ÈSCARA s.f.

0.1 escara.

0.2 DEI s.v. aschero 2, escara (lat. tardo eschara).

0.3 Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Gli ess. del Libro della cura delle malattie, cit. a partire da Crusca (3) e passati a TB e in parte a GDLI, potrebbero essere falsi del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 73-76.

0.7 1 [Med.] Concrezione purulenta formata su una ferita.

0.8 Roberta Cella 23.07.1999.

1 [Med.] Concrezione purulenta formata su una ferita.

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 63, col. 1.23: R[ecipe] uno istilo d'oro o d'argento caldo e mettilo nella fistola fino al fondo, poi leva l'escara come si conviene, e poi la incarna colle polvere incarnative e poi salda.

[2] f Libro della cura delle malattie: È necessario farne prima cadere l'escara. || Crusca (3) s.v. escara.

[3] f Libro della cura delle malattie: Medicina, che ammollisce l'escara, e opera, che facilmente si stacchi. || Crusca (3) s.v. escara.

[u.r. 26.02.2007]