CHIOCCIO agg.

0.1 chiocce, chioccia, chioccio, chiocia, chioze.

0.2 Da chiocciare.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

N L'att. in Jacopo della Lana è cit. dantesca.

0.7 1 [Detto della voce:] rauca e stridula. 1.1 [Detto di uno stile:] fondato su rime difficili, sgradevole, stridente (all'udito). 1.2 [Per eufemismo:] morto.

0.8 Rossella Mosti 19.12.2001.

1 [Detto della voce:] rauca e stridula.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 7.2, vol. 1, pag. 109: «Pape Satàn, pape Satàn aleppe!», / cominciò Pluto con la voce chioccia...

[2] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 7, 1-6, pag. 200, col. 2.25: Chiocia, ... arochada ovvero voxe fiocha ...

[3] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 7, 1-2, pag. 200.38: Cominciò Pluto; quello demonio, con la voce chioccia; cioè stridente e sozza, come à la campana quando è rotta.

1.1 [Detto di uno stile:] fondato su rime difficili, sgradevole, stridente (all'udito).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 32.1, vol. 1, pag. 543: S'ïo avessi le rime aspre e chiocce, / come si converrebbe al tristo buco / sovra 'l qual pontan tutte l'altre rocce, / io premerei di mio concetto il suco / più pienamente...

[2] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 32, pag. 463.12: E fa 4 cosse in questo capitulo. A la prima esso se scusa che esso voria ponere rime, in questo tractato de' traditori, aspre e chioze, idest stridenti, como se convenerebe al tristo buco, idest pertuso...

[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 213.89, pag. 272: Troppo forse s'allunga / Frottola col suon chioccio.

1.2 [Per eufemismo:] morto.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 51.72, terz. 24, vol. 3, pag. 69: E 'l Conte Carlo ancor da Battifolle / rimase morto, poich'ebbe col broccio / dell'altrui sangue la campagna molle. / E 'l valoroso, e 'l pro Messer Caroccio, / poich'ebbe fatto assai colle sue mani, / rimase al campo, come gli altri, chioccio. || Cfr. Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 72, vol. 2, pag. 276: «e morìvi messere Carlo figliuolo del prenze, e 'l conte Carlo da Battifolle, e messer Caroccio e messer Brasco d'Araona conostaboli de' Fiorentini, uomini di gran valore...».

[u.r. 16.03.2009]