DISAVANZO s.m.

0.1 disavançi, disavanzo.

0.2 Da avanzo.

0.3 Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.); Libro vermiglio, 1333-37 (fior.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Evento sfavorevole, svantaggio, danno. 2 [Econ./comm.] Differenza passiva fra ricavi e spese; perdita in un'operazione commerciale, registrata contabilmente.

0.8 Pietro G. Beltrami 31.10.2000.

1 Evento sfavorevole, svantaggio, danno.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, docum. 23.43, vol. 1, pag. 292: E tra llor ben comparta / lo merito e gl'incarchi; e voglia inançi / sofferir disavançi / che rifidarsi in gente a llui non nota.

2 [Econ./comm.] Differenza passiva fra ricavi e spese; perdita in un'operazione commerciale, registrata contabilmente.

[1] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 134.17: Mostra che disavanziamo di questa ragione fior. quatro d'oro, i quali ponemo che il disavanzo debia dare in questa faccia quie da piede.

[2] Libro giallo, 1336-40 (fior.), pag. 233.15: Anoverò e vide schritti Filippo di Lapo. E fior. 5 d'oro e s. 18 d. 2 a ffior. ch'ebon più, sono per lo chanbio di detti danari, a due meno ottavo per centinaio. Ponemo a disavanzo innanzi nel CCCXXXII carta. E' detti danari di sopra ci deono rendere per la valuta che varrano in Chorte dì 4 di marzo '339. Per loro lettera o per altra lettera di merchatanti.

[u.r. 24.07.2007]