0.1 catalan, catalana, catalane, catalani, catalano, catelane, catelani, catelano, catellano, chatalani, chatelani; x: catellani.
0.2 Catal. català .
0.3 Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.); Doc. prat., 1296-1305; Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.); Lett. pist., 1320-22; Stat. pis., a. 1327; Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362.
In testi sett.: x Doc. venez., 1284; Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Doc. gen., 1352.
In testi mediani e merid.: Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.
0.5 Locuz. e fras. alla catalana 1.2.
0.6 A Doc. sen., 1277-82: Anibaldo Chatalani, Anibaldo Chatalani.
T Boccaccio, Decameron, c. 1370: una via chiamata la Ruga Catalana.
N Cfr. Per una prima ricostruzione storica delle vicende della Catalogna in relazione a quelle della nostra penisola nella prima metà del XIV secolo, cfr. ED s.v. Catalogna; per ulteriori approfondimenti sui Catalani e sul loro rapporto con Roberto d'Angiò, cfr. Del Vento, L'«avara povertà» (in partic., pp. 340-349).
Si esclude dalla voce la seguente occ.: «e amiraglio suo fu missere lo chatalano di posta, et cho' llui venne missere Otto Brusvicche» (Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 215.20), in quanto l'espressione è priva di senso e forse deriva da fraintendimento di antroponimo.
Il significato di 'buongustaio' attribuito da Marti a 1.1 [1] (e ripreso in GDLI come unica accez. di un catelano 3) deriva probabilmente da Du Cange, dove l'unica occ. di catellanus registrata - ossia catellanos - è spiegata come 'gulosus'; va però evidenziato che tale interpretazione deriva dalla fondata ipotesi che si tratti di errore per catillones (cfr. Du Cange, s.v. catellanus).
Non è stato possibile ricostruire l'esatto senso della locuz. di cui allo 0.5, così come rimane incerta l'accezione di 1.1 [1]. Riguardo a quest'ultima va sottolineato che, nonostante la plausibilità dell'ipotesi di un uso dell'etnico come allusivo ad una dimensione cortese (nel senso etimologico del termine), rimane pur sempre vero che nei primi decenni del XIV secolo l'idea corrente era che i Catalani fossero un popolo povero e avaro: si pensi a «l'avara povertà di Catalogna» di Pd. VIII 77 (per cui v. sopra). Quel che invece è certo è che le truppe catalane erano note per la loro destrezza.
0.7 1 Della Catalogna. 1.1 Fig. [Di oste:] cortese? 1.2 Locuz. avv. Alla catalana: secondo i costumi o i modi dei Catalani. 2 Sost. Abitante o nativo della Catalogna.
0.8 Elena Artale 04.01.2002.
[1] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 65.4: e [in]contanente comandò il re a due cavalieri Catalani che aconciassero loro bisogne per andare con lettere e con ambasciata al re C[arlo]...
[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, proemio, pag. 195.32: la quale questione muove per quello ch'è detto, che il re Ruberto guernisce il suo lato di gente povera ed avara Catalana...
[3] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 176.13: MCCCX In quisto millessimo, dì XXIJ de giungno, vennero in Peroscia cento cavaliere e cento pedone catelane a soldo...
[4] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 91.6: per sospetto di loro soldò la detta legha molta giente e in fra i quali vi fu CC chavalieri Chatelani e V cento pedoni...
- [Di lancia o freccia, forse per sottolinearne il pregio, in relazione alle virtù guerresche dei Catalani].
[5] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 8.2, pag. 553: Amor del tuo piacer ligiadro e bello / un dardo catellano en sua man prese, / dal qual nulla coverta me defese... || (Marti, p. 553): «un dardo traditore, che giunge di nascosto. "Catellano" sarà "catellone", "catalone", che si usava avverbialmente e ripetuto nel significato di "quatto", "nascosto"». Diversamente Mancini, Poeti perugini, vol. 2, p. 57: «'un dardo bramoso del tuo lieto e piacevole aspetto' - il dardo catellano (= catalano) era noto probabilmente per la sua leggerezza e rapidità»; il Glossario però registra l'accezione 'ghiotto' (vol. 2, p. 180), per la quale cfr. 0.6 N.
[6] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 264, pag. 101.25: Di che uno con una lancia catalana, sopraggiungnendolo gli diè per la gola, e subito morì.
1.1 Fig. [Di oste:] cortese? || Cfr. 0.6 N.
[1] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 13.5, pag. 418: e l'oste inebrïato e catelano, / e porci morti e finissimi cuochi; / morselli ciascun bëa e manuchi; / le botti sien maggior' che San Galgano. || Marti, Poeti giocosi, p. 372, glossa: «Catellano è 'buongustaio'» (cfr. 0.6 N).
1.2 Locuz. avv. Alla catalana: secondo i costumi o i modi dei Catalani.
[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.20, pag. 201.2: Piero e messer Guiglielmino Spini, giovane cavalier novello, armato alla catalana, e Boccaccio Adimari e' figliuoli e alcun suo consorto, [[...]], giunsono Gherardo Bordoni alla Croce a Gorgo...
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 7, pag. 666.18: nella qual festa, armeggiando egli alla catalana, avvenne che la figliuola di Bernardo, il cui nome era Lisa, da una finestra dove ella era con altre donne, il vide...
[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 40.23: l'abito loro era moito devisato dallo abito delli cortisciani; imperciò che portavano cotte de nuobili panni, strette alla catalana, forrate de frigolane endisine de sopra...
2 Sost. Abitante o nativo della Catalogna.
[1] x Doc. venez., 1284, pag. 373: elo sì venne una nave da Napuli et una tareta de Catellani e de Çiçiliani da Trapano...
[2] Doc. prat., 1296-1305, pag. 417.34: It(em) demo p(er) vettura delo ronçino, q(uan)do Totto andò al Ducha nell'oste p(er) lo lecto che tolsero li Catelani, s. VIIIJ.
[3] Lett. pist., 1320-22, 16, pag. 63.24: Sappie che io ti mando le scritte lettere tutte, [[...]], e mandotelle sulla cocha de' Chatelani che partirà di qua a dì XXVIII di diciembre...
[4] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 28, pag. 45.45: salvo che Catalani o Ragonisi, Sardi, et tucti coloro che fusseno nati in de la signoria et rigimento del Signore Re de Ragona, possano esseri al decto Consiglio a ogni ora che elli vegnano a habitari et stari in Villa di Chiesa come borghesi...
[5] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 8, 76-84, pag. 192, col. 1.4: E se mio frate, çoè lo Re Roberto s'accorgesse de questo, çoè che la mala segnoría dexordina li sudditi, el provederave al so vivere e abbandonarave l'avaritia che è propria ai Catelani...
[6] Doc. gen., 1352, pag. 24.23: Semeieyvermenti abia per inimixi li Catalan et sequaces ipsorum.
[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 29, vol. 1, pag. 55.4: Vera cosa fu che i· rre di Maiolica nella sua infanzia si nutricò co' reali di Francia, e poi che fu re di Maiolica, ed essendo disimigliante a' Catalani onde traeva suo origine, [mostrò] d'essere scienziato molto e adorno di be' costumi.
[u.r. 20.01.2009]