DISAVVENTURA s.f.

0.1 desaventura, desaventure, desavventura, desxaventura, dexaventura, disaventur', disaventura, disaventure, disavintura, disavventura, disavventure, dissaventura, dissavventure.

0.2 Cfr. avventura.

0.3 Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Palamedés pis., c. 1300; Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.).

In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. per disavventura 1.1; per disavventura di 1.1.

0.7 1 Cattiva sorte, infelicità, disgrazia. 1.1 Locuz. avv. Per disavventura: per disgrazia. Locuz. prep. Per disavventura di. 1.2 Caduta dallo stato di felicità, prosperità, successo nello stato opposto. 1.3 Condizione, stato di disgrazia. 1.4 Ciò che è remoto dalla grazia divina (detto del peccato). 2 Evento sfortunato, disgraziato.

0.8 Pietro G. Beltrami 17.04.1998.

1 Cattiva sorte, infelicità, disgrazia.

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 11.1, pag. 473: Lamentomi di mia disaventura / e d'un contrarïoso distinato, / di me medesmo ch'amo for misura / una donna da cui non sono amato...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 7, pag. 210.5: Ed egli levando le mani al cielo, or la sua disavventura, e ora quella del populo contava e piagnea.

[3] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 67.23: Allora quando il re C[arlo] udío questo, sbigottío tutto, e disse in fra se stesso sospirando: «Deh ch'or foss'io morto da che tanta disavventura m'incontra, c'hoe perduta la terra mia e non so perchè!

[4] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), contio 8, pag. 500.10: Dinanzi a l'imagine di santa Maria si pose a ginocchie innude, come femina tutta sperduta, e spesse volte adoroe piangendo e richiese piangendo e dicendo: - [[...]] Madre di Dio, alta e santa, di cuore io vo' recheggio, Donna gloriosa, ancella di Dio, figliuola e madre, che voi de la mia disaventura mi mandiate dilivranza.

[5] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 156.1: E pensavasi che grande danno sarebbe, se elli perisse per sì fatta disaventura; sì disse che ella vi metterebbe chonsilglio, che che lene potesse avenire.

1.1 Locuz. avv. Per disavventura: per disgrazia. Locuz. prep. Per disavventura di.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), Canz. 51.20, pag. 177: pesami e dole ch'io veg[g]io mentire / per mia disaventura un detto usato / che molti savi già l'hanno aprovato: / che già perduto mai non fu servire...

[2] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 67.9: un giorno avenne che 'l signiore teneva un coltello in mano che novellamente gli era stato donato, e dall'altra mano teneva un bastone di ch'egli voleva fare una mazzetta; e la donna gittò la mano avanti tanto che per disaventura il coltello le tagliò un poco il dito e cominciò a insanguinare...

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 39, pag. 244: Speciarmenti dir vojo [ms.: vajo] e' / d'un accidente molto re' / chi me torba cor e mente: / zo fo lo meise de setembre, / d'un legno armao de nostra gente / chi preso è stao subitamente / da mortar nostri inimixi, / chi for' gram parte n'àn ocixi, / e per lô gram desaventura / misi in prexon de gran streitura...

[4] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), pag. 160: Coluy io die sempre honorar, / Servir e temer et aprixiar, / Lo qual me a fato in veritade / Retornar per soa bontade / Honestamente mia muier, / De chi aveva tanto pensier; / E mie fijolly è vivi e sany, / Che llo diavolo per suoy inganny / Mi tolsse per aspra mayniera / E per desaventura fiera, / Como io v'o dito e retrato...

[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 37.22: Et eu per mia disavintura andai in lu dictu palazu et muntai a la plui alta turri, di la quali li miseri Truyani gictavanu petri, carrelli, dardi, lanzi et autri armi et difindianusi valentimenti; da la quali turri vidiamu la chitati di Troya essiri cavata et dirrupata da li Grechi.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 3, vol. 2, pag. 120.1: et avissi cummandatu que unu burdunaru, qui per sua disaventura lu avia inscontratu lu primu, fussi aucisu...

1.2 Caduta dallo stato di felicità, prosperità, successo nello stato opposto.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 74, pag. 181.18: come colui, ch'era presso a que', che fu percosso dalla folgore, rimane stordito, così in questi avvenimenti della 'ngiuria uno n'è percosso dal danno, e tutti gli altri dalla paura, e dalla tristizia, perché veggiono, che leggermente può quel medesimo danno addivenire loro. Ciascuno si spaventa dell'altrui subita disavventura.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 96.11: Ma colui cui la felicità fa amico, la disavventura fa inimico.

1.3 Condizione, stato di disgrazia.

[1] Palamedés pis., c. 1300, pt. 1, cap. 2, pag. 5.4: E però li dice: - Donzella, come andate voi sì poveramente come io vi vegio che voi andate? - - Signore cavalieri - ciò disse la donzella - , lo mio pecatto e la mia disaventura mel fa; e sappiate, signore, che se io andasse segondo quello ch'i' ò servito e segondo la gentilessa mia, io anderei molto più honoratamente che io non vado: ma cusì vae di fortuna, che ll'uno fa piangere e l'autro ridere in questo mondo...

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 177.9: Lo figliuolo d'Agenore non sae che la figliuola e 'l piccolo nepote sieno iddiei del mare: vinto per lo pianto, e per l'ordine de' mali, e per le molte meraviglie ch'egli avea vedute, componitore della sua città, esce della sua città, sì come la disavventura de' luoghi e non la sua l'offendesse... || Cfr. disventura 0.6 N.

[3] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 8.1, pag. 701: Io veggio ben la mia desavventura, / ché per temenza perdo el mio desire...

[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 538, pag. 502.1: Et quando mia mare se vete a sì gran desaventura, ella sì me mandà ala corte delo re Artus per domandar aidha et suvençion...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 254.13: So' contento, ca moro in quella terra dove morìo lo biato santo Pietro e santo Pavolo, benché nostra desaventura sia per toa colpa, missore Arimbaldo, che me hai connutto qui in questo laberinto.

1.4 Ciò che è remoto dalla grazia divina (detto del peccato).

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14, pag. 165: Lo quinto [[peccato]] è contra natura, / chi è gram desaventura; / che no se dé omo apelar / chi tém costume bestiar. / Quanto averà mara ventura / chi userá cotar brutura!

2 Evento sfortunato, disgraziato.

[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), nov. 99, pag. 350.5: Questi cavalcaro ben diece miglia, tanto che furono in un bello prato intorniato di grandissimi abeti. Smontaro e legaro il cavallo a un albero: e' prese a basciarla; quella il conobbe: accorsesi della disaventura. || (Si tratta di un errore di persona).

[2] Disciplina Clericalis, XIII ex. (fior.), pag. 75.6: E que' disse: Olle [[scil. le novelle]] molto ree, ché m'è intervenuto una gran disaventura, k'ò morto un uomo ed ollo messo in questo sacco, e non so com'io mi faccia, se Dio inanzi e voi apresso non mi consigliate.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 1, cap. 15, pag. 104.23: Ma una grande disaventura li advenne, che 'l governale li uscío di mano, per ciò che 'l pugno li era sì adormentito per li colpi ch'aveva donati, che non lo sentì.

[4] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 75, pag. 319.28: Olde' ventura perigolosa, olde' scura desxaventura e danosa chi n'à cusì duramente obscura' de perigolo[so] avignimento.

[5] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 98, pag. 316.34: Se tu vuogli ragguardare ne' fatti altrui, conciossiacosaché l'uomo giudica più francamente le cose altrui, che le propie, o se tu vuogli ragguardare a te sanza favore, tu conoscerai quel ch'io ti dirò, e confessera'lo, cioè che neuna di queste cose desiderabili, e care, è buona, né utile, se tu non sarai guernito contro alle disavventure delle cose, e contr' alle cose, che seguitano le disavventure...

[6] Tristano Veneto, XIV, cap. 61, pag. 89.31: E Governal era molto aliegro de ciò qu'ello vedeva lo·sso norin sì amendado e cussì cressudho, perqué elo era ben aviso qu'el non demorarave pocho tempo qu'ello serà cavalier, et s'elo serà cavalier, ello avea tanta sperança in lui qu'ello non porave falir a vignir a gran cosse, se Dio lo voya pur defendere dele desaventure in le soe cavalerie.

[7] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 33., pag. 287.6: In quillo tiempo Ulixe, multo dexassiato, arivao a lo regno de lo re Ydomeo, e quando lo re Ydumeo lo vide multo se meraviglyao de la soa povertate, non pertanto lo vide e ricipiolo con allegra face, e poy lo ademandao de suoy avenimienti e delle soy desaventure, e pregaolo che ordenatamente a parte a parte le llo devesse declarare.

[u.r. 24.07.2007]