CALIGARE v.

0.1 caliga, caligare.

0.2 Lat. caligare (DEI s.v. caligare).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Detto del tempo atmosferico:] diventare scuro a causa dei fumi (dell'Etna). 2 [Detto degli occhi:] offuscarsi (per vecchiaia o patologia).

0.8 Paolo Squillacioti 15.10.2001.

1 [Detto del tempo atmosferico:] diventare scuro a causa dei fumi (dell'Etna).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 8.67, vol. 3, pag. 127: E la bella Trinacria, che caliga / tra Pachino e Peloro, sopra 'l golfo / che riceve da Euro maggior briga, / non per Tifeo ma per nascente solfo, / attesi avrebbe li suoi regi ancora...

[2] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 203.3: e dice che caliga, cioè afumica tra 'l detto monte Pachino e 'l detto monte Peloro, sopra quello golfo che dal vento Euro riceve maggiore briga ec., cioè più tempestato...

2 [Detto degli occhi:] offuscarsi (per vecchiaia o patologia).

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 2, pag. 159.31: Da quel tempo insino a trentacinque anni prendea once sei di pane d'orzo, e un poco di foglia cotta sanz'olio; ma sentendo per questa tanta astinenzia caligare li suoi occhi, e tutto il corpo empiersi d'impetigine e di certe altre pericolose macule, come per gran discrezione cominciò a usare dell'olio colle predette vivande...

[u.r. 08.10.2020]