DISABBELLIRE v.

0.1 disabellir, disabellire, disabellirsi.

0.2 Da abbellire.

0.3 Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.); Dante, Convivio, 1304-7.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Rendere meno piacevole, meno attraente (anche pron.). 1.1 Pron. Ledere la propria reputazione.

0.8 Pär Larson 24.07.2007.

1 Rendere meno piacevole, meno attraente (anche pron.).

[1] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 43.11, pag. 129: Bene vegg'io che di partir potenza / darmi potete, s'a voi piace bene, / sol con disabellir vostra piagenza / e dir e far ciò c'a spiacer pertene...

[2] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 7, pag. 100.17: E a meglio fare ciò credere all'anima esperta, dice che non è da guardare nelli occhi di questa donna per persona che tema angoscia di sospiri. Ed è bel modo rettorico, quando di fuori pare la cosa disabellirsi, e dentro veramente s'abellisce.

1.1 Pron. Ledere la propria reputazione.

[1] Guittone, Manuale (ed. Avalle), a. 1294 (tosc.), 16 [V 421].11, pag. 179: dirà c'alchuna volta e' vuole mostrare / cosa che llei conoscie e sae, / ch'è laida sì che troppo le dispare; / c'amendare ne porà, se voràe. / E, se dicie: «Dill'ora!», el li può dire / ch'è cosa a dimostrare rimotamente, / s'ella nom se ne vole disabellire.

[u.r. 21.05.2010]