MISAVVENTURA s.f.

0.1 mesaventura, mezaventura, misaventura, misavintura, misavventura.

0.2 Cfr. avventura.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.); Palamedés pis., c. 1300; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi).

In testi sett.: Tristano Veneto, XIV.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. caso di misavventura 2.1.

0.7 1 Cattiva sorte, infelicità, disgrazia. 1.1 Condizione, stato di disgrazia (conseguente a eventi sfortunati). 2 Evento sfortunato, disgraziato. 2.1 [Dir.] Locuz. nom. Caso di misavventura: casuale evento sfortunato (in cui incappa chi commette un fatto).

0.8 Pietro G. Beltrami 26.05.1998.

1 Cattiva sorte, infelicità, disgrazia.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 18, pag. 232.10: E, si, ccome io dissi, catuno vi loda per leiale e discreto e valente homo, e a mio opo perdeno operassione le ditte vertù in voi, reputerò lo defetto, vostro non già certo, ma mia mezaventura e mio peccato, che fatto endegnio m'à, non solamente di ricievere grasia, ma meritata cosa.

[2] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 20.10, pag. 61: Ché più laudato - è l' om, che ritenere / sa suo voler - di sua misaventura, / che sua figura - non cangi semblanza.

[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 166, pag. 155.31: Et quando eli fo vignudo in lo mio hostelo insembre con molti altri prodomini, io non ssè per qual mesaventura che l'uno de quelli quatro cavalieri fo olciso in lo mio hostelo.

1.1 Condizione, stato di disgrazia (conseguente a eventi sfortunati).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 178.7: Et Dido, dicendo i suoi mali dopo il dipartimento d'Eneas, acquistò la benivolenza per la sua misaventura, e disse: «Io sono cacciata et abandono il mio paese e lla casa del mio marito e vo fuggendo per gravosi cammini in caccia de' nemici».

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 16, pag. 111.16: E siccome disperati pensaro di volere dare la terra a gente straniera; e così coloro che pochi tempi passati di tutto oriente erano segnori, ora per la detta misavventura appena le mura e la libertade difendono.

[3] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 1, cap. 4, pag. 7.9: Or dice Breus: - Donzella, or sapiate che io abb[o] grande pietà di voi, se Dio mi salvi: e per ciò vo prego che voi mi diciate chi voi siete et come questo v'este adivenuto, che voi andate sì poveramente; ditemi vostra misaventura, e io vo prometto lealmente ch'io vi consiglierò, s'io potrò.

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 10, pag. 224.1: Nentimancu lu re Latinu, lu quali fu multu dulenti di sua misavintura, poy mortu Turnu si·ndi andau ad Eneas, accumpagnatu di sua genti, et dunauli sua figla Lavina per mugleri cum tuctu lu sou riami, salvu ki non avissi la signuria mentri lu re Latinu murissi.

2 Evento sfortunato, disgraziato.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 20, pag. 331.29: In quello medesimo tempo i dogi di Silla molte battaglie co' Mariani benavventuratamente fecero, avvegnachè fosse grande misavventura, perchè Quinto Metello l'oste di Carinata tagliò e vinse.

[2] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 9, pag. 58.2: Molto fue dolente et isbalordito, e disse intra se medesmo: oimè! lasso, gattivo! come sono da Dio odiato! bene posso diciare: gattivo! e bene m'è enpiegato questo et ogne vergogna per lo peccato che abbo fatto, che unque ad uomo non avvenne tale misaventura, puoi che Dio venne ne la Vergine, tanto fusse falso o peccatore.

2.1 [Dir.] Locuz. nom. Caso di misavventura: casuale evento sfortunato (in cui incappa chi commette un fatto). || Cfr. caso d'avventura (avventura 4.1.1).

[1] Gl Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 364, vol. 2, pag. 387.39: Et excettiamo le ferite et percossioni le quali avenissero o vero fare incappassero in caso di misaventura, cioè in esso caso 've malitia o vero evidente colpa deprendere non si possa; de le quali neuna pena si possa imponere o vero dare.

[u.r. 23.04.2007]