0.1 caliggine, caligin, caligine, caligini, calligine.
0.2 Lat. caligo, caliginem (DELI 2 s.v. caligine).
0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.).
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 [Detto del tempo atmosferico:] oscuramento causato da pulviscolo nell'aria; nebbia, fumo. 1.1 Tenebra-luce (del terzo cielo). 1.2 Polvere sollevata con il movimento. 1.3 Fig. 2 [Med.] [Detto degli occhi:] offuscamento (per vecchiaia o patologia). 2.1 Fig. 3 Fig. Ottenebramento della mente.
0.8 Paolo Squillacioti 15.10.2001.
1 [Detto del tempo atmosferico:] oscuramento causato da pulviscolo nell'aria; nebbia, fumo.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 442, pag. 116: Quii en strasoz e horrij, terribi de figura, / Plu nigri ka caligine, la faza i han agudha, / La barba molt destesa, li crin de grand sozura...
[2] Gl Gloss. prov.-it., XIV in. (it.sett./fior./eugub.), pag. 122.8: Guza .i. caligine.
[3] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), I, 14, pag. 168.16: il fuoco il quale à grande potenza sopra 'l fummo ch'è levato, cioè sopra il vapore, si purga quello cotale fummo da la caligine...
[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 223.22: Dunque abbandoniamo questo luogo, lasciati ivi pochi de' nostri: colliamo le vele, e tre dì con oscura caligine per lo pelago erriamo e tante notti con tenebroso cielo.
[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 92.23: La casa ee nelle valli di sotto dalla spilonca nascosa, sanza sole, non ricevente alcuno vento, trista, e piena di freddo, e ee sempre sanza caldo, e sempre abbonda di caliggine.
[6] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 33.7: Le nebbie mescolate con caligine, bruzzoli della dubiosa luce, escono quivi della terra.
[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 391.17: La polvere si volle alle mura con oscura caligine...
1.1 Tenebra-luce (del terzo cielo). || (Mancini, Iacopone.Laude, p. 686).
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 71.38, pag. 300: Cielo umano passa, l'angelico trapassa, / ed entra en la caligine col Figlio della Virgine.
1.2 Polvere sollevata con il movimento.
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 78, terz. 5, vol. 4, pag. 34: E' Modonesi udendo la caligine, / popolo, e Cavalier vi cavalcaro / la notte innanzi, che 'l Signore origine.
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 90, pag. 426.18: Quando appare il sole, caccia via tutte le tenebre: così Cristo, sole e luce vera, cacciò via ogne tenebra e ogne caliggine di questo mondo.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 11.30, vol. 2, pag. 176: Così a sé e noi buona ramogna / quell'ombre orando, andavan sotto 'l pondo, / simile a quel che talvolta si sogna, / disparmente angosciate tutte a tondo / e lasse su per la prima cornice, / purgando la caligine del mondo.
[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 9.58, pag. 110: Discaccia la caligine del petto / Della terrena gravezza, e rischiara / Col tuo splendore ogni fusco concetto.
[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 21, pag. 386.33: l'anima dal Cielo discende, mandata e creata da Dio; e il Cielo in sè la riceve ritornante a colui che lla creòe, poi ch'ella è abstersa dalla caligine del peccato.
[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 4, vol. 1, pag. 123.28: E cussì, oscuratu lu nomu di Marcu Perpenna, lu consulatu sou falsu et semelyanti di una caligini e lu triumphu cadivili, peregrinau malamenti in estrania citati.
[6] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 78.8, pag. 623: Ben è lontan da quel che par, l'aspetto / vostro benigno, umìle, che s'aretra / da lume d'umeltate e tèn la tetra / caligin de superbia in grande affetto.
2 [Med.] [Detto degli occhi:] offuscamento (per vecchiaia o patologia).
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 571.2: 70. E come lume ec. In questa parte mostra l'Autore come la smarrita vi[st]a li fu per Beatrice restituita, e cacciatogli degli occhi ogni caligine.
[2] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 17, pag. 97.2: E detta questa parola, incontanente venne una caligine sopr'agli occhi del detto Mago, e accecando in tutto, andava palpando, e cercando chi gli porgesse la mano.
[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 37, col. 1.4: Alle cateratte nuove che vengono agli occhi. Colorio assai fine a chiarificare il vedere e mandare via la caligine ecc.: fele di pernici d. I, mele d. II, sugo purificato di finocchi d. III, poni in ampolla di vetro e apicchala per sette dì poi l'aopera, e è eficace.
[4] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 6, pag. 12.15: [14] Item lu feli di li pernichi leva omni caligini di l'occhi.
- [Vet.] [Masc.].
[5] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di la infirmitati..., cap. 17, pag. 587.26: e multi volti kisti homuri generanu in li occhi caligini, zò è lippitudini, ancora pannu, pir la quali infirmitati lu cavallu non pò vidiri sì comu si conveni.
[6] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 52, pag. 173.20: Adeve' alli cavalli varie infirmitate in l'occhi, alcuna fiata le lac(r)ime, alcuna fiata calligine, alcuna fiata nuvula, alcuna fiata turbinero.
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 53.11: Dice il testo, che Aristotile fu maestro di coloro che sanno, il quale colli comandamenti di filosofia, sì come con diversi raggi di sapienzia, aluminò il mondo, e sì come forbita la caligine delli occhi raconciòe le menti delli uomini a continuare la sper[ie]nza della veritade.
3 Fig. Ottenebramento della mente.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 7, pag. 217.15: e però paiono loro doppie le cose ch'e' veggono, e iudicanle confusi dalla caligine della invidia, che meno veggendo più veggano, con ciò sia cosa che quello che com'egli ee non possano vedere...
[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. III, cap. 24, pag. 620.5: Anchora, [non] volendo che 'l splendore del facto de la fè, lo quale requere summa purità, per acti de qualunque inquisitori dell'eretica pravità indiscreti e malvasi fire obscurati per caligine de tenebroso fumo e per avaricia d'essi jnquisitori...
[3] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 18.2, pag. 375: Quanta ignoranza è quella che' moderni / offusca ognor con caligine oscura!
[u.r. 08.10.2020]