CAOS s.m.

0.1 caos, caòs, caoso, caòsso, chaos, schaos.

0.2 Lat. chaos (DELI 2 s.v. caos).

0.3 Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.7 1 Stato confuso degli elementi prima della formazione dell'universo. 2 Disordine, ammasso confuso di cose. 3 Divinità primitiva, principio originario di ogni altra divinità.

0.8 Francesca Gambino 27.12.2001.

1 Stato confuso degli elementi prima della formazione dell'universo.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 96.8, pag. 245: Poi che mostratata t'è la via verace, / la qual, se vuoli amar, deg[g]i tenere. / E se la segui ben, como conface, / in ciascun caoso, ov'è mio podere, / fòra sarai di ciò che ti dispiace... || Probabile allusione alla dottrina di Empedocle, secondo cui il mondo è costituito dalla discordia dei vari elementi, cessando la quale e subentrando l'amore, il mondo si converte nel caos.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.43, vol. 1, pag. 196: pensai che l'universo / sentisse amor, per lo qual è chi creda / più volte il mondo in caòsso converso...

[3] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 12, pag. 131.17: chiamando cotale amore 'caos', cioè confusione di molti e diversi uniti effetti.

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 12, 28-45, pag. 336, col. 1.13: et in questo tempo ogne cosa s'ameschiava insem'e fevase del mondo un caos...

[5] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 221.28: Caos è una materia grossa e rozza, della quale separandola fue creato il mondo.

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 42, pag. 185.3: Intende Giove di fare l'universo tornare in caos come già fu?

[7] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 43, vol. 2, pag. 70.27: A buona fede dunque teniamo, che la detta prima materia fu una cosa confusa, e inordinata, e però è detta chaos, ed abisso.

[8] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. II, pag. 516.34: Adesso lo cielo fo sovraposto a le terre, la terra è centa da li mar e lo Chaos vano andò en le suo' parte.

[9] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 12, pag. 233.10: E tale confusione la chiama «caos»; del qual Ovidio dice, primo Metamorphoseos: «Unus erat toto nature etc.».

[10] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 10, vol. 2, pag. 189.26: Et criiu ki nulla autra cosa fu da sì, nè coeterna a Deu, nè prima materia, nè primu exemplu, nè eterna ydea, nè chaos, ka sulu Deu esti primo primum...

[11] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 22, comp. 2.7, pag. 70: Prima che Iove avesse l'alto cielo / e prima che Iunone l'aere avesse / e che Neptuno l'aqua possedesse / e prima che Plutone intrasse nelo / regno d'inferno, buio e d'aspro pelo, / tutte le cose insieme eran conesse / in un caos ligate seco stesse / litigando tra lor con dolçe gielo.

2 Disordine, ammasso confuso di cose.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 1, vol. 3, pag. 8.10: tutte le vie lung'Arno di qua e di là rovinaro, che a riguardare le dette rovine parea quasi uno caos...

[2] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 47.14: Non fu Dio fabbro né maestro di mura, / né cape fra le orechie dei prudenti / che di chaos mai fosser nascimenti.

[3] Gl Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Lc 16, vol. 9, pag. 402.14: [26] E tra tutte queste cose egli è fondato tra voi e noi uno grande caos (che vuol dire confusione, e quivi ponesi per impossibilità di mutare il stato, ovvero gli meriti), per modo che quelli che vogliono di quindi venire a voi, non possono, nè d'indi venire qui da noi.

3 Divinità primitiva, principio originario di ogni altra divinità.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 299.16: O iddii, i quali avete imperio sopra l'anime, o ombre tacenti, o caos, o Flegeton, o luoghi tacevoli nell'ampia oscurità, siemi licito di dire queste cose che sono udite...

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 106.22: O dei, li quali haviti potestati supra li animi, o umbri tachenti, o Schaos, o Flegeciu, o lochi tachivili in la grandi obscuritati, siami licitu di diri et narrari kisti cosi, li quali sunu da mi auduti...

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 128.6: Stanno gli altari d'intorno, ed ella sacerdotessa coi capelli sparti chiama in voce gridando trecento Dei, ed Erebo e Chaos, e la triplicata Echaten, cioè i tre nomi della vergine Diana.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (i), par. 60, pag. 484.28: queste Fate son tre, delle quali la prima è nominata Cloto, la seconda Lachesìs, la terza Antropòs; e, secondo che dice Teodonzio, elle furon figliuole di Demogorgone e di Caòs.

[u.r. 13.10.2020]