MALAVVENTUROSO agg./s.m.

0.1 malaventurosa, malaventurosi, malaventuroso, mal aventurusi, male aventurosa, male aventuroso, male avventuroso.

0.2 Cfr. avventura.

0.3 Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.); Distr. Troia, XIII ex. (fior.).

In testi sett.: Tristano Veneto, XIV.

0.7 1 Che ha cattiva sorte, infelice, sfortunato. 1.1 Degno di commiserazione. 1.2 Sost. 2 Che è causa di cattiva sorte.

0.8 Pietro G. Beltrami 26.05.1998.

1 Che ha cattiva sorte, infelice, sfortunato.

[1] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 46.18: Or si mette mess. Gianni per mare nel dicto anno, e venne in Cicilia vestuto a guiça di frate Minore, e parlò con mess. Alamo di Latino, e con mess. Palmieri Abate e con altri baroni del paese, e disse lor: «Miseri venduti come schiavi mal aventurusi, ch'avete i quori vostri di pietra, or non vi moverete mai di stare servi potendo stare signori, vendicando l'onte vostre?».

[2] Tristano Veneto, XIV, cap. 599, pag. 550.27: «Hai Dio! - diseva li centilhomini de Cornovaia - tanto semo nui malaventurosi che a nui sè adevignudo tanto mal et tanta desgracia che quando nui havemo persso Tristan, lo qual in possa et in honor haveva tignudo Cornovagia sì longuamentre, como nui savemo, ben podemo seguramentre dir che tuti semo morti et destruti, et ben havemo perdudo lo nostro pare et lo nostro megior amigo.

1.1 Degno di commiserazione.

[1] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 169.30: Hai! malaventurosa cosa! Giente, di vostra morte fate allegrezza. Voi siete similglianti al ciecero, che più gioiosamente chanta quando viene al suo fine.

1.2 Sost.

[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 307, pag. 278.15: Hai morte nogiosa et crudele e vilana, vien tosto a veder Tristan, lo malaventuroso e lo dolente, lo qual per dolor et per tristece non può finir la soa dolorosa vita!». || In funzione di epiteto.

2 Che è causa di cattiva sorte.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 53, pag. 207.25: «Ahi, sfortunato giorno e noiosa ora del mio nascimento, maladetti siate voi! Oimè, morte, quanto mi saresti tu stata più graziosa nelle braccia di Florio, com'io credetti già che tu mi venissi! Deh, ora mi fossi tu almeno venuta in quell'ora ch'io chiamata fui a portare il male avventuroso uccello per me, però che io allora sarei morta onestamente e sanza vergogna d'alcuna infamia.

[u.r. 15.07.2009]