0.1 ccielato, celaa, celada, celado, çelado, çelady, celata, celate, çelate, celati, celatissimo, celato, celatu, çellado, cellata, çellate, cellato, chelatu, chilati, cielata, cielate, cielati, cielato, cielatta, cielatto, zellata.
0.2 V. celare.
0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 3.1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Stat. fior., a. 1284; Stat. sen., 1295; Galletto, XIII sm. (pis.); Fatti dei Romani, 1313 (fior.); Stat. sang., 1334.
In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Memoriali bologn., 1279-1300; Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Poes. an. mant., XIII/XIV (2); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Poes. an. bergam., p. 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. al celato 3.1, 3.2; alla celata 3.1; di celata 3.1; di celato 3.1; essere in celato 3.5; in celato 3.1, 3.1.1; mantenere celato 3.4; portare celato 3.4; ritenere celato 3.4; stare celato 3.3; tenere celato 3.4.
0.7 1 Che non si vede o non si rivela; segreto, occulto, non evidente; nascosto (anche predicativo e avv.). 1.1 [Rif. ad un essere umano:] discreto, riservato. 1.2 [Con funzione predicativa:] in segreto, senza manifestazioni esterne. 2 Avv. In maniera occulta, segretamente. 3 Locuz. 3.1 Locuz. avv. Al, di, in celato; alla, di celata: di nascosto, segretamente. 3.2 Locuz. avv. Al celato: al riparo. 3.3 Locuz. verb. Stare celato: essere sottratto alla vista; restare occulto, segreto, non conosciuto; nascondersi. 3.4 Locuz. verb. Tenere celato, portare celato, mantenere celato, ritenere celato: sottrarre alla vista o alla conoscenza, nascondere. 3.5 Locuz. verb. Essere in celato: non manifestarsi visibilmente. 4 Sost. Messaggero segreto. 5 [Da errore di traduzione o da traduzione di un testo corrotto].
0.8 Maria Clotilde Camboni 25.02.2001.
1 Che non si vede o non si rivela; segreto, occulto, non evidente; nascosto (anche predicativo e avv.).
[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 358, pag. 574: L'omo q'è castigado dal so verasi' amigo, / val plu l'amor celado, quest en vero ve digo.
[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 43, pag. 141.8: Addunqua la sofferenza à celate ricchezze, et cului ch'è sofferente, fa se medesimo bene adventurato e forte.
[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 2, pag. 5.15: coloro c'aguardaranno sutilemente troveràno a loro diversi movimenti; e vedemole mòvare da oriente ad occidente, e potarease dire che questo movemento fosse per longo, emperciò ch'elli è lo magiore movemento che sia e lo più manifesto; e troviamo un altro movemento contrario andare da occidente ad oriente, e questo è più celato.
[4] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 211, pag. 331: commandò a la Superbia [[...]] la Humilitate prendere e mecterla in presione: / facçalo e no i dia soste; / fosse celate facçali cupe de gran raione; / poy li pona bon poste, / e pistela et ammoste / ke perda lu valore, / acçò ke lu soy honore / non resista nïente.
[5] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 29, pag. 74.1: Tullio dice, che natura guarda molto grande ragione a fare persona d'omo: chè ella mise in aperto la più bella fazione che omo àe, ciò è lo viso; e l'altre parti che non erano belle da vedere mise celato. Ciò sono li membri che sono dati a natura d'omo e di femmina: chè tutti quelli che ànno vergogna nascondono li membri che non sono da vedere.
[6] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 203.16: uscio fuori dela città per uno cielato sentieri con pocha compangnia...
[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 16, pag. 650.34: E se ciò non fanno, ovvero non aiutano, abbiano ogni cosa per sospetto; di qual sospetto, quanto io intendo, non parlo per non volere mostrare certe cose chiuse e celate.
[8] Stat. sang., 1334, 30, pag. 123.16: Ne li quali sia condennato per lo consolo de la detta arte di facto, none servata solennità nè substantialità di ragione per suo ufficio, con dinunça e sença dinunça, facta, celata o vero palese, e sia per condennagione legiptima quella che facta serà e scritta ne· libro del detto consolo e de l'arte predetta o 'l camarlingo, per qualunque parole scritta sia, e di facto si mandi ad esecuçione come si fusse facta legiptimamente o solepnemente in ongni articulo.
[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 19, pag. 88.19: Perçò pò ben cantar l'annima innamoraa de Cristo figlio de De' vivo quella cançon nova che dixe: «Lo re m'à menó dentro in la soa camera secreta e celaa ond'el ten lo bon vin ch'el dà a quî ch'el ama et ha metuo in mì l'amor tuto in ordin e la caritae...
[10] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 20.9, pag. 49: Celata sempre virtù val nïente: / volando mancha, et fa pocha dimora, / serrata dentro, non fata patente.
[11] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 12, par. 57, comp. 73.2, pag. 173: Mosso per gracia lo divino amore, / l'opra FENI', CEllata nel mio core.
1.1 [Rif. ad un essere umano:] discreto, riservato.
[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 13, pag. 47.2: tanto fallorono, ch'eglino furono novelli; cioè che nello loro amare non furono celati nè savi, imperòe che furo cavalieri della bestia selvaggia...
1.1.1 [Detto di un cristiano:] che non rivela la sua fede religiosa.
[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 23, S. Sebastiano, vol. 1, pag. 220.18: il perfetto mandò a dire a Diocleziano imperatore 'l fatto di Sebastiano; ed elli, chiamandolo a sé, sì disse: «Io t'ho tenuto sempre tra i maggiorenti del palazzo mio, e tu se' stato celato contra la salute mia e contra la ingiuria de li dei». Al quale disse Sebastiano: «Per la salute tua abbo sempre adorato Cristo e per lo stato de lo 'mperio romano abbo sempre fatto onore a Dio il quale è in cielo».
1.2 [Con funzione predicativa:] in segreto, senza manifestazioni esterne.
[1] Poes. an. urbin., XIII, 28.7, pag. 602: Non fare cosa celata, / tale ke ss'è retrovata, / te potesse essar blasmata / dall'omini sag[g]i.
[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 4, pag. 173.28: Sua gente venne sì celata, che li nemici non se ne presero guardia...
[3] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 22, pag. 18.30: el Notaio, che le dicte guardi o campari celate o palesi chiamasse, caggia in pena per ongne volta di XL s. de denari cortonesi.
2 Avv. In maniera occulta, segretamente.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 24, pag. 168.22: Un'altra generazione è di combattere sotterra celato, la quale via è cuniculo, cioè via di lievre appellata, perchè si fa secondo che fa la lievre che sotterra cava acciocchè si nasconda.
[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 543, pag. 123: Alcuno intennimento a Bonajonta fo dato, / Et illo con multi altri la nocte aveva guardato; / Ma che non se nne adessero, tanto intraro celato, / Fi ad tanto che la briga comensaro in Mercato.
3.1 Locuz. avv. Al, di, in celato; alla, di celata: di nascosto, segretamente.
[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 119, pag. 528: Voi qe leçe' 'ste scrite, en celato et en palese / vardaive da le femene, q'ele son vaire e grise.
[2] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 7.6, pag. 105: che tanto lungiamente ò custumato, / palese ed in celato, / pur di merzé cherere, / ch'i' non ssaccio altro dire...
[3] Stat. fior., a. 1284, II, par. 29, pag. 52.32: ordiniamo e fermiamo ke neuno sia ricevuto ala Compagnia il quale avesse tolto ala Compagnia disordinatamente alcuna cosa, in celato o in palese...
[4] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 16, pag. 33.19: Cenato ogni gente, e rassettate a sedere, disse la Fede a la Filosofia :- Grande vicenda ti mena in questa contrada, quando ci vieni cosí palesemente. So bene che ci vieni e vai a tua posta, ma piú di celato, perché, se cosí non fosse, in malo stato saremmo, secondo che sono le contrade ove non regne e governe.
[5] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 52.24: per li altri baroni fu comandato che devesseno andare nell'isola di Malta a parlamentare con mess. Gianni e coll'ambasciadore del Pallialoco al più celato che potesseno.
[6] Stat. sen., 1295, cap. 40, pag. 31.15: che niuno de la Compagnia possa nè debbia comprare alcuna calbella, nè tenere a compra d'alcuna calbella, nè di palese nè di celato, nè per interposita persona fare comprare.
[7] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 100.6, pag. 257: e son certo che tal mi dice co' sta / c'a la celata mi fere per costa.
[8] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 559, pag. 869: Signuri, voi aviti raxone; / e io ve dirò la condicione / como ò ordinato; / ch'io arcolsi lo mio pare[n]tato, / ed entro nui fo deliberato / como nui potesseno far de celato / questa cosa...
[9] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 236, pag. 55: Ch'i non volea ch'apreçevudo / Fosse per algun ni veçudo: / Tanto elly iera de tanta vertude pleny, / Che de çelady feva tuti sti beny.
[10] Fiorio e Biancifiore, 1343 (ven.>tosc.), st. 52.7, pag. 92: E i· re dis[s]e: - Donna di valore, / tu hai parlato molto saviamente, / ché la gentile dongella B[iancifiore] / vendere la vogl'io immantenente, / e vendere la voglio senza dimore / per non venire in biasimo de la gente, / e vendere la voglio sì di celata / che mai a F[iorio] non sia dinonciata.
[11] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 56.91, pag. 134: Così per verasemente Catalina biata, / quando el te' la testa dal busto desevrata, / como decollata, verçene purificata, / cusí la te' a mostrare ch'eri sanctificata; / e como di angel sancti una cavalcata, / cum canti e cum triunfi portono a la cellata / lo corpo to santissimo e la testa dorata, / in lo monte de Synai là o' tu è' seterata...
3.1.1 Locuz. agg. In celato: nascosto, taciuto; segreto (anche con funzione predicativa).
[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 28.14, pag. 149: No stette né starà giamai coverto / lo vizïoso fallo ch'iv'è [a]preso! / Poi che per ciascheduno non sia aperto, / fallo in celato più vale e porta peso.
[2] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 23, par. 16, vol. 1, pag. 116.32: facta la electione dei predicte priore, remanga en celato finatantoché se piubecherà.
3.2 Locuz. avv. Al celato: al riparo. || (Ageno).
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 77.16, pag. 319: Omo che ha alcun lume en candela appicciato, / sì vol che arda en pace, mettelo a lo celato, / ed onne uscio ha enserrato, / che no i venga lo vento, che 'l lume sia stenguto.
3.3 Locuz. verb. Stare celato: essere sottratto alla vista; restare occulto, segreto, non conosciuto; nascondersi.
[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 394, pag. 540: Sì com'eu sopra disi, tant aio sperona[to] / k'eu son venut'a salto: çà no starà cela[to] / k'eu no diga oimai ço qe me ven a gra[to], / a cui qe pes'o plaqua o aiba 'l cor irato.
[2] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), ball. 4.39, pag. 268: Valor non sta celato, / né presio né prodessa, / néd omo innamorato / né ben grand'allegressa, / como 'l foco alumato, / quando la fiamma ha messa, / si mossa grandemente.
[3] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 3, pag. 74.13: Sì che secondo lui [[...]] sono nove li cieli mobili; lo sito delli quali è manifesto e diterminato, secondo che per un'arte che si chiama perspettiva, [[...]] e per altre esperienze sensibili: sì come nello eclipsi del sole appare sensibilemente la luna essere sotto lo sole, e sì come per testimonianza d'Aristotile [sapemo], che vide colli occhi [[...]] la luna, essendo nuova, entrare sotto a Marte dalla parte non lucente, e Marte stare celato tanto che raparve dall'altra parte lucente della luna, ch'era verso occidente.
[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 16.51, pag. 182: E la dona gi respose, / chi è pina de bontae, / e chi no vor tener ascosse / le ovre de pïetae: / «Fijor, zo che oi me demandai / cossa è de gram dolor: / ma in bianza som zamai / for som de mai e de amaror, / maire som dita e apelaa, / e de pietae sì grande, / che e' no vojo star celaa / a nixum chi me demande.
[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 209.1: Queste paravole piagnenno quanno abbe ditte, sallìo a cavallo e sonanno tromme de ariento, con insegne imperiale, accompagnato da armati triumphaliter descendit e gìo a Castiello Santo Agnilo. Là stette celato, renchiuso.
3.4 Locuz. verb. Tenere, portare, mantenere, ritenere celato: sottrarre alla vista o alla conoscenza, nascondere.
[1] Jacopo Mostacci (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 4.12, pag. 152: Come quelli che gran tesauro à 'n baglia / e no lo dice, anzi n'è più argoglioso / e sempre n'à gran gioia con paura, / così ad ogn'ura / lo grande ben c'Amore m'à donato / tegno celato, / vivonde alegro e sonde più dottoso; / e chi non teme, non ama san faglia.
[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 95, pag. 178: Ben conosco che 'l bene / assai val men, chi 'l tene / del tutto in sé celato, / che quel ch'è palesato, / sì come la candela / luce men, chi la cela.
[3] Neri de' Visdomini (ed. Panvini), XIII sm. (fior.), 1.16, pag. 243: S'eo aporto celato / lo meo 'namoramento / e già lo mio talento / non auso dir, né chiedere merzede, / come sarò mertato?
[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 67.29, pag. 278: vedennol quel che 'l brama, deve da lui fugire? / Non lo deverìa dire: «Eo vòi vender mercato»? / Ed en cor ten celato che no i vol dare, amore.
[5] Noffo (ed. Gambino), XIII/XIV (fior.), 3.16, pag. 59: e certo non mi dole / ch'amor celato deggia mantenere.
[6] Poes. an. mant., XIII/XIV (2), 12, pag. 787: L'or ch'è rescuso non pari: / nesun valor pò -l aviri. / Per De', non deçati teniri / li vostri beleci celati: / po' che da De' vi son dati, / no li teniti reclosi.
[7] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 12.10: Tutte l'altre membra ha d'uomo: fue dannato in una parte. Certo quello disiderava di tenerli celati; e per la sozza vergogna tenta di coprirsi le tempie d'adornamenti di porpora.
[8] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 1, pag. 38.27: Audendu kyllu monacu lu intendimentu de sanctu Benedictu, tìnnellu chelatu, et dèdellj ayutu, et vestìullu monacu, et sirviulu como pocti.
[9] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 57.11: Allura Henulu mi rispusi in kistu modu: «O figlu di dea, anti ki tu pozi firmari in tera sicura, bisognu esti ki tu cherki la Trinaclia et li loki di lu infernu et l'isula di Circes: et di zo ti darrò signi, ma tu li tirrai ben chilati in la menti.
[10] Poes. an. bergam., p. 1340, 35, pag. 22: Con quel preyto e' son zazuta mille volte sot un lenzolo, / Penzò l'amo e ll'ò amato più ca la matre lo fiolo; / S'el meo marito lo savesse, el morirave del dolo! / E' te llo digo, preyto, ella gran credenza; / dé, ténime zellata la mia penitenza!».
[11] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 135, pag. 516.15: E a quel punto, lo re Artù, no' potendo sua volontà ritenere celata, e conoscendo il cuore degli altri cavalieri, sì si dirizza i' piè, dicendo fra gli suoi cavalieri...
[12] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 34, pag. 300.6: Adunqua multo se dolce Pirro e tacitamente om<n>en cosa teneva celata intro sene, e cossì se nde vennero fore de quella caverna insembla l'avo e lo nepote et ayonserose co la gente de Pirro.
3.5 Locuz. verb. Essere in celato: non manifestarsi visibilmente.
[1] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 36, pag. 227.13: tu quando digiuni, ugni il capo tuo, e la tua faccia lava, acciò che tu non apparischi agli uomini digiunatore, ma al tuo Padre ch'è in celato, e il tuo Padre che vede in occulto il ti renderà.
4 Sost. Messaggero segreto. || (Contini).
[1] Galletto, XIII sm. (pis.), 1.16, pag. 284: Li amadori lo sacciano 'n certansa, / ch'i' ho ciò che golìa, / ch'io servo l'alta donna a suo talento: / a dir lo me mandao per suo celato, / c'ogni meo bon servir li è tanto in grato, / ca prodessa verrà'nde a perdimento.
5 [Da errore di traduzione o da traduzione di un testo corrotto].
[1] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Sap 18, vol. 6, pag. 154.12: Conciofosse cosa che a monti celati cadessono [li] morti l'uno sopra l'altro... || Cfr. Sap., 18.23: «cum enim iam acervatim cecidissent super alterutrum mortui».
[u.r. 11.04.2023; doc. parzialm. aggiorn.]