0.1 cobbole, cobla, coble, gobbola, gobola.
0.2 Prov. cobla (DEI s.vv. cobbola, cobla).
0.3 Ottimo, Par., a. 1334 (fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Ottimo, Par., a. 1334 (fior.).
In testi sett.: San Brendano ven., XIV.
0.5 La forma gobbola, cui va accostato il diminutivo gobboletta (v.), sarà dovuta a uno sviluppo fonetico analogo a quello che si osserva in forme come gomito < CUBITUM, gabbia < CAVEAM, ecc.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 [Metr.] Stanza di canzone. 1.1 [Metr.] [Di composizioni in lingua provenzale:] stanza di canzone o composizione poetica monostrofica. 2 Breve composizione poetica (improvvisata?).
0.8 Pär Larson 05.11.2001.
[1] ? Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 375, pag. 760.12: Questo [[scil. Omero]] fu ottimo poeta greco, per lo quale Ovidio pruova i versi e le canzoni sanza la pecunia non valere, intendi verso le femmine, della cui avarizia il conte Gualtieri con ampio suono il grida: «E io fo verso omo ove cobla molto valse». || Passo di interpretazione non chiara.
[2] San Brendano ven., XIV, pag. 246.12: Et in picola ora parete vegnir uno agnolo tanto belo e plasevele [[...]]. E quando elo fo per mezo la zima de lo alboro cargado de le pome d'oro, elo volà su e cantà uno canto tanto ben e tanto plasevelementre con dolze versi e con soave bósie, che dir non se pò ben; mo pur questo fo la veritade. E la canzon fo XXIIII coble ben longe de parole, e fo canto d'amor fato sì como de femena donzela ad un so amador... || Cfr. San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 247.12: «lo suo cantare si era di ventiquattro versi lunghi di parole».
1.1 [Metr.] [Di composizioni in lingua provenzale:] stanza di canzone o composizione poetica monostrofica.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 230.33: Folco di Marsilia [[...]] istudiò in ciò che appartiene a valore umano, e fama mondana; seguì li nobili uomini; e, come appare, trovò in provenzale coble, serventesi, ed altri diri per rima...
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 90, vol. 1, pag. 400.1: Il conte Ramondo [[Berlinghieri]] fu gentile signore di legnaggio [[...]], e in sua corte usarono tutti i gentili uomini di Proenza, e di Francia, e Catalogna per la sua cortesia e nobile stato; e molte cobbole e canzoni provenzali di gran sentenzie fece.
[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 61, vol. 3, pag. 140.5: Ancora allegando come prima avieno fallito i Perugini e rotti i patti a' Fiorentini, quando presono Lucignano d'Arezzo per lo modo detto per noi nel terzo capitolo innanzi a questo. Ma secondo buona e caritevole compagnia non era però del tutto licito di fare per Fiorentini, che come dice il Provenzale in sua gobola «Uomo saggio non dee faglia per l'altrui faglia».
2 Breve composizione poetica (improvvisata?).
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 30, pag. 67.6: Fu in Siena al tempo di Gregorio papa decimo ordinato di mandarli una solenne ambasciata, ed elessono tre cavalieri, e uno che non era cavaliere, il quale era il migliore dicitore di Siena, quando tre o quattro volte avesse bevuto d'un buon vino, prima che disponesse l'ambasciata: e non beendo per lo modo detto, non averebbe saputo dire una gobbola.
[u.r. 04.11.2020]