio Romanini; Elena Artale 11.08.2004.

1 Intestino, interiora di animale o umane.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 31.20: Questa sì è quela la qual à trapassadi li mei entiriori, çoè lo meu core e le mei budele con li soi lançoni, et eu no posso en neguna mainera comovre li mei lançoni encontra de lei.

[2] Doc. lucch., 1288, pag. 26.5: ciascuno di loro andrà in q(ue)lla t(er)ra là u coma(n)drà lo s(oprascript)o Cecio (et) Bonaiu(n)cta (et) quine farano (et) lav[or]era(n)no co·lloro mani tucte quante budella di bu (et) elli ara(n)no u elli potranno avere i(n) buona fede sensa alcuna fraude.

[3] Ricette mediche toscane, XIII (tosc.occ.), Ricetta 2, pag. 154.5: Memoria della medicina che si vole fare a' rocti se lle budella sono andate nella chullia: si fae fare un bangno d'aqua e fa bollire...

[4] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 26, pag. 47.33: e la calchatrice viene e sì lo mangia sano e salvo; e quando questo si è in corpo si li rompe le budella e esceli fuore del corpo e fanne grande allegreççe...

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 16, pag. 187.14: Ella guardava uno corpo morto che non fosse seppellito, tanto che le fiere ne levavano la carne: poi prendea li nervi, le budella e 'l sangue, se ella avesse mestiere di quelle cose.

[6] Stat. sen., 1301-1303, cap. 15 rubr., pag. 14.10: De le calze e de le corregie e de' borselli e delle budella.

[7] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 17.11, pag. 376: / destrier veder andar a voite selle, / tirando per lo campo lor segnori, / e strascinando fegati e budelle; / e sonar a raccolta trombatori / e sufoli, flaùti e ciramelle / e tornar a le schiere i feritori.

[8] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 10, pag. 94.13: la quinta è per ritrarre i menbri al loro propio luogho, sì come di ritralle le budella che a molte gienti avallano...

[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 157.10: O qualunque leoni abitate in questo scoglio, squarciate il mio corpo, e consomate le scelerate budelle con crudele morso.

[10] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 209.25: O come è scellerata cosa nascondere le budella nelle budella, e ingrassare l'affamato corpo del manicato corpo; e l'uno animale vivere della morte dell'altro!

[11] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 86.19: Sikì alcuni di loru in mezu di killi prati fachianu braxi di focu, alcuni taglavanu li budelli et li autri interiuri di killi animali.

[12] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 60, par. 1, vol. 2, pag. 95.11: Nullo ardisca overo presuma boto overo giuramento fare al corpo overo al sangue overo ad alcuna generatione de budella overo de membre d'esso Dio e segnore nostro Ihesu Christo...

[13] Ingiurie lucch., 1330-84, 85 [1344], pag. 35.6: Elli coviene che io ti talli lo vulto (e) caveti le budella...

[14] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 96r, pag. 36.17: Estum sti... intestinum, quod dicitur budellus, vel est via ventris, vel podex; unde Estalis lis... eminens pars natium, vel est intestinum, quod dicitur budellus, vel est anus, vel via ani.

[15] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 28.20: perciò che 'l calore de lo stomaco, voglendo trovare in che adoperi, et non trovandolo, tra' de le budella quel che vi truova dentro, et così riempie sé di mala bruttura.

[16] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu mali..., cap. 14, pag. 585.29: Altra infirmitati naxi in la ventri di lu cavallu e fa rugitu in la ventri di lu cavallu, zò esti in li budelli, e fa gittari a lu cavallu lu stercu non digestu e mollu comu aqua.

[17] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), Indice dei capp., pag. 133.1: [C]LXIIII. De li vermi abundanti nel budella del c.

1.1 [In partic.:] interiora di ovini utilizzate per la fabbricazione di corde musicali.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 165 rubr., vol. 2, pag. 303.1: Di non fare sevo et corde di budella ne la città o vero presso ad uno millio.

[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 29, pag. 38.13: Dapuo' longo tempo fo atrovadha una gajandra morta et era tanto seccha k'ello no era remaso se no li nervi che se tegniva a lei a modo de corde de budello.

1.2 [Anat.] [Rif. all'ombelico e in budello del bellico:] il cordone ombelicale.

[1] Gl Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 292, pag. 321.8: Li grandi menbri e gli piccoli si sono d'una vena che tocca al suo bellico, cioè al suo budello; sed ella è troppo tortigliata al ventre della madre, egli tira la vena che tocca al menbro, e diventa piccolo; e se il budello del bellico non è tortigliato, le vene istanno larghe...

1.3 Involucro dell'intestino di animale riempito di carne, salsiccia.

[1] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 104r, pag. 36.22: Farcum ci... salcicia vel budellus plenus carne minuta et farcita.

1.4 [Anat.] Locuz. nom. Budello culare: ultimo tratto dell'intestino, retto.

[1] F Fr. di Giov., Libro, 1337-61 (fior.), [Ricette, 1342]: A chi avese male che-l budellochulare uscisse altrui fuori molto ispeso, e no· lo potese rientrare dentro. || Artale, Drittafede, p. 194.

1.5 Fras. Empiersi il budello: mangiare a sazietà.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 209.14, pag. 248: ma, s'io guarisco, quel tuo monacello, / piacciati riveggiamo in una cena / che è colà su nostro signor novello; / gli altri pensier vadan per una vena, / ché non ci ha meglio che empiersi il budello.

1.6 [Con connotazione triviale, in imprecazioni o formule di giuramento pronunciate con ira]. Locuz. escl. Per le budella di Dio. Fras. Giurare per le budella di qno.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 5, pag. 528.27: ma non ritrovandosi, cominciò a giurare per le budella di Dio che e' gli conveniva cognoscere e saper se egli s'usava a Firenze di trarre le brache a' giudici quando sedevano al banco della ragione.

[2] Miracolo d'una monaca, XIV (fior.), pag. 18.15: E sappiate che s'io di voi non òe mio desio anzi che passi tre giorni io vi giuro per le budella del mio padre e della mia madre ched io metterò a fuoco e a fiamma tutto questo munistero e tutte le donne che ci sono dentro...

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 49, pag. 112.31: Disse il cavaliero, quasi sdegnato: - Facci che ti piace, per le budella di Dio, se ce l'avesse a punire, la lingua con che lo disse gli farei trarre dalla canna.

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 145, pag. 329.25: e guatando or l'uno or l'altro, dice: - Per le budella di Dio! se posso sapere chi buffa a questo modo, io lo farò savia buffare per altro verso.

[5] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 7, pag. 18.1: E se questo non fati, anci che la candela sia arsa, e' çuro per le budelle de la mia madre che meterò a foco et a fiama questo monastero.»

2 Fig. Luogo sotterraneo profondo e oscuro, fitto di cunicoli.

[1] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 17, ch., pag. 258.3: Rispondiamo che in alquanti luoghi dov'era in prima l'acqua, ch'ella ve è venuta meno ed è ricoverata ne le budella della terra; e quella terra prima rimase bagnata e poi si seccò.

[u.r. 06.10.2010]