CASATA s.f.

0.1 casada, casade, casata, casate, casati, chaxade.

0.2 Da casa.

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Armannino, Fiorita (04), 1325 (tosc.); Ottimo, Par., a. 1334 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Cronaca di Venezia, 1350-61 (venez.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.7 1 Lo stesso che casato 1.

0.8 Pär Larson 20.11.2001.

1 Lo stesso che casato 1.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 7.56, pag. 24: Vedete li periculi con breve comenzate, / che nasco l'omecidia e guastan le casate. / Guardatevo a le 'ntrate, che non intre esto foco!

[2] Armannino, Fiorita (04), 1325 (tosc.), pag. 378.20: De' Julii in questo tempo era uno giovane di molto grande valore, el quale per sua casata Julio si chiamava; ma per suo nome Gaio, e per sopra nome Cesare fu detto...

[3] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 378, col. 3.3: In questo tempo in Roma era duy nobile casate: l'una Jullj et l'altra Minj se chiama. Julij descesi era de la schiacta de Enea trojano, lo quale decto avemo.

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 52-66, pag. 754, col. 1.3: Fu questo meser Uberto Camisione di Pacci da Fiorenza, lo quale ancise miser Ubertino di Pacci, ... della soa casada medesma, a tradimento, in quanto colui che fo morto se fidava per vinculo naturale.

[5] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 354.15: dice che colui, del quale la sua cognazione, cioè casata, o vuol[i] schiatta, prese il nome, fu suo figliuolo, e bisavolo dell'Autore...

[6] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 50.1: «O Truyani, killa midemmi terra, la quali fu radicata prima di li vostri parenti, vi richipirà cum multa rikiza et grandi abundantia. Turnati adunca et chircatila, ka illa esti antiquamenti vostra, la quali la casata di Eneas signuriyrà per tuctu tempu».

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 2, vol. 1, pag. 75.27: Eciandeu multu profitaru a la disciplina di li cavaleri quilli li quali, rutti li ligami di strittu parentiscu, non dubitaru di pilyari vinditta di la disciplina lesa cu iniuria et virgugna di li lur casati oy lignagi. || Cfr. Val. Max, II, 7, 3: «cum ignominia domuum suarum exigere non dubitaverunt».

[8] Cronaca di Venezia, 1350-61 (venez.), pag. 234.8: E driedo queste chosse scrivirò tute le chaxade de Veniexia, çoè delli nobili homini, chomo elle è vegnude e de che parte fo lo so origene.

[9] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 29, pag. 430.18: Ed è da sapere che in quel tempo, quando era fatta alcuna iniuria a veruno, tuta quella casata se la reputava essere fata a loro.

[10] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 152.16: Roboam figlio de re Salamone regnao anni VII. Nel cui tempo la casata de Israel fo despartuta da la Iudea; socto lo quale Roboam X tribi foro separati da dui.

[u.r. 16.10.2020]