ENTRATORE s.m.

0.1 entrador, entradore, entratore, intratore.

0.2 Da entrare.

0.3 Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.): 2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.); Stat. pis., a. 1327.

In testi sett.: Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.).

0.7 1 Chi entra. 1.1 Chi si trova per la prima volta in un determinato stato o situazione; chi inizia, intraprende qsa. 2 Chiave (del portone).

0.8 Gian Paolo Codebò 30.03.2000.

1 Chi entra.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 16.20: Et Essiona soa filia data fo ad Telamonem in guidardone, enperçoké fo primo entratore in Troia, la quale cosa fo nuntiata ad Priamo, ke era in Peonia regione, ke li greci aveano desctructa Troia e lo patre e li frati aveano occisi e Syona soa sorore era data in puctanaio ad Telamone.

[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 19.21: Antenor se deliberao de la guerra. Pari disse ka esso era lo primo intratore de la nave a gire in Grecia ad tollere preda. Et disse ka uno die se gia cazanno e adormiose e in sompno l' aparse deus Mercurius e disseli ka devea avere molie de Grecia.

1.1 Chi si trova per la prima volta in un determinato stato o situazione; chi inizia, intraprende qsa.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 14.8, pag. 29: Ché, prima del piacer, poco po noia, / ma poi, po forte troppo om dar tristore: / maggio conven che povertà si porga / a lo ritornador, ch'a l'entradore. / Adonqua eo, lasso, in povertà tornato / del più ricco acquistato / che mai facesse alcun del meo paraggio, / sofferrà Deo ch'eo pur viva ad oltraggio / di tutta gente e del meo for sennato?

[2] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 18, pag. 198.10: si veramente quella persona overo persone, che intrasse o intrasseno in alcuno dei dicti lavori, debbiano avere facto lavoratura; et di ciò sia dato fide al suprascripto intratore overo a li suprascripti intratori al suo saramento overo al loro saramento, non obstante che sia overo che siano parsonavile.

2 Chiave (del portone). || (Contini).

[1] Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.), 2.13, pag. 589: Ben me noia veglo encantador; / et us qual a pena se deserra; / l'ora qe me manca l'entrador...

[u.r. 14.12.2017]