CADÉVOLE agg.

0.1 cadevele, cadevile, cadevili, cadevole, cadevoli, cadivili.

0.2 Da cadere.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.3.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.); Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Che sta per cadere, debole, malsicuro. 1.1 [Detto del sole:] che tramonta. 1.2 Fig. [Detto della vecchiaia:] privo di forze e vigore. 1.3 Fig. [Rif. alle cose terrene:] che ha breve durata, effimero, fugace.

0.8 Roberto Leporatti 21.12.2001.

1 Che sta per cadere, debole, malsicuro.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 245.7: ma piccolo uso è in quelli; però che quelli medesimi venti, che danno tutte le cose, scuotono quello mal fermo, e cadevole per la troppa leggierezza.

1.1 [Detto del sole:] che tramonta.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 174.7: Lo cadevole sole era già ne' liti Testesii; e 'l marito Pico indarno era aspettato dagli occhi e dall'animo della Cantante moglie...

1.2 Fig. [Detto della vecchiaia:] privo di forze e vigore.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 216.25: e passò lo spazio della gioventù: e passati gli anni del mezzo tempo, discorse per la inchinevole via della cadevole vecchiezza.

1.3 Fig. [Rif. alle cose terrene:] che ha breve durata, effimero, fugace.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 16, pag. 240.5: Et anche e' medesmo disse: inperciò che le cose umane son fragole e cadevole, sempre dovemo acquistare cui noi amiamo, e da cui noi siamo amati con amore e con benivolenza, e per drita e tutta alegreza.

[2] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 434.9: e poi guardando inn- el asprissimo travito u' sono or cinbellato, comotto sono a ttei mostrare verissime e certe prove, come vane e cadevile siano tucte queste cose, che sotto la volvevile mondana ruota sono…

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 9, vol. 2, pag. 102.9: Troppu su cadivili et troppu fragili et semelyanti a li vuci di li citelli quisti, qui si chamanu forzi oy rikizi humani.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 39, vol. 2, pag. 60.4: acciò che per asempro si raffreni la impotente ambizione degli uomini, e no· ssi stimi alcuna cosa per forza avere fortezza, né potere fuggire a tempo le calamità innate nelle mortali e cadevoli cose del mondo.

[u.r. 14.01.2009]