CASTO agg./s.m.

0.1 canste, cast, cast', casta, caste, castesseme, casti, castissima, castissimi, castissimo, casto, castu, ccasta, ccasto, chasta, chasti, chasto.

0.2 Lat. castus (DELI 2 s.v. casto).

0.3 S. Francesco, Laudes, c. 1224 (assis.): 1.5.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: S. Francesco, Laudes, c. 1224 (assis.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Anche s.f. (casta, caste).

Locuz. e fras. stare casto 1.

0.7 1 Puro, che si astiene dai piaceri corporali (o che li soddisfa con moderazione); continente, morigerato. Estens. Candido (moralmente), retto, onesto; pudico, verecondo (di occhi, lingua, parole, o di atteggiamenti in genere). 1.1 [Relig.] [Dello Spirito Santo, di Cristo, e dell'amore mistico (per esprimerne l'incorporeità); in relazione ai sacerdoti e al loro esercizio del culto]. 1.2 [Nell'etica aristotelica, detto del virtuoso che soddisfa i piaceri corporali rispettando il giusto mezzo]. 1.3 [In partic.:] fedele. Essere casto a, in, verso qno. 1.4 Casto di qsa: esente, mondo di qsa. 1.5 [Con idea di interezza e totalità:] cristallino, limpido (dell'acqua e del bianco); assoluto, incondizionato (di fedeltà). 2 Sost. Chi si astiene dai piaceri della carne. 2.1 S.f. Donna pudica, di onesti costumi.

0.8 Elena Artale 11.01.2002.

1 Puro, che si astiene dai piaceri corporali (o che li soddisfa con moderazione); continente, morigerato. Estens. Candido (moralmente), retto, onesto; pudico, verecondo (di occhi, lingua, parole, o di atteggiamenti in genere).

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 277, pag. 571: Femena savi' e casta de marid è corona, / gadhal mat' e soperbia vergoigna et onta ·ig dona.

[2] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1101, pag. 64: L'anema vol star monda e casta, / Mai 'l corpo veramen la guasta, / Qé molto par q'el abia cura / D'avolterïo e de suçura.

[3] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Galatea], pag. 73.2: Mai la paura e la vergonça sì me comanda lo contrario, çoè q'eu dibia esser casta, e sì qe eu constreta per queste cause, no sai lo meu conseio».

[4] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 184.14: Et un altro disse: non solamente si conviene aver gli occhi casti, anzi la lingua.

[5] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 209.3: Istando in iscuola, udìo leggere che neuna femina era casta, s'ella era richesta e tutte erano sanza vergogna.

[6] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 73, pag. 57: No attend ai desiderij ni a l'ovrament malvax. / Sta' mond e cast e honesto, cortes e vergonzoso...

[7] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 12, pag. 15.4: E quando il suo animo è corrotto, non credono poscia i savi che 'l suo corpo sia casto.

[8] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 34.20, pag. 93: Ben m'è saver de re che vizi scusa / e casto e mansueto e pur se tegna, / nel cui regno ragion, non forza, regna...

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 79.259, pag. 397: En vejeza seai casto, / che poco averei lantor contrasto». / Entendando la raxon soa / me vegné molar de proa.

[10] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 1.78, vol. 2, pag. 11: ma son del cerchio ove son li occhi casti / di Marzia tua, che 'n vista ancor ti priega, / o santo petto, che per tua la tegni...

[11] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 383, col. 3.30: Questo fo amatore de la rea puplica; casto et honesto visse; prompto fo a lo servire, et liberale de quello che fare potesse...

[12] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 25, 121-132, pag. 536, col. 2.15: Diana si tenne al bosco. quasi a dire: 'Diana fo casta e no Elige perché avea sentí lo tosigo de Venus, çoè lo sperma mascolino emesso per luxuria.'.

[13] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 81.7: Certo ella piacque a te, Febo, mentre ch'ella fu casta, o vero insino a tanto che 'l peccato suo non fue saputo. || Cfr. Ov., Met., II, 544: «dum vel casta fuit vel inobservata».

[14] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 446.30: che sono cose manifeste di spessa vergogna, per le quali molte caste e buone donne alle ingannevoli infestazioni degli uomini malamente sono corse. || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 70: «multe eciam iam pudice ad proditorias infestaciones hominum enormiter corruerunt».

[15] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 14, pag. 69.4: quî gran segnor gli lor famigli secreti e domesteghi chi covegnivan usar per caxa [[...]] e servir le lor done per honestae gli faxevan far eun[u]chi, çoè homi crastai perché sençça ogne dubio hi fossan casti.

[16] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 28, pag. 172.27: E tutte queste cose, e l'altre ch'avemo detto di sopra, farai essendo casto, e sobrio, cioè digiuno... || Cfr. Palladio, Op. Agr., IV, 15: «haec omnia ceteraque efficies castus et sobrius...».

[17] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 52.13, pag. 597: Non se dé' seguitar lo reo inizio, / ma se non casto almen cauto esser dia / ciascuno en operar, se no ho follia.

[18] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 302.13, pag. 376: Deh, perché tacque et allargò la mano? / Ch'al suon de' detti sì pietosi et casti / poco mancò ch'io non rimasi in cielo.

[19] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 58.10: Costumata cosa èy intre le femene de non desiderare amore de nullo homo, se non honestamente, pre non dare a bedere la loro sfronteze e per volereno demostrare a lloro excusatione ca so' caste. || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 18: «omnium enim mulierum semper est moris ut [[...]] sub alicuius honestatis velaminis suas excusationes intendant».

- Fras. Stare casto: osservare castità.

[20] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 9.28, vol. 1, pag. 124: Cominciamento fosti, madre bella, / di stari casta: virgene donçella; / per voi fioresc' il mondo et rinovella, / reina sovra li angeli resplendente.

[21] Tomaso da Faenza, Amoroso, XIII sm. (tosc./faent.), 36, pag. 454: Ora languisco; / partome; 'nanti vo' star sempre casto».

[22] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.22, pag. 285: Tosto el quinto sì me disse che 'n tal ramo più non staìsse, / ma a l'orazion me daìsse, si volea castostare.

[23] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 9, pag. 316.2: Sono anche operazioni che la nostra [ragione] considera nell'atto della volontade, sì come offendere e giovare, sì come star fermo e fuggire alla battaglia, sì come stare casto e lussuriare...

- [Di abbracci, baci o dell'amore:] castigato.

[24] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 33, pag. 114.14: e poi che egli fu smontato del possente cavallo e salito nel real palagio, e ricevuti i casti abbracciamenti dell'aspettante sposa, egli prese l'onesta giovane Giulia per la mano destra...

[25] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 1, pag. 405.18: A lei comandò per così tristo esemplo, che non solamente salva la verginità, ma eziandìo li basci proferisse casti al suo marito. || Cfr. Val. Max., VI, 1, 4: «ut non solum virginitatem inlibatam, sed etiam oscula ad virum sincera perferret».

[26] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 351.2, pag. 434: Dolci durezze, et placide repulse, / piene di casto amore et di pietate; / leggiadri sdegni, che le mie infiammate / voglie tempraro (or me n'accorgo), e 'nsulse...

- [Dell'età saturnina e (per estens.) delle leggi o di uno status:] incorrotto, semplice.

[27] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 14.96, vol. 1, pag. 235: «In mezzo mar siede un paese guasto», / diss'elli allora, «che s'appella Creta, / sotto 'l cui rege fu già 'l mondo casto.

[28] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Fedra, pag. 34.11: L'antica pietade che usoe Saturno, lo quale dinanzi di Giove tenne lo regno del Cielo, sotto cui fu il mondo casto, dee rimanere; imperò ch'ella fue villana e oltraggiosa. Saturno e le sue caste leggi sono dimenticate...

[29] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 106, pag. 492.20: O avarizia, insaziabile fiera, divoratrice di tutte le cose, quanta è la tua forza! Tu sottilissima entratrice con disusate cure ne' mondani petti rompi le caste leggi.

[30] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 138.9, pag. 193: o fucina d'inganni, o pregion dira, / [[...]], / di vivi inferno, un gran miracol fia / se Cristo teco alfine non s'adira. / Fondata in casta et humil povertate, / contra' tuoi fondatori alzi le corna, / putta sfacciata: et dove ài posto spene?

- Fig. [Del matrimonio, in relazione al suo essere vincolo religioso necessario per avere rapporti sessuali, e con rif. alla moderazione degli stessi]. || Cfr. castità 2.

[31] Sommetta, 1284-87 (fior.), pag. 196.20: vel salutem con honestà di puro matrimonio conservare castamente; vel salutem e 'l casto matrimonio a Dio prontamente presentare...

[32] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 12, pag. 100.31: ma se tu non puoi avere virginità abbi lo matrimonio casto in tal modo che nullo peccato vi commetti, ché etiandio in quello molti peccano perché nol sanno uçare.

- Fig. [In relazione a virtù o a stati d'animo].

[33] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 227.21: Elle vegnono per vedere e per essere vedute e guatate; quello luogo hae danni di casta onestade. || Cfr. Ov., Ars. am., I, 100: «ille locus casti dampna pudoris habet».

[34] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 11, pag. 256.28: però che amore mai ne' primi conoscimenti degli amanti non sofferse tanta disonestà, quanta voi verso me, [[...]]: anzi fa gli animi temorosi e adorni di casta vergogna...

[35] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 8, pag.31 25.15: e qualunque si fosse quella o infernal furia, o inimica fortuna, che alla mia casta felicità invidia portasse, ad essa insidiando, questo dì con speranza d'infallibile vittoria si poté rallegrare.

- Fig. [Con rif. ad oggetti (o alle loro proprietà)].

[36] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 26.2, pag. 13: Havin' un'altra che Topazio ha nome, / ed è la sua vertude molto casta, / e dove nasce dicerovi, [e] come / vertudïos' è assai, chi no· lla guasta. / [[...]] / Somiglia d'onestà la donna mia, / ch'a lo calor superfruo contasta. || Forse da fraintendimento della fonte: cfr. Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), p. 317: «La sua proprietade e speziale virtude sì è de essere onestissima pietra oltre tucte l'altre pietre...» (suggerimento di Chiara Coluccia).

[37] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Laudomia, pag. 126.1: ma io piglio nel casto letto bugiardi sogni: le false allegrezze mi dilettano in luogo delle vere.. || Cfr. Ov., Her., XIII, 105: «Aucupor in lecto mendaces caelibe somnos».

[38] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 113.18: a chiunque si richiamava di donna non li era conceduto d'appressarla acciò che la violenta mano si sofferisse di toccare li altrui casti drappi. || Cfr. Val. Max., II, 1, 5: «ut inviolata manus alienae tactu stola relinqueretur».

1.1 [Relig.] [Dello Spirito Santo, di Cristo, e dell'amore mistico (per esprimerne l'incorporeità); in relazione ai sacerdoti e al loro esercizio del culto].

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 31.21, vol. 1, pag. 209: Spiritu del sancto timore, / ke converti ei peccatori, / tu se' casto e dolçe amore / più ke lingua non pò dire.

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 95.9: Et in kistu locu infernali ti minirà la casta Sibilla, in lu quali incontinenti canuxirai omni tua generacioni et qual chitati ti sirrà dunata per tua habitacioni. || Cfr. Aen., V, 735: «Huc casta Sibylla / nigrarum multo pecudum te sanguine ducet».

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 147.1: «Dea Vesta, - dis'issa - si eu acustay sempri li mei mani casti a li toy sacrati altari... || Cfr. Val. Max., VIII, 1, 5: «si sacris tuis castas semper admovi manus...».

[4] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 62, par. 1, vol. 2, pag. 102.6: Al nome del Segnore amen. De la humana generatione el Redentore, casto figliuol de Dio, vedente en la huma[na] natura la quale prendere devea l'orrendo e detestabele peccato e scieleratione...

[5] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 3, pag. 75, col. 1.26: La principale sia la devotissima orazione e castissima affezione, per la quale la mente desideri d'unire se medesima allo sposo.

[6] Stat. cass., XIV, pag. 32.14: per la quale caritate tute quille cose le quale i(n)na(n)te, czoè nante la p(er)fecta amore (et) casto potea no(n) sencza paure vardare, da poy sencza paura de <foco> li pene i(n)fernale voy sencza labore...

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 50, pag. 278.23: Lo veneraber Felice vesco de Porto fu nao e norigao in la provincia de Savinna, in la qua contrâ dixe che fu una femena religiosa la qua fu ben casta, ma la lengua non refrenava. || Cfr. Greg., Dial., IV, 53: «quae carnis quidem continentiam habuit».

1.1.1 [Attributo della Madonna].

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 383, pag. 189: quando degnò venire / la Maestà sovrana / a prender carne umana / nella Virgo Maria, / [[...]], / ché davanti e da puoi, / sì come savén noi, / fue netta e casta tutta, / vergine non corrotta.

[2] Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.), Oimè lascio dolente, 57, pag. 52: se tu, Vergene casta, / non m'accatti indulgenza, / l'anima mia in perdenza / gira' senza tenore!

[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 4, pag. 616.7: Ma pensa quanto fue umile, casta, infiammata d'amore; come reverentemente serviva il suo Figliuolo, sappiendo ch'egli era Figliuol di Dio...

- Casto parto.

[4] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 21, pag. 628: k'eo spero en Quel ke naco de casto e vergen parto...

1.2 [Nell'etica aristotelica, detto del virtuoso che soddisfa i piaceri corporali rispettando il giusto mezzo]. || Cfr. castità 2.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 18, vol. 3, pag. 67.3: Dunque quegli è casto, che tiene lo mezzo nelle dilettazioni, cioè che non si diletta troppo d'averle, e non si contrista troppo di non averle; ma dilettavisi temperatamente, secondo che basta alla buona vita dell'uomo.

1.3 [In partic.:] fedele. Essere casto a, in, verso qno.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 258.21: E quanto fue casta Fedra verso Peritocho? Pilades amò cosie Hermiona, come Febo amoe Pal[l]as. || Da fraintendimento dell'originale: cfr. Ov., Ars. am., I, 294: «quantum ad Pirithoüm, Phaedra pudica fuit».

[2] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 334.25: ma ch'ella [[scil. la calamita]] tragga la donna casta verso il marito o cacci la non casta, questo non so e non credo che vero sia, se non fosse già di ferro quella cotale moglie.

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 22, par. 4, pag. 165.22: grandissimo onore è alla donna, se vede suo marito casto eser in essa, e di nulla altra femmina churare...

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 60, Vergine d'Antiochia, vol. 2, pag. 533.17: Catuno è bene sollicito, ma se non è lecito, almeno ad uomo non siamo caste, ma a Dio. || Cfr. Legenda aurea, LX, 15: «utrumque bonum si liceat, si non liceat saltem non homini caste, sed deo simus».

1.4 Casto di qsa: esente, mondo di qsa.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 5.57, pag. 19: E s'io ò mente casta / d'ugn'altro pensamento che di lei, / schifo il contrario per lo qual morrei.

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 14, pag. 262.24: Soto 'l cui etc., idest casto de mal fare, ché non se cognosceano li vitii.

[3] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 6, 6.1, pag. 73: E come esser dovesse sempre casto / d'ogni peccato (e netto) vil, carnale, / e ben si guardi da quel folle pasto / el quale a' giovan sempre più fa male...

1.5 [Con idea di interezza e totalità:] cristallino, limpido (dell'acqua e del bianco); assoluto, incondizionato (di fedeltà).

[1] S. Francesco, Laudes, c. 1224 (assis.), 16, pag. 33: Laudato si', mi' Signore, per sor'aqua, / la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

[2] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 3.55, pag. 98: La mia fede è più casta / e più diritta c'asta, / che 'n signoria s'è regata a serva...

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 302.145, pag. 356: Puro e casto e netto è 'l color bianco, / tra tutti gli altri chiaro sanza manco...

2 Sost. Chi si astiene dai piaceri della carne.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 3, cap. 8, pag. 101.8: E perciò dice un savio che 'l lussurioso si diletta nella lussuria, e 'l casto nella castità...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 66, vol. 3, pag. 455.12: Però dice Giovenale, che beltà non si accorda guari bene con castità, e che pregio di beltà non diletta li casti; ma egli dice, che quella è casta, che non fu richiesta.

[3] Comm. Arte Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 58, pag. 956.3: La verità è ch'ogni spergiuro è vietato da Dio, ma questo poeta fue nel tempo che s'adoravano l'idoli nel mondo. Ancora il poeta non parla a' casti, anzi all'inamorati.

2.1 S.f. Donna pudica, di onesti costumi.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 253.4: imperò che lle lode della bellezza non solamente ad ognuna, ma eziandio alle caste dilettano, e alle vergini è graziosa la bellezza e hannone cura. || Cfr. Ov., Ars. am., I, 621: «Delectant etiam castas praeconia formae».

[2] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 25, pag. 194.2: E volendo pronunziare serva una figliuola di Virginio, Virginio menò la fanciulla a quello luogho dove la volea pronunziare, e, presente il popolo, glila uccise inanzi dicendo: - Io voglio inanzi essere micidiale de la casta, che padre de la corotta.

[u.r. 16.10.2020]