BUFERA s.f.

0.1 bufera, bufere, buffera.

0.2 LEI s.v. *bof(f)‑/*buf(f)‑; *pof(f)‑/*puf(f)‑ 'colpo; suono imitativo' (6, 379.14).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.).

0.7 1 Vento impetuoso che travolge in un movimento vorticoso cose e persone.

0.8 Rossella Mosti 04.04.2001.

1 Vento impetuoso che travolge in un movimento vorticoso cose e persone.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 5.31, vol. 1, pag. 80: La bufera infernal, che mai non resta, / mena li spirti con la sua rapina; / voltando e percotendo li molesta.

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 5, 25-27, pag. 143, col. 1.5: e dixe la bufera quaxe l'uxanza infernale, la quale mai non resta; dixe che menava l'anime l'una in l'altra e per tal modo le molestava...

[3] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 3.56, pag. 49: Questo assessor, che ne l'Inferno siede, / con la coda, cioè col fine, avisa / catuna sedia a chi a lui accede. / Dopo questo sottilmente divisa / la buffera de' venti, che dimostra / lo gran peccato di Semiramisa...

[4] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 11, pag. 245.19: Quanto ci fanno tremobundi e paurosi le bufere delli impetuosi venti, i terremuoti, i focosi baleni, li orribili tuoni e le irreparabili folgore, e ogni impressione dell'aria!

[5] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 42, pag. 290.14: La bufera infernal. «Bufera», se io ho ben compreso, nell'usitato parlar delle genti è un vento impetuoso [e] forte, il qual percuote e rompe e abatte ciò che dinanzi gli si para; e questo, se io comprendo bene, chiama Aristotile nella Metaura «enephias», il quale è causato da essalazioni calde e secche levantesi della terra e saglienti in alto…

[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (i), par. 42, pag. 481.10: Ed era questo fracasso Non altrimenti fatto, che d'un vento Impetuoso, da sé, come è il turbo o la bufera, de' quali è detto di sopra, dove vi dimostrai, secondo Aristotile, come questi venti impetuosi si generano, li quali vi dissi essere due, cioè «tiphon» e «enephias», e però qui reiterare non bisogna...

[u.r. 11.02.2008]