0.1 italian, italïan, italiana, italiane, italiani, italïani, italiano, italianu, italiany, talian, talïan, taliana, taliane, 'taliani, taliani, talïani, taliano, ytaliana, ytaliani, ytaliano, ytalianu.
0.2 Da Italia.
0.3 <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>: 2.
0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Stat. fior., 1334; Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Doc. aret., 1337; Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).
In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Epigr. scaligera, 1373-75 (ver.).
In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.6 A Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.): Italiano, Sabino allevatore di viti e il vecchio Saturno (cfr. Verg., Aen. VII, 178: «Italus paterque Sabinus»).
0.7 1 Sito nella penisola italiana, contiguo o relativo a essa. 1.1 [Di persone:] originario dell'Italia. 1.2 Relativo all'antica popolazione della penisola italiana; italico. 1.3 [Con rif. alla lingua parlata in Italia]. 2 Sost. Chi è nato o abita in Italia. 2.1 [Con rif. alle antiche popolazioni italiche o generic. agli abitanti dell'Italia in epoca antica].
0.8 Pär Larson 02.06.2000.
1 Sito nella penisola italiana, contiguo o comunque relativo a essa.
[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 21, 106-120, pag. 480, col. 2.7: Qui pone ch'ell'è piú lunge Toscana dal logo dove ello dixe, che non è dalla superfitie della terra a quello logo dell'aere, dove se genera li 'troni', la qual distantia, secondo lo Filosofo, si è da XVI stadii, façando lo stadio de CCCC passi, che pò essere da doa miglia italiane.
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 89.21: Ma fugge queste terre, e questa contrada della riva italiana, la quale prossima si bagna dell'onda del nostro mare; perciò che tutte queste terre sono abitate dai mali Greci.
[3] F Jacopo Alighieri, Dottrinale, a. 1349 (fior.), cap. 1.3: Adciò che sia palese / per ciaschedun paese / del sito italiano / da presso e da lontano, / l'esser de l'universo / dirò a verso a verso. || Crocioni, Dottrinale, p. 91.
[4] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 8.4: Fiorenza, intra l'altre città italiane più nobile, secondo che l'antiche istorie e la comune oppinione de' presenti pare che vogliano, ebbe inizio da' Romani...
[5] Bindo di Cione, 1355 (sen.), Quella virtù che 'l terzo cielo, 172, pag. 113: Canzon mia, cierca il talïan giardino, / chiuso d'intorno dal suo propio mare, / e più là non passare, / che più non disse chi ti fe' la 'nposta.
[6] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 19, par. 11, pag. 122.6: De' quali stramanifestamente al dassezzo del tenpo di mantenente de' di su ddetti vescovi al prenze de' romani tanto nelle provincie italiane come delle provincie Giermanies o Alamannia...
[7] Braccio Bracci (ed. Volpi), 1373-78 (tosc.), «O tesorier», 3, pag. 226: O tesorier, che 'l bel tesor d'Omero / tutt'hai ricolto nel tuo propio seno, / tu solo in questo italìan terreno / porti corona di poeta vero.
- Il mare italiano: il Mare Tirreno.
[8] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 1, pag. 167.5: Juno nimica de' Trojani andò a Eolo re de' venti e disseli: Gente mia aversaria navica per lo mare italiano portando seco in Italia Troja e li vinti idii... || Cfr. Aen., I, 68: «gens inimica mihi Tyrrhenum navigat aequor».
[9] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 8.5: zo dictu si mossi et andausindi a lu re Eolus, lu quali era re di li venti, et incumminzauli a pparlari in kistu modu: «O re Eolus, una genti mia inimica, zoè truyana, naviga per lu mari ytalianu, purtandu cun sicu in Italia li dei troyani...
- Il fiume italiano: il Tevere.
[10] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 11, pag. 746.41: Qual sentenzia sia ne la mia mente, io mi spaccerò: i' ho un campo prossimano all'italiano fiume; venga in prezzo dell'amistà de' Trojani... || Cfr. Aen., XI, 316: «Est antiquos ager Tusco mihi proximus amni».
1.1 [Di persone:] originario dell'Italia.
[1] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 213.25: MCCCXXVIJ In quisto millesimo, die XIIIJ de setenbre, mandò el cumuno de Peroscia a Fiorenza enn aitorio del duca de Calavria IJ C cavaliere soldate oltramontane e taliane.
[2] Doc. aret., 1337, Risposta ai capitoli riveduti, pag. 655.19: Anco che niuno forestieri ytaliano, il quale s[i]a habitato in Areço, familiarmente da doi anni in qua possa essere acommiatato nè licentiato de la cità d'Areço nè per la podestà nè per lo capitano nè per alcuno altro offitiale salvo che per malefitio che commettesse.
[3] A. Pucci, Nuovo lamento, 1342 (fior.), .91, pag. 11: Di te mi dole, e sa' che a mie cagioni / Se' sotto cani. / S'io non avessi in te messe le mani, / Tu non sareste forse or de' Pisani; / Ma credo ch'altri signor Taliani / T'avrien difesa.
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IV, cap. 4, vol. 1, pag. 152.22: E 'l primo imperadore italiano fu Luigi figliuolo del re di Puglia, nato per madre della figliuola di Luigi secondo imperadore che fu de' Romani e re di Francia, onde adietro è fatta menzione.
[5] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 86.24: Questo libro della Comedia, secondo il ragionare d'alcuno, intitolò egli a tre solennissimi uomini italiani, secondo la sua triplice divisione, a ciascuno la sua, in questa guisa: la prima parte, cioè lo 'Nferno, intitolò a Uguiccione della Faggiuola, il quale allora in Toscana signore di Pisa era, mirabilmente glorioso; la seconda parte, cioè il Purgatoro, intitolò al marchese Moruello Malespina...
[6] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2 cap. 25, pag. 418.19: Et ceulxi che nnoi avemo racontato per li vescovi di Roma colla conpangnia de' loro cherichi contra tutti prenzi e popoli perpetrati eciessi, che ppiù manifestamente contra i popoli italiani e i prenzi di Roma...
[7] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 247.15: E chaporali di questa chonpangnia sono chostoro nomati, sono: Bernardo della Sala, brectone, chapitano della chonpangnia, domino Averardo della Chanpana tedescho, el chonte Churrado tedescho, domino Ghuido d'Asciano da sSiena, Gherardo degli Ardingheri da Parma et Antonio de' Malistracci, e llo fratello di Masseo de' Peppoli et molti altri chaporali taliani.
1.2 Relativo all'antica popolazione della penisola italiana; italico.
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 12, pag. 757.29: ma questo addomando che, quando la pace i fati fermeranno, non patischi che nome si muti a' Latini e non sieno detti Trojani e non si mutino veste e non mutino voci: sia Italia e sempre siano i re albani, e la italiana schiatta sia potente della romana virtude.
[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 41, pag. 27.11: Onde dice Valerio: ma li Attelani furono citati dalli Capovani, la quale generazione di dilecto, essendo temperata per la vera aspreza ytaliana, però fue cassa d'infamia, e però dal tribo non si rimuove e da' soldi de' cavalieri non si rifiuta.
[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 52.11: Agostino, ne l'ottavo libro della Città di Dio, capitolo sicondo, dice, che quanto apartiene a lettere greche, la quale lingua tra l'altre è tenuta la più nobile, si scrivono due generazioni di filosofi: l'una Italiana, da quella parte d'Italia ch'era chiamata la gran Grecia; l'altra Jonica, in quelle terre che ora sono chiamate Grecia.
[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 210.3: Tu vedi quello giovano, il quale si forza coll'asta pura, tiene per sorte i prossimi luoghi della luce; egli primo commisto del sangue italiano si levarà all'aure del cielo...
[5] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 58, pag. 113.10: Ora è piaciuto alla provvidenza divina, che 'l seme italiano onde nacque Troia ritorni in Italia; onde nulla differenzia dee essere tra voi e noi, anzi amore e carità grandissima, imperciò che voi siete nostri figliuoli, e Italia è la vostra prima madre.
1.3 [Con rif. alla lingua parlata in Italia].
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 8.16: Questo Boezio è commendato da Teodorigo re in una sua pistola, la quale nel libro di Cassiodoro si legge; nella quale li scrive così: «[[...]]. Nelle tue translazioni i pitagorici musici si leggono italiani; Nicomaco arismetrico, Euclide geometro sono uditi romani... || Cfr. Cassiodoro , Variationes, I, 45: «translationibus enim tuis Pythagoras musicus, Ptolemaeus astronomus leguntur Itali. Nicomachus arithmeticus, geometricus Euclides audiuntur Ausoniis...».
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 9.98, pag. 364: Il nostro viaggio / è di cercar lo mondo a passo a passo: / costui, ch'è meco, il vuole e io nel traggio. / Ma voi chi siete, che mostrate lasso / e che avete loquela italiana, / e che vi mosse a far di qua trapasso?» / «Una città, rispuose, è in Toscana / di sopra l'Arno, Fiorenza si dice; / se dite 'sì' ben so che non v'è strana.
2 Sost. Chi è nato o abita in Italia.
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 28, vol. 1, pag. 289.14: venne l'imperio di Roma da' Franceschi a' Lombardi, onde il detto Alois di Puglia fu il primo. Dopo lui furono cinque altri l'un dopo l'altro, insino al tempo di Belinghieri, e d'Alberto figliuolo, che furono li diretani Italiani che l'Imperio tenessero. || Cfr. B. Latini, Tresor, I, 91, 1: «qui furent les derreains lombars qui l'empire tenissent».
[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 221.23: In l'anno del Segnor CMXLIX Lovixe Terzo imperà anni VI. In lo tempo de questo, li Ytaliani comenzà a imperare; tolto via l'imperio deli Franceschi, el fo transportado dali Taliani, segondo la sentenza dali Romani... || Cfr. Mart. Pol., Chron., p. 463: «Istius tempore ceperunt Ytalici imperare. Exempto enim imperio a Francis, fertur ad Ytalicos secundum sentenciam Romanorum».
[3] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 397.3: Gente ad seo servitio avea assay, e tucti homini... de diverse natione, sì como era Franciscy, Tudyscy et Agnisi, Romanj e Italiany; tucti questoro de bona volgia se propersero co luy ad morte et ad vita con zo che fare potea.
[4] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 102.s, pag. 60.13: lo re Latino fue suocero d'Enea troiano e in suo onore tutti gl'Italiani sono chiamati Latini, ma delle rede d'Enea uscì uno re Latino, il quale regnoe in Alba, e fue chiamato per sopranome Prisco. || Il passo riportato è un commento al testo lat. e non fa parte del volgarizzamento vero e proprio.
[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 7, 85-96, pag. 121, col. 1.9: Redolfo ... fo della Casa d'Austorich eletto per li baruni da la Magna a l'ofizio de l'imperio; e mai non volse passare in Ytalia, onde che tanta è cressuta briga tra li Ytaliani, che serrà briga a reconciliarli.
[6] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), proemio par. 3, pag. 56.10: Egli è notorio infra noi Italiani il mutamento che feciono gli abitanti dell'isola di Cicilia, quando i Franceschi la soggiogaro...
[7] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 25, pag. 210.22: E abbiano balìa di procedere e inquisizione fare contra tutti e ciascuno, sì ostieri come altri sottoposti alla detta Arte che tenessero oltramonti panni per rivendere, o vero che facessero conventicola, postura, o monopolio co oltramontani o italiani di comperare panni...
[8] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 21, pag. 107.4: Noi Italiani fuore che Pisa faciamo egli anni domini, quando Christo incarnò ne la gloriosa vergine Maria, e così andiamo seguendo d'anno in anno.
[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. I, cap. 8, vol. 1, pag. 14.15: Questo Siccano n'andò nell'isola di Cicilia, e funne il primo abitatore, e per lo suo nome fu prima l'isola chiamata Siccania, e per la varietà di volgari delli abitanti è oggi da lloro chiamata Sicilia e da noi Italiani Cicilia.
[10] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 61, pag. 118.12: tutti li re che regnarono in Italia, da Latino infino a Romolo, li quali furono quindici computando Enea, furono chiamati re delli Latini, e questo soprannome, ovvero titolo, presero per riverenzia di Latino, da cui e per cui noi Italiani siamo appellati Latini.
[11] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 226.8: Diritti di mercatantia che si paga in Nimissi e in Monpolieri oltre a' diritti che si pagano in Aguamorta Primieramente, per la malatolta del re di Francia, ciascuno taliano denari 2 per libbra.
[12] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 4, pag. 11.17: Et retornandu li Normandi et audendu czo chi havianu fattu li Grechi, reputandusilu a grandi iniuria chi tutta la preda si havianu prisu et illi non indi havianu parti, mandaru unu missagiu a Maniachi, lu quali havia nomu Arduynu, chi era italianu, et sapia beni lu grechiscu...
[13] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 6, pag. 31.32: I Gentili discesero di Sem, i Servi di Cam, i Temorosi di Giaffet, di cui siamo discesi noi taliani; e perché Sem fu più cortese al padre si dice che' Gentili sono discesi di lui...
[14] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II. 9., pag. 162.6: Venuto adunque Sicurano in Acri signore e capitano della guardia de' mercatanti e della mercatantia, e quivi bene e sollecitamente faccendo ciò che al suo uficio appartenea e andando da torno veggendo, e molti mercatanti e ciciliani e pisani e genovesi e viniziani e altri italiani vedendovi, con loro volentieri si dimesticava per rimembranza della contrada sua.
[15] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3 cap. 25, pag. 307.17: elli è uno semplice, intenderemo sia difettuoso; ed elli è tutto il contrario, però che questo vocabulo simplex, secondo i gramatici, tanto è a dire quanto sine plica, ciò è sanza dopiezza. E è molto meglio inteso da' Franceschi che da noi Italiani; però che quando sommamente vogliono lodare alcuno, dicono: elli è uno simple uomo.
[16] Epigr. scaligera, 1373-75 (ver.), 7, pag. 49: O veronese popol da luy spiri / Tenuto en pace la qual ebe raro / Italian. Nel karo / Te saturò la gratia del gran siri. / Cansignó fo quel che me fece iniri / Mille trexento settanta tri e faro.
[17] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 245.30: Soco Todeschi como descengo dalla Alamagna semplici, puri, senza fraude. Como se allocano fra Italiani deventano mastri coduti, viziosi, che siento onne malizia.
2.1 [Con rif. alle antiche popolazioni italiche o generic. agli abitanti dell'Italia in epoca antica]. || In molti casi si tratta di espressioni desunte dall'Eneide, dove italiano rende Italus e Italicus.
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 9, pag. 504.24: Una torre v'era, alla quale combattere con tutte forze corrono l'Italiani, e' Trojani incontro a difenderla... || Cfr. Aen., IX, 532: «expugnare Itali [[...]] / certabant».
[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 28, pag. 135.5: El Re Turno da una parte era con tutti l'italiani contra a Enea, come Vergilio nell'Eneyda scrisse, e ine ebbero molte battaglie e duraro grande tempo...
[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 144.12: Mnesteo guida la veloce nave detta Pistris e con forti remigatori; el quale Mnesteo doveva essere prossimamente italiano; dal cui nome fuoro detti i Memmii.
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. III, cap. 6, vol. 1, pag. 106.17: I Romani e Italiani veggendosi così consumare e distruggere a' Gotti, mandaro in Gostantinopoli a Iustiniano imperadore che gli dovesse liberare da' Gotti e recare lo 'mperio di Roma in suo stato e franchigia...
[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 26.49, pag. 76: E perché gli African da poi mandaro / per Annibal, che ben diece e sette anni / m'avea fatto sentir tormento amaro, / diliberata fui da' suoi affanni: / pianse il partir, perché fra tanto spazio / veduta non m'avea dentro da' panni. / Di molti Italiani fece strazio; / ma pria che giunto fosse a l'altro lito, / per malo agurio fu del cammin sazio.
[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 41, pag. 334.31: Solevano gli Italiani, mentre che le troppe dilicatezze non gli effeminarono, dare le leggi, le fogge e' costumi e' modi del vivere a tutto il mondo, nella qual cosa apariva la nostra nobilità, la nostra preeminenzia, il dominio e la potenza...
[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 173.19: Depopulao [[Attila]] moite citate, Aquileia e aitre. Occise Bella frate sio e fu sconfitto da Franceschi, Borgognoni e Sanzonesi e Italiani. Nella quale sconfitta fu muorto lo re de Borgogna e fuoronce muorti ciento ottanta milia capora d'uomini, sì che rigo de sangue abunnao.
[u.r. 10.10.2018]