0.1 lulla, lulle.
0.2 DELI 2 s.v. lulla (lat. lunula).
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.
In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).
0.6 N In una carta latina di Rietine (SI) del 1196 si incontrano i «filii Bactelulle»: GDT, p. 378.
0.7 1 Asse del fondo della botte a forma di mezzaluna.
0.8 Pietro G. Beltrami 13.03.2002.
1 Asse del fondo della botte a forma di mezzaluna.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 28.22, vol. 1, pag. 474: Già veggia, per mezzul perdere o lulla, / com'io vidi un, così non si pertugia, / rotto dal mento infin dove si trulla.
[2] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 28, 22-27, pag. 665, col. 2.5: Già veggia ...'Già vezuda per meziul' ... Qui vol d'alcuni in singularità far menzione, et in prima per simiglianza dà un esempio ... circa lo quale.. si è da savere che lle botte ch'ànno fondi di tri pezi, quel de mezo si è dicto 'mezule', e li estremi àno nomme 'lulle'. Or ymagin'ello un fondo che sia senza mezule e uno che sia senza una lulla...
[3] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 481.17: E in prima per simiglianza dà uno essemplo, che elli vide già botte alcuna volta sanza il mezzule, alcuna volta sanza l'una delle lulle; ed è lulla quella parte del fondo della botte, che dal mezzule alla strema parte si congiugne alla botte; ma nulla era così sozza, come la rottura ch'era in Maumetto.
[4] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 40.204, pag. 279: Et in quel dì fu anodata la soga / de amistate tra loro, ché era prima / andato in fasso meçul, lulla et doga.
[u.r. 15.02.2007]