ITÀLICO agg./s.m.

0.1 italica, italice, italiche, italici, italico, italycu, 'talici, ytalica, ytalice, ytalici, ytalico, ytalicu, ytalyci, ytalyco.

0.2 DELI 2 s.v. ìtalo (lat. Italicus).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.2.1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Sito nella penisola italiana (anche in epoca antica), contiguo o relativo a essa. 1.1 [Di persone, ecc.:] dell'Italia, italiano. 1.2 Appartenente o relativo all'antica popolazione della penisola italiana. 2 Sost. Chi è nato o abita in Italia, italiano. 2.1 [Con rif. alle antiche popolazioni italiche o generic. agli abitanti dell'Italia in epoca antica].

0.8 Pär Larson 02.06.2000.

1 Sito nella penisola italiana (anche in epoca antica), contiguo o relativo a essa.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 223.18: O figliuolo, disse, Cassandra sola m'annunziava cotali fortune, e ispesso Italia e spesso li regni italici chiamava...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 9.26, vol. 3, pag. 139: «In quella parte de la terra prava / italica che siede tra Rïalto / e le fontane di Brenta e di Piava, / si leva un colle, e non surge molt'alto, / là onde scese già una facella / che fece a la contrada un grande assalto.

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 30, 130-138, pag. 682, col. 2.23: Che a drizzare, çoè ad ordenare le retoríe italiche e tôrle de mane a tutti quelli che iniustamente le teníano.

[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 6, proemio, pag. 73.12: la V, sì introduce Sordello, uomo di corte, Mantovano, a parlare ad esse; la VJ, fa esclamazione contra la regione Italica; la VIJ, esclama ad Alberto d'Osterich eletto all'offizio dello Imperio...

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 276.9: I cavalli si danno ai Trojani domandanti l'italici campi; e a Enea è adutto uno ottimo cavallo; il quale copre tutto una pelle di leone risplendente coll'unghie auree.

[6] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 102, pag. 22: Se ciò fu vero de la plu possente / citate Roma, come l'à audito, / creder dobiamo de lo men vallente: / tuto se vede al mostrar del dicto, / in urbe, in le ville, in castella, / de ytalico paiese sì afflicto. / Ponete mento a Thoscana bella, / a la fertilità de la Romagna: / dampno, ruvine, ve 'n dirà novella.

[7] Doc. fior., 1365 (2), pag. 131.22: e' prencipi de la Mangna, i quali comunemente sono imperiali et poco ànno avuto in riverentia la Sancta Chiesa o dilectione al paese ytalico...

[8] Fazio degli Uberti, Rime d'amore, a. 1367 (tosc.), 5.62, pag. 15: Ahi, Verona, cittá ricca e nobile, / donna e regina de le terre italice, / formata sopra l'Alice, / dove virtute e valor s' ingenera...

[9] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1 parr. 114-119, pag. 106.8: Continuando ancora D. introducendo V. a pronosticare questo stato italico dovere essere reformato per questo omo così electo da Dio per so vicario nato soto tale constillatione...

[10] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), can. 36 (M4).59, pag. 38: La curozosa e terza domandanza, / responder voglio a mi per vostra parte / se la vertù de Marte / è vostra concubina ovver nemica. / I' credo assai che l'italiche parte / aba de questo prova e nomenanza / che pur vostra speranza / sòle esser a' gran fatti sempre amica.

[11] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 149.18, pag. 140: Tu hai svegliato chi dormia fiso / nel bel paese italico, e non pensi / chi già disfece il gran Mastin Lombardo.

1.1 [Di persone, ecc.:] dell'Italia, italiano.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 29, vol. 1, pag. 291.14: Onde v'ebbe poi tredici imperadori Alemanni insino al secondo Federico, che fu coronato per mano di Onorio papa, corrente la incarnazione milleduecentoventi anni. E sappiate che dinanzi a questo Onorio da Giovanni papa, si furono quarantadue papi, cioè da' quel Giovanni di cui lo conto parlò alla fine degl'imperadori italici.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 132.4, pag. 98: S'ëo avesse la lingua andanica / et en perpetua vi pensasse su, / y' non exprimirey, ben vidi tu, / la stolta vogla che [è] la ytalica, / che fanno sé servi de çente galica / perché l'un l'altro non conporta plu...

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 33, pag. 590.10: coloro, che vegnono, che in testimonio ch'eglino sieno creduti essere stati nelli luoghi, ch'egli raccontano, portano il loro bordone cinto di quella palma di là, li cui coltelli sono di tutta contraria maniera, che quelli della italica palma.

[4] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 502.15: Salvo, excepto et declarato, che se volesseno conducere o conducesseno cavalieri ytalici, de' quali avere et conducere havuto fosse il consentimento chome decto di sopra; i quali cavalieri ytalici fosseno in minore nomero di quindeci cavalieri in una et socto una bandiera, capitaneria o conestabilia...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 53, vol. 1, pag. 494.5: il re Filippo di Francia fece pigliare tutti i prestatori italici di suo reame, e eziandio de' mercatanti, sotto colore che usura non s'usasse in suo paese...

[6] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 11 cap. 14, pag. 263.20: E allor togli tre staia Italiche di gesso trito, e metti in X anfore, cioè quasi in X barili di mosto. || Cfr. Palladio, Op. agr., XI, 14, 14: «gypsi triti atque cribrati tres Italicos sextarios mittis».

[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 128.96, pag. 177: prenderà l'arme, et fia 'l combatter corto: / ché l'antiquo valore / ne l'italici cor' non è anchor morto.

[8] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1388] 158.2.2: Corona santa, ch'èi da Dio mostrata / per pace dar a l'ytalica gente, / con dolce ciera e con allegra mente / ti priego ch'io ti sia racomandata.

1.1.1 [Con rif. alla lingua:] italiano.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 12, pag. 223.18: E Tullio disse: la ragion dei cini[ci] è tutta di gittar via: et è a· ddire cinos in lingua greca quanto che in volgare italico è a· ddire cane; et indi sono detti cini[ci], cioè cani. || Cfr. Albertano, Ars loquendi, III: «Cinos graece, latine dicitur canis. Inde cinici dicuntur latrantes ut canes...».

[2] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 6, pag. 25.16: Ma questo non è: ché uno abituato di latino non distingue, s'elli è d'Italia, lo volgare [inghilese] dallo tedesco; né lo tedesco, lo volgare italico dal provinciale. Onde è manifesto che lo latino non è conoscente dello volgare.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 9, pag. 37.16: Non avrebbe lo latino così servito a molti: ché se noi reducemo a memoria quello che di sopra è ragionato, li litterati fuori di lingua italica non avrebbon potuto avere questo servigio...

1.2 Appartenente o relativo all'antica popolazione della penisola italiana.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 17, pag. 322.5: E quattro migliaia d'uomini Italici, che di quella battaglia erano campati, raunati in sul giogo del monte in una schiera, ove compresi di neve, per grande freddo di malvagia morte moriero. || Cfr. Orosio, Hist., V, 18, 18: «Quattuor milia autem Italici viri...».

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 1, pag. 243.13: Allora è licito che tu incominci, in quel tempo che· llo piagnevole fiume Allia fue insanguinato colle piaghe ytalice, e in quello die nel quale la settima festa è celebrata dal Giudeo e 'l quale è meno acconcio alle cose che si debbono fare.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 63.30: Ma jà sia zò que issi ben pensassiru zò, ca lu unicu lur ayutoriu et consilyu stava in pregheri, non pertantu issi non si poctiru amintigari di lu sangui lur nobili et ytalicu.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 378.29: Tu elegge italici cavalieri coi segni ch'io ti darò; teco sarà il forte Mesapo, e gente latina, e la compagnia del capitano Tiburto, e tu prende guardia.

[5] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 58, pag. 113.2: «In queste mie contrade d'Italia, o Enea, è una terra, che si chiama Corito, nella quale abitò Dardano, figliuolo di Giove e di Elettra; questa Elettra fu figliuola dello re Atalante italico (italico dico, non libico, però che furono più Atalanti), e fu moglie di Teucro.

[6] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae Ia.118, pag. 315: Vidi quei ch'ebber men força e più senno: / Primi i 'talici regi: ivi Saturno, / Pico e Fauno e Jano, e poi non lunge / Pensosi vidi andar Camilla e Turno.

[7] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), prologo par. 2, vol. 1, pag. 103.23: aggiunti furono a Cesare alquanti Principi Romani; intra' quali si crede che fosse il Prencipe della Italica eloquenzia, Marco Tullio Cicerone...

2 Sost. Chi è nato o abita in Italia, italiano.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 13, pag. 160.29: O Signori miei e padri, Signor Pisani, cierto ben miei singniori fine al minore (ché devoto fedele e sservidore gradivo a tutti sono), che faite, che? Merciè! recoverate de mal tanto a ben tale, quale ci ò scritto! E non sentimento avete, mal da ben ciernendo e allegiendo in vostro? e divino amore avete, sì ccome avizo, sovra tutti Toscani vostri vicini e sovra Italici tutti, sì ccome credo...

[2] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 4, pag. 19.13: Onde, con ciò sia cosa che, come detto è di sopra, io mi sia quasi a tutti l'Italici apresentato, per che fatto mi sono più vile forse che 'l vero non vuole non solamente a quelli alli quali mia fama era già corsa, ma eziandio alli altri, onde le mie cose sanza dubbio meco sono alleviate...

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 577.8: E dice, che da natura viene il parlare, ma dal piacere viene che uomo dica così, o così, sì come i Franceschi dicono al Signore Sire, gl'Italici Signore, li Dalmatici Gospo ec.

[4] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 502.9: Et ad ciò veramente che ad servigi et ad soldi del Comune di Firenze non possano conducere, ricevere o vero tenere alchuno o vero alchuni cittadini o contadini, o vero districtuali di Firenze cavalieri, [[...]]: et non possano conducere alcuni Ytalici senza consentimento de' singnori Priori et Confalonieri della Justitia et Dodici buoni homini; et in quello caso con quello salaro per quelli Ytalici il quale parrà ad quelli Priori et Gonfalonieri, Dodici et officiali della conducta, convenevole et congruo.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IV, cap. 5, vol. 1, pag. 155.23: E Alberto si fuggì d'Italia per paura d'Otto, e il suo figliuolo papa Giovanni fu disposto; e nel detto Berlinghieri e Alberto suo figliuolo finì lo 'mperio agl'Italici, il quale per VI imperadori era durato LIIII anni, poi che vacarono i Franceschi, e mai poi non fu nullo imperadore d'Italia...

[6] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 37.29: Abitò adunque Dante in Ravenna, tolta via ogni speranza di ritornare mai in Firenze (come che tolto non fosse il disio), più anni sotto la protezione del grazioso signore; e quivi con le sue dimostrazioni fece più scolari in poesia e massimamente nella volgare; la quale, secondo il mio giudicio, egli primo non altramenti fra noi Italici esaltò e recò in pregio, che la sua Omero tra' Greci o Virgilio tra' Latini.

2.1 [Con rif. alle antiche popolazioni italiche o generic. agli abitanti dell'Italia in epoca antica].

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 11, pag. 748.4: Metabo, per invidia scacciato dell'antica città di Priverno, per mezo le battaglie trasse la piccola fanciulla e per lo nome della madre la chiamò Cammilla, il quale l'Italici d'ogni parte perseguitavano...

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 416.8, pag. 251: Di Inacho Phoroneo figlo et herede / ree d'Atene è cum Niobos sua mogle; / li savii greçi quivi ensieme cogle / nel tempo che 'l ree Danao en Grecia sede; / et a quigli primo le leççe diede, / che da loro possa Romani togle, / da che Saturno eunucho le gran cogle / de l'arme tra gli Ytalici concede.

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 12, pag. 210.12: «Per kisti midemmi cosi eu iuru et per la terra et per lu mari et per li stilli, et toccu cum li mani li autari et clamu ancora per meu testimoniu li dey et li foki, ki kista pachi et kisti pacti nixunu Italycu rumpirà».

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 5.24: la fortuna furiosamente va infino alla rena del mare. E tre navi volle Noto nelli ascosti sassi: i quali sassi in mezzo dell'onde, chiamano l'Italici altari: questi so monte grande nel tranquillo mare.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IV, cap. 1, vol. 1, pag. 145.32: E in quegli tempi, secondo che ssi dice, gli antichi Romani, e tutti i Toscani, e gl'Italici, tutto fossero Cristiani battezzati, ancora teneano certe orlique a costume di pagani...

[6] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 94, pag. 188.10: Ma qui è da sapere che, benchè fino a qui si allegano cinque re di Italia, nel tempo di quelli di sopra e nel tempo di questo Latino furono eziandio altri re in queste parti, perocchè innanzi a Latino in Cicilia fu uno re chiamato Italo, del quale per molti beneficii, che questa contrada ebbe, noi siamo chiamati italici.

[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV(ii), par. 43, pag. 274.8: «Così come per forza d'ingegno essi adoperarono di conoscere i secreti riposti nel seno della natura e la cagion delle cose, e per saper queste seguivano gli Studi caldei, gli egizi, gli italici e gli altri, quantunque lontani, e così per conoscere il vero Idio si dovevan faticare e andar cercando quegli che maestri e dottori erano della ebraica legge, acciò che di ciò gli ammaestrassero»...

[u.r. 06.08.2010]