0.1 cloaca, cloacha, cloache, croaca.
0.2 Lat. cloaca (DELI 2 s.v. cloaca).
0.3 Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.
In testi sett.: Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.
0.7 1 Condotto sotterraneo che convoglia le acque piovane e i rifiuti delle strade e delle case verso un luogo di scarico. 1.1 Fig. Luogo di sozzure morali, sentina di corruzione. [Per antonomasia:] l'inferno.
0.8 Rossella Mosti 19.12.2001.
1 Condotto sotterraneo che convoglia le acque piovane e i rifiuti delle strade e delle case verso un luogo di scarico.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 129.9: Fece fare [[Tarquinio Prisco]] le cloache, e cominciòe il Campidoglio; regnòe anni XXXVIJ.
[2] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 43, par. 8, vol. 2, pag. 386.7: anco nullo possa fare overo tenere apresso alcuna porta de la cità overo deglie borghe alcuno necessario overo croaca, de la quale vedere e apparere possa sucçura sopra terra a diece passa.
1.1 Fig. Luogo di sozzure morali, sentina di corruzione. [Per antonomasia:] l'inferno.
[1] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 10, pag. 252.8: vestise de nostra humanitè. Perquè? Per traire nos de la cloaca, zo est d'enfern e de la poestà del diavol.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 27.25, vol. 3, pag. 445: Quelli ch'usurpa in terra il luogo mio, / il luogo mio, il luogo mio che vaca / ne la presenza del Figliuol di Dio, / fatt'ha del cimitero mio cloaca / del sangue e de la puzza; onde 'l perverso / che cadde di qua sù, là giù si placa».
[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 27, 16-27, pag. 596, col. 1.17: sí che 'l cimiterio meo sí è fatto cloaca, çoè recettaculo [de sangue] e de vituperio, etc. .
[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 583.26: 25. Fatto ha del cimiterio mio ec. Dice S. Piero, che gli pastori romani hanno del suo cimiterio, dove elli e li primi Papa in Vaticano furono seppelliti, fatto una - cloaca, cioè fogna, per la quale trascorrono tutte le putride cose, che discorrono dalle case nelle vie, e poi mettono fuori in fiumi, o in alcuno altro luogo.
[5] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 27, pag. 667.5: E fa dire Dante a san Piero che questi papi ànno fatto del cimiterio suo e degli altri santi pastori passati [[...]] e dicie che n'ànno fatto cloacha, coè privaio, per la qual chosa cholui che cadde di cielo, cioè il diavolo, molto se ne appagha.
[u.r. 04.11.2020]