INANTIRE v.

0.1 ennantîr, inantir, inantire, inantisca, inanto, 'nantir, 'nantire.

0.2 DEI s.v. inantire (prov. enantir). || DEI s.v. innantire individua una forma pis. e lucch. derivata da in(n)anti e quindi distinta dal provenzalismo: acclarata l'inconsistenza dell'opposizione fra nasale protonica scempia e doppia, all'ipotesi della formazione indigena non sembra confarsi la natura esclusivamente lirica delle att.

0.3 Jacopo Mostacci (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.): 1 [2] (integrazione congetturale); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.): 1.1.1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Jacopo Mostacci (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.).

0.6 N Cfr. Bezzola, Gallicismi, pp. 235-36.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Procedere verso qsa o qno, farsi avanti. 1.1 Avanzare, salire (in potenza, in stato sociale e politico, in perfezione morale), progredire (anche pron.).

0.8 Roberta Cella 26.02.2002 [prec. red.: Gian Paolo Codebò].

1 Procedere verso qsa o qno, farsi avanti.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 34.16, pag. 125: dico a voi che membriate / che non par inantire / lo civaliere che 'nantir non vole / a lo torneio, vogliendo cavalcare / ad un'or due civalli...

- Fig. Intendere, rivolgere (l'attenzione, il desiderio).

[2] Jacopo Mostacci (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 3.21, pag. 151: Però se da lei parto e in altra inanto / no le par grave né sape d'oltragio, / tant'è di vano affare; / || La lezione è congetturale e indotta dalla necessità della rima con tanto al v. 24; si veda l'argomentazione a favore del mantenimento della lezione intendo dei mss. (P 009.21 e V 045 GiMo, dist. 21) in CLPIO, p. 247a.

1.1 Avanzare, salire (in potenza, in stato sociale e politico, in perfezione morale), progredire (anche pron.).

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 4.40, pag. 207: E ciò li ha fatto chi? Quelli che sono / de la schiatta gentil sua stratti e nati, / che fun per lui cresciuti e avanzati / sovra tutti altri, e collocati a bono; / e per la grande altezza ove li mise / ennantîr sì, che 'l piagâr quasi a morte; / || 'salire' Contini. Non si esclude una connotazione negativa, 'insuperbire'.

[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 113.5, pag. 622: Poi sono innamorato, vo' servire / ed ubidire in tale guisa Amore, / che ciascun bono amante possa dire / c'ogn'altro avanzi in aquistare onore, / per vostro presio crescere e 'nantire, / senza ripresa d'alcun falso errore...

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 34.15, pag. 125: dico a voi che membriate / che non par inantire / lo civaliere che 'nantir non vole / a lo torneio, vogliendo cavalcare / ad un'or due civalli... || 'procedere', Menichetti (Gloss.).

[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 31.57, pag. 116: Amore per Amore s'inantisca...

[5] Poes. an. fior., XIII sm. (3), 1.13, pag. 436: e so che molto mi poria 'nantire / avere contìa del vostro segnorag[g]io.

1.1.1 Trans. Superare in perfezione, sopravanzare.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), son. 11-5.4, pag. 281: Naturalmente falla lo pensero / quando contra rason lo corpo opprima, / como fa l'arte, quand'è di mistero: / vole inantir Natura, sì part' ima. || Contini glossa: «promuovere, far salire».

[u.r. 04.04.2011]