BULICAME s.m.

0.1 bollicame, bulicame, bullicame.

0.2 LEI s.v. bullicare.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 2.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.7 1 Nome proprio di una fonte calda vicina alla città di Viterbo. 2 Sorgente di acqua calda.

0.8 Fabio Romanini 20.12.2001.

1 Nome proprio di una fonte calda vicina alla città di Viterbo.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 14, 73-84, pag. 388, col. 1.2: dixe ch'a Viterbo là dov'è una fontana che appella Bullicame, che i sorge aqua calda perché termena in le visere della terra cum solfano...

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 14, pag. 261.17: E fa comparatione de li rusceli che esceno del Bulicame de Viterbo, li quali parteno tra loro le meretrici e fansi pagliaroli...

[3] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 107, pag. 584.24: E chiamalo «bulicame» da un lago il quale è vicino di Viterbo, il qual dicono continuamente bollire, e da quello bollire, o bollichio, esser dinominato «Bollicame»...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 18.51, pag. 140: E i Saracin, di ch'io presi gran dubio, / così distrusse, come fosser stati / nel Bulicame o dove arde Vesubio.

2 Sorgente di acqua calda.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.117, vol. 1, pag. 204: Poco più oltre il centauro s'affisse / sovr' una gente che 'nfino a la gola / parea che di quel bulicame uscisse.

[2] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 66, pag. 827.14: e li lidi tessuti di vele e l'acqua che fumma per lo zolfo e 'l bulicame fumma per lo zolfo ecc.; e molte donne v'andavano.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. II, cap. 14, vol. 1, pag. 79.20: E gli Romani vi mandavano gl'infermi per cagione de' bagni ch'escono del bulicame, e però fu chiamata Vita Erbo, cioè vita agl'infermi, overo città di vita.

[u.r. 26.09.2008]