BUFFA (1) s.f.

0.1 bufe,buffa, buffe.

0.2 LEI s.v. *bof(f)-; *buf(f)-; *pof(f)-; *puf(f)- 'gonfio; cavo' (6, 447.29).

0.3 Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.); <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Stat. volt., 1348; Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: F Bagni di Pozzuoli, c. 1290-c. 1310 (napol.); Leone di Corciano, c. 1350 (perug.).

0.5 Locuz. e fras. avere a buffa 1.1; dir buffa 1.2; fare a buffa 1.3; mostrare le buffe 1.4; stare in buffe 2.1; uomo di buffa 2.2.

0.6 A Doc. fior., 1279-80: Giovani Buffa.

0.7 1 Beffa, derisione; falsità. 1.1 Fras. Avere a buffa: farsi beffe di qsa; considerare non vero. 1.2 Fras. Dir buffa: raccontare il falso. 1.3 Fras. Fare a buffa: barare (al gioco). 1.4 Fras. Mostrare le buffe: ingannare, mostrare una cosa per un'altra. 2 Sciocchezza, cosa da poco. 2.1 Fras. Stare in buffe: scherzare; fare futili chiacchiere. 2.2 Locuz. nom. Uomo di buffa: uomo da poco, buffone.

0.8 Rossella Mosti 04.04.2001.

1 Beffa, derisione; falsità.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 224.5, pag. 259: Ma che te mova umilità è buffa, / che già umile me non fusti, mentre / non dottasti aver meco la ciuffa / de te che grand'è a cor picciul on v'entre.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 84.28: E quando l'uomo èe nella Chiesa sì si dee mantenere molto onestamente, e fare onore, e riverenza a Dio e a' santi, perciocchè 'l luogo è santo, et è stabilito per Dio pregare, non niente per ridere, nè per giucare, nè per buffe, nè per truffe fare.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.133, vol. 1, pag. 378: Irato Calcabrina de la buffa, / volando dietro li tenne, invaghito / che quei campasse per aver la zuffa...

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 30, 31-45, pag. 711, col. 1.21: Quando Symone udí questo, acorsese della beffa ch'i feva lo dicto Zanne, e dixea: 'De, no, meser, nui lo provederemo in altro'; ed ei rispuose: 'Io voglio pur cosí'. Elle fon buffe: ché, se 'l dicto Symone no volse che 'l se palezasse lo facto, convenne pur esser scritto nel testamento quello lasso.

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 22, pag. 110.21: Lo galefar insemo e rebutar l'un l'altro per gabo e per solaçço le parole de truffe e de bufe...

[6] Comm. Rim. Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 180, pag. 979.12: Sono cotali vecchie che dicono di far malie e fanno loro incanti alle fosse de' morti; dice che sono buffe e inganni.

[7] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 37, pag. 268.5: Allora il cavaliere, che cognobbe le sue buffe e 'l suo mal dire, il fe' menare in cucina e fe'gli dare mangiare come a sogliardo e poi il fe' cacciare via; e da costui dirivò il nome de' buffoni, e puossi dire che la maggior parte di quelli che sono oggi sieno veramente discesi di costui, però che sono poltroni e bugiardi e maldicenti de' gentili uomini...

[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 20.78, pag. 146: Folle è qual crede, in questo mondo, loco / dove si possan tener fermi i piedi, / ché tutto è buffe e truffe e falso gioco.

[9] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 79, col. 2.10: E acciocchè questo non para buffa, cioè che i sensi si debbono lassare, rendesi tale ragione.

[10] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 61, S. Pietro martire, vol. 2, pag. 542.20: Nel quale ordine, come lodevolmente vi vivesse entro, messere Innocenzio papa ne la sua Pistola il dichiara così dicendo: "Con ciò sia cosa che san Piero, nel tempo de la sua adolescenzia, saviamente si scostasse de le buffe del mondo, trasportossi a l'ordine de' frati Predicatori. || Leg. aurea, LXI, 422: «In quo quidem ordine quam laudabiliter vixerit, Innocentius papa in sua epistola aperit dicens: 'Cum enim beatus Petrus a mundi fallaciis in adolescentie annis provide declinasset, ad ordinem fratrum predicatorum se transtulit».

[11] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 64.377, pag. 64: Ben che tu pai truffa, / e' non ti terrà buffa / chi t'intenda...

1.1 Fras. Avere a buffa: farsi beffe di qsa; considerare non vero.

[1] F Bagni di Pozzuoli, c. 1290-c. 1310 (napol.): Una fïata, trovase, / se nce bagnò una scrufa. / Qual multo à le scrofole, / nullo hom l'aia ad bufa. || Pelaez, Bagni di Pozzuoli, p. 107.

[2] Leone di Corciano, c. 1350 (perug.), pag. 146.24: Per tale manera quisto garsone morìo del morso de quillo escorpione e perciò dice Maccobrio de summie e visione che alcuna fiada ei summie non sie voliono avere a buffa.

1.2 Fras. Dir buffa: raccontare il falso.

[1] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), III, ott. 10.4, pag. 214: Molti scontrazzi, e molti aguati furo / da ogni parte, e talora con zuffa, / che di mettergli in rima non mi curo, / che leggiermente ne potrei dir buffa; / ma nelle cose grandi m'assicuro, / che si sa 'l ver, quando l'un l'altro attuffa…

1.3 Fras. Fare a buffa: barare (al gioco).

[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 214.146, pag. 278: Ha zara l'uom cui tocca il mal denaro. / Vuo' tu disparo o paro - o fare a buffa? / Chi ti truffa - due volte caccial via, / Chè gli è presa la via - di non tornare / Per volersi emendare.

1.4 Fras. Mostrare le buffe: ingannare, mostrare una cosa per un'altra.

[1] f Esopo volg., XIV: Così si dee fare di coloro che fanno tradimento, sicchè tu mi mostrassi le buffe, ma nondimeno vatti con Dio, uomo, e non dubitare. || TB s.v. buffa.

2 Sciocchezza, cosa da poco.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 113, pag. 373.19: Saviamente tacere è bene, e sobriamente mangiare è bene, dunque secondo questo modo, tacere, e mangiare sono animali. I' ti dico per me, ch'io me ne giucherò, e non finirò di far beffe di queste sottili buffe. || Sen. Ep. XIX, 113, 21: «Ego mehercules titillare non desinam et ludos mihi ex istis subtilibus ineptiis facere».

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 35, terz. 65, vol. 2, pag. 128: e fu la sera di Calen di Maggio, / uccellando l'un l'altro, e la baruffa / si cominciò coll'arme, e coll'oltraggio, / e furne assai fediti in quella zuffa, / ed a Ricoverin de' Cerchi il naso / tagliato fu, che non gli parve buffa.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 10, pag. 26.20: O questi son li trastulli de' buffoni, e' diletti che hanno li signori! Per altro non son detti buffoni, se non che sempre dicono buffe...

2.1 Fras. Stare in buffe: scherzare; fare futili chiacchiere.

[1] f Cavalca, Pungilingua, a. 1342: Non ci ha per nessun modo nè tempo nè luogo di stare in buffe nè in truffe. || Crusca (Gl.) s.v. buffa.

[2] Stat. volt., 1348, cap. 12, pag. 25.20: E quando e frategli sono adunati a la messa, a la predica o a disciplina non ne stieno a ciancie, nè in buffe nè vagabundi cogli ochi guardando l'uno l'altro o insieme parlare, ma silentio tenere e stare con grande divotione col cuore e cogli ochi a Jesu Cristo crocifisso.

2.2 Locuz. nom. Uomo di buffa: uomo da poco, buffone.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 24, terz. 31, vol. 2, pag. 4: E 'l Siniscalco del Re d'Inghilterra, / nel cui terren si dovea far la zuffa, / e dovia terminar la detta guerra, / veggendo a Piero schifar la baruffa, / e la sera venire, a Carlo disse: / Partitevi, che questi è uom di buffa.

[u.r. 26.09.2008]