FELLONESCO agg.

0.1 fellonesca, fellonesche, felloneschi, fellonesco, felonesco.

0.2 Da fellone.

0.3 Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. fior., c. 1324; Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.).

0.7 1 Cattivo; degno di biasimo, riprovevole. 1.1 Feroce, crudele. 1.2 Avverso, spiacevole (detto di cose). 2 Sleale, insincero; che tradisce, che inganna.

0.8 Gian Paolo Codebò 19.05.2000.

1 Cattivo; degno di biasimo; riprovevole.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 1.98, pag. 196: Amor, non me blasmar s'io t'ho blasmato, / ma la tua fellonesca operazione: / ché non ha già ladrone / de che biasmi signor c'ha lui dannato, / ma da sentirli grato / se merta morte e per un membro è varco...

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 173.1, pag. 234: O grave, o fellonesco, o periglioso / sovra d'onni nemico, reo peccato; / o mortal piò penal o' piò gioioso, / e più tramatto forte o' piò sennato...

[3] Stat. fior., c. 1324, cap. 6, pag. 32.33: E acciò che 'l fellonesco ardire di coloro, li quali non hanno paura di commettere cotali cose, sia rifrenato sì come si conviene...

[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 14, pag. 244.18: E ho fede in Dio, che porrà fine tostamente alle vostre fellonesche opere ove tu, e' tuoi confonderete voi medesimi per gli vostri terriboli misfatti.

[5] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), 3, pag. 12.17: E guardando la ymagene de la Vergene gloriosa, de così felonesco pensero se pentì e amarisimamente planse; e plançando e in mente considerando, vete una ragina passando danenti da si e no lo guardava.

[6] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 150.14: Ridi' infra te spesse volte le paraule de la fel[l]onesca donzella e pone tutti li danni dinanzi a li occhi tuoi...

1.1 Feroce, crudele.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 35.83, pag. 98: O bon Gesù, che villania / e che fellonesca e crudel crudeltate / vederte a tale, e saver per noi sia, / non pianger, né doler di pietate!

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 10, pag. 144.14: Currio domandò perchè quello luogo era così nomato, et elli li risposero, che uno grande gigante v'era stato che avea nome Anteo, et era molto forte, e se cadea a terra, sua forza li raddoppiava tutte le fiate che 'l corpo suo toccava terra, e non ebbe mai altra magione che quella fellonesca rôcca.

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 78, pag. 118.19: E fue la battaglia molto crudele e fellonesca, e le saette andavano tanto per aria che non si potea vedere l'aria se non come fosse piova; e li cavalieri cadeano a terra dell'una parte e dell'altra...

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 48, pag. 86.2: Cosa crudele e fuori di tutta umanità fece la malvagia, sì come l'uomo dice, e in memoria del fatto ancora è chiamato il luogo la Ruga Fellonesca; però ch'ella fece a' piè de' cavalli affollare e scalpitare il corpo del padre, e passare in suso la carretta. || Cfr. Liv., I, 48, 7: «Sceleratum vicum vocant».

1.2 Avverso, spiacevole (detto di cose).

[1] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 26, pag. 68.17: E Orazio dice: «Tu de' essere forte e coraggioso alle fellonesche cose, et alle piacente altrettale». Chè molti omini sono di tal coraggio, che quello, c'ànno cominciato, lassano incontinente, e quello che vogliono ora, non vuolno già.

2 Sleale, insincero; che tradisce, che inganna.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 10, pag. 134.5: ma tale in religgiosa è divino, anche esso seguiscie e porta. Unde, se tutta laida e lorda è meretricie, no è già traditricie, non fellonesca; ma tale trade, è fellona e laida, e finge esser bella.

[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. II, pag. 514.11: Ella ruina in lo ferro e in la fiamma e, demessa la belleça, ella fi portada como quella che è menada dali corni del dio Aonio. Phasias, çoè Medea, vendegà lo peccado e li felloneschi fatti delo marido so per li suo' fioli. || Cfr. Ov., Ars am., II, 381-82: «coniugis admissum violataque iura marita / barbara per natos Phasias ulta suos».

[u.r. 16.05.2007]